Il Pebble è sempre il Pebble….c’è poco da fare. Un ottimo smartwatch.
Confezione e contenuto
Minimal, colorata, scarna! Troviamo solo l’orologio e il cavo di ricarica USB da un lato, magnetico dall’altro.
Materiali design e touch-and-feel
Plastica! Si, ma di buona qualità. Il design rimane fedele al precedente Pebble, che ho ancora gelosamente custodito in un cassetto! Il 2 si può ordinare in vari colori, il cinturino è standard intercambiabile (quello di serie, in silicone, è carino, bicolor, ma attira la polvere peggio di uno swiffer) ma quello che lascia più sorpresi quando lo si prende in mano, è la leggerezza. 31 grammi e non sentirli!
Display
Pebble rimane giustamente fedele alla tecnologia e-Ink. Come sul primo Pebble il display è in bianco e nero (che, sinceramente, non è una grande limitazione). Aumenta la definizione, con i suoi 168x144 pixel, ed è sempre ben leggibile. Con poca luce si retroillumina (fa un po’ Casio anni 80….ma è efficiente) e il sensore di luminosità non regola la retroilluminazione (regolabile comunque manualmente) ma decide quando attivarla al movimento del polso. Smart! La protezione del display è in plastica, speriamo si graffi meno del Pebble 1.
Batteria
Fortunatamente, anche se è stato inserito un lettore di battito H24 (ovviamente escludibile) l’autonomia è rimasta la stessa. Usandolo sempre collegato in bt, con la mia solita mole di notifiche, si è spento dopo 6 giorni. Rimane uno dei punti forti di questo smartwatch.
Software ed ecosistema
Il software è arrivato alla versione 4. E’ migliorato tantissimo rispetto alla prima versione, è arrivata la comoda timeline, il monitoraggio delle attività quotidiane, reso più preciso dal lettore di battiti. Di serie non si può considerare uno sport watch, monitora poche attività e rileva pochi parametri. Per ora sul pebble store non ci sono ancora app che sfruttano appieno la parte health, ma penso arriveranno. Nel frattempo è il wearable che più si è avvicinato alla precisione di fitbit nella rilevazione del mio sonno (compresi sonnellini) e lo scarto dei passi è di circa un +10% rispetto la realtà. Non è touch, e a volte è un bene, sopratutto in inverno….quando si iniziano ad usare i guanti. I tasti sono personalizzabili e gli si possono associare azioni rapide. Watchface intercambiabili, controllo musica, meteo sono lo standard, ma è il sistema di notifiche che trovo ben fatto. Prima di tutto la vibrazione è personalizzabile in base alla notifica (telefono, sveglia, testo…) ma, sopratutto, è la più vicina al taptic engine di Apple Watch tra i wear da me provati. Si possono anche silenziare direttamente dal Pebble alcuni tipi i notifiche o metterlo in non disturbare se non per le chiamate. Purtroppo la risposta ai messaggi (vocale, che funziona benissimo, o con testo preimpostato o con emoticons) è possibile solo con Android. Perfettamente compatibile anche con iOs in tutte le funzioni tranne la risposta alle notifiche. Ma qui la colpa è di Apple che ha chiuso questa possibilità per spingere il suo Watch. Grande stabilità di connessione.
App e gaming
L’app companion da installare sullo smartphone è fatta bene, sincronizza le app che si possono scaricare dallo store e tiene traccia della parte fitness. Purtroppo non ha un cloud e quindi, al cambio telefono, tutti i dati sulla salute saranno persi. C’è si la possibilità di sincronizzarli con Google Fit o con Salute di iOs, ma non è la stessa cosa. Sempre dall’app è possibile selezionare la watchface, installare o disinstallare app sull’orologio e selezionare quali app potranno mandare notifiche al Pebble 2.
Giudizio finale
Ho iniziato scrivendo che il Pebble è sempre il Pebble e così è! Non fa tutto, non è uno sport watch, ma per leggerezza, notifiche e un monitoraggio lite dell’attività fisica non c’è di meglio. A si, forse c’è…il nuovo Pebble Time…lo aspetto con ansia!!!
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