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La griglia di Varrone. Mamma che carne!!!

Era da tempo che volevo parlarvi di questo ristorante di Milano specializzato in carne. Carne di tutti i tipi e proveniente da tutto il mondo. Comune denominatore la qualità di materia prima e preparazione.

La location è moderna, non particolarmente ricercata, nata sulle ceneri di un ristorante nato bene ma presto andato in declino causa scelte scellerate. Ma ora c’è Varrone e il giardinetto estivo, pur messo in un cortiletto angusto, aiuta quantomeno la vista. Apparecchiatura senza tovaglia, senza infamia e senza lode.

Il menù è lungo. Forse troppo. E alcune proposte “banali” le avrei evitate. Ma pazienza, il contro è che la scelta sarà più lunga. A mezzogiorno è presente anche un business launch su 3 livelli di prezzo ma che nulla ha a che fare con i piatti in menù. Piatti sui quali ci orientiamo (siamo in 2).

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Ordiniamo due antipasti, un pastrami di puro Black Angus americano con pan de cristal e un assaggio di quattro minitartare. Il pastrami è ottimo, così come il pane. Tenero, saporito, equilibrato. Solo la pressapochezza della cameriera stona (anche in relazione ai prezzi non proprio popolari delle portate). Ok è bella…ma non basta!

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Queste invece le mie tartare. Ok la quantità è piccola, ma si rifanno con il sapore. La carne è strepitosa! Piemontese condita in quattro modi diversi, uno più buono dell’altro. Si parte da sinistra con un sashimi di vitella, poi una salsa molto simile al tè verde, poi una senape al miele, una burrata con pesto di basilico e infine, strepitoso, fois gras e confit di cipolle. Ne avrei mangiate 100!!

L’hamburger (senza pane) che ordino non è certamente leggero. Ma è fantastico! Chiedo una cottura rosata, arriva perfetto. Con sopra un uovo cotto a bassa temperatura e bacon. Ovviamente l’uovo si scioglie e mangiare tutto assieme è una perfetta sinfonia di gusti. Per gli amanti delle proteine un piatto ideale, accompagnato però da banali patate al forno.

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Buono, ma troppo cotto, l’hamburger del mio compagno di tavolo, ma la colpa è sua. Sopra c’è del formaggio ceddar. Buono ma troppo cotto.

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Citazione e foto obbligatoria per gli addetti alla bellissima griglia. Tra l’altro plauso all’impianto di ventilazione e aspirazione. In sala non c’era nessun odore nonostante la griglia (a carbone) fosse accesa e cuocesse a tutto spiano.

Lo spazio (e il tempo) per il dolce, purtroppo, non c’era….ma ci tornerò sicuramente, il menù è lungo e c’erano tante cose che mi ispiravano. Conto 75 euro in 2 compresa acqua e un calice di brunello di Montalcino. Medio alto direi.

La griglia di varrone. Milano. Via Tocqueville, 7

Foto scattate da Huawei P9 plus