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Consorzio Stoppani…la sagra urbana!

Quando QUANDOO (e scusate il gioco di parole…si chiamano così) mi ha invitato a provare il loro servizio di prenotazione tavoli non mi sono certo tirato indietro. Si parla di unire la tecnologia al cibo! Il mio pane quotidiano!.

Ma facciamo un passo indietro. Cos’è Quandoo? Sostanzialmente un servizio, simile a The Fork, che permette di prenotare un tavolo al ristorante tramite sito o app. Si entra, si sceglie il ristorante (da segnalare che la ricerca e i suggerimenti sono migliorabili) si prenota e si mangia. Molto semplice ed intuitivo. Inoltre c’è un sistema di incentivazione a “punti” che si guadagnano prenotando recensendo e segnalando ad amici e parenti il servizio, convertibili in voucher per ottenere sconti nei ristoranti. Insomma, comodo.

Facendo una ricerca dall’app ho selezionato il Consorzio Stoppani. Un po’ per il nome, non Ristorante, non Trattoria, non Osteria ma Consorzio. Strano…e poi il sottotitolo: la sagra urbana. Forse un nome metaforicamente simile ai titoli attira click ma che, almeno con me, ha funzionato!

 

 

L’arredamento è particolare. Sono quei locali che capisci essere stati ristrutturati con poco ma con gusto. Apparecchiatura con tovaglietta di carta, e ci sta..siamo pur sempre a una sagra urbana, con una bella idea per il reggiposata: una molletta da panni in legno.

 

 

Il menù è interessante a attinge da sagre di tutto il nord Italia. E cambia mensilmente. Viene presentato su tavolette in legno. Anche la carta dei vini è corposa, così come la quantità di bottiglie esposte sulle pareti. Come sapete, purtroppo, non bevo vino…anche se sto cercando di iniziare :). Mi butto allora su una birra, la mia passione. Interessante anche la selezione di artigianali a listino. Scelgo una blanche. L’Antoniana ai Tabi. Buonissima! Non la conoscevo ma l’ho trovata molto molto profumata, fruttata e beverina.

 

 

Dal menù io scelgo come antipasto una degustazione di salumi e Chiara la selezione di formaggi con miele e noci. Per Gabri partono subito gli scarpinocc al burro di malga. Piatto tipico bergamasco (simili ai casoncelli tanto per intenderci). Non abbondanti le porzioni, ma gentilissimi i camerieri e, sopratutto, efficienti. I piatti arrivano poco dopo l’ordinazione. Buona la selezione di formaggi, buono il miele e anche una sorpresa: una composta di cipolla. Ok, piatto un po’ abusato, ma sempre gradito! I miei salumi molto buoni e anche la pasta ripiena (anche di formaggio) di Gabri è “evaporata”. Ok, avevamo fame..ma non fossero stati buoni…

 

 

Chiara si butta su un risotto al taleggio e pere, cotto al punto giusto (ovvero leggermente al dente), ben mantecato ed equilibrato.

 

Io invece salto il primo e ordino un piatto tipicamente milanese: ossobuco in gramolada con riso al salto. Buona la carne, cotta bene. Sapori corretti e anche riso al salto ben eseguito.

 

 

…..e guardate i piatti dopo 5 minuti dal servizio…..

 

Da bravi golosi non possiamo tirarci indietro davanti la carta dei dolci. Ci intriga. Da amante del tiramisù lo ordino. Una torta della nonna per Chiara e una crostata per Gabriele.

Purtroppo sui dolci c’è una scivolata. Non sul tiramisù, non da oscar, ma comunque buono e ben servito bensì sulle torte. La torta della nonna dal sapore “industriale”, con panna della bomboletta e la crostata più simile a quella del “panettiere” che a quella del “pasticcere”. Peccato, il resto ci era piaciuto molto.

 

Il conto è di 80 euro. Non poco rispetto quello che abbiamo mangiato ma nella media milanese e, tutto sommato, siamo usciti soddisfatti. Ci torneremo per dare una seconda possibilità ai dolci e ai proprietari, simpaticissimi e con un asso nella manica! L’organizzazione di un pranzo della domenica per famiglie! E, chi ha figli piccoli, sa di cosa parlo!!!

 

 

CONSORZIO STOPPANI via Stoppani 13 Milano