Che Telegram non fosse solo un’app di messaggistica, chi lo usa, lo sa già.
Si tratta di una piattaforma utilizzata per gestire gruppi numerosissimi, come dei veri e proprio forum, e soprattutto per gestire canali di offerte per i principali rivenditori.
Dopo essere stato bannato in Russia (QUI il link all’articolo), i primi effetti si sono appunto registrati a chi sulla carta è esterno alla vicenda. Parliamo ad esempio di Amazon e Google, infatti.
Basti pensare ai 19 milioni di indirizzi IP bloccati in seguito al ban di Telegram che hanno coinvolto i servizi Google e i milioni di utenti che lavoravano in collaborazione con Amazon, grazie a Telegram. La vicenda potrebbe quindi assumere risvolti imprevedibili ora che le forze in gioco non sono solo due.
Nel frattempo, tramite un post sul canale, Durov mostra il flashmob organizzato per mostrare la “resistenza” e l’appoggio dei suoi sostenitori tramite il lancio di aereoplani di carta, come quello disegnato sul logo di Telegram.