Come sapete, ogni tanto mi piace accedere la camera e parlare come fossimo quattro amici al bar e, siccome al bar non possiamo andarci, facciamo diventare questo canale un po’ una piazza – un assembramento di persone, un assembramento di opinioni – per parlare di un argomento molto scottante e molto attuale: il 5G.
Non voglio entrare nel merito perchè non ho gli studi e le competenze per stabilire e dimostrare che faccia male o meno ma, quantomeno, voglio dimostrare che non c’è alcuna correlazione con il Coronavirus. E poi vorrei ragionare con voi su come vedete questa mia posizione.
Partiamo dal presupposto che il problema non è il 5G ma sono le onde elettromagnetiche in generale. E allora, queste onde, fanno male o no? In senso assoluto, la risposta è sì: possono anche fare male – basta pensare al microonde che scalda i cibi grazie a queste onde, sulla frequenza di 2.4 GHz ma con una potenza di oltre 700-1000W. E quindi? È tutto un “dipende”.
E quindi è doveroso chiarire anche che la legislazione in Italia è molto stringente per quanto riguarda le emissioni. Le antenne, non solo quelle del 5G, hanno dei limiti molto stringenti.
Vi faccio un esempio pratico, pensate al vostro WiFi che spesso non riesce a coprire la vostra intera abitazione, magari perchè abitate in una casa su più piani e non arriva il segnale su ognuno di questi. Avete presente che magheggio che, settando come regione Stati Uniti nelle impostazioni, vi permette di avere una maggiore ricezione in tutta la casa? Ecco, i vostri modem sono infatti limitati nella potenza perchè in Italia abbiamo leggi molto più stringenti rispetto agli Stati Uniti o altri paesi.
Ho fatto l’esempio dei router WiFi ma l’Italia ha una normativa stringente sulle emissioni elettromagnetiche riguardanti tutti gli apparati di rete, comprese le antenne del 5G.
Le frequenze del 5G sono anche quelle che lascerà libero il digitale terreste. Il segnale della TV a casa vostra è un’onda elettromagnetica che arriva, la vostra antenna la capta e la manda al vostro TV. Quelle emissioni elettromagnetiche fanno già parte della nostra quotidianità.
La correlazione con il virus è assurda e mi fa rabbia che tutto è nato anche da personaggi importanti che… Fanno FAKE NEWS! O meglio, lo dicono, non lo dicono, non lo fanno capire. Per esempio: Gunter Pauli ha scritto in un suo tweet: ”la scienza deve dimostrare e spiegare causa ed effetto. Tuttavia la scienza osserva innanzitutto le correlazioni: fenomeni apparentemente associati. Applichiamo la logica scientifica. Qual è stata la prima città al mondo coperta nel 5G? Wuhan! Qual è la prima regione europea del 5G? Il Nord Italia.”
Quindi: due banalità, due frasi fatte. E poi due inesattezze: in Cina ci sono decine e decine di città coperte dal 5G. Non è vero che la prima regione europea del 5G è stata il Nord Italia, i focolai sono stati principalmente a Codogno, Bergamo, Brescia ma la sperimentazione primordiale è stata fatta a Torino, Ivrea e altre città.
Non solo, il 5G in Italia è stato principalmente ottenuto da una commistione di reti 4G – almeno per la prima fase, fino a poche settimane fa era così, e dovrei verificare la situazione attuale.
Le antenne del 5G, inoltre, sono diverse dalle antenne del 4G, del 3G, del 2G. Le antenne del 5G sono molto direzionali, captano un dispositivo che richiede di agganciarsi e irradiano in quella precisa direzione, con una potenza maggiore – altrimenti rimangono con una bassa potenza irradiante.
Le antenne del 4G, del 3G, invece, irradiano alla massima potenza in maniera continua e in ogni direzione.
Tutte le volte che vado a vedere gli studi a riguardo, riguardo perplesso riguardo le imprecisioni e le disinformazioni che arrivano anche dagli organi di stampa. Per esempio, leggevo uno studio sul 5G e scopro che la sperimentazione è stata fatta con una frequenza di 900 MHz che non è la frequenza del 5G.
Allora la vera domanda che vi porrei è: ci può essere correlazione tra onde elettromagnetiche e “qualcosa” ma non c’è nessuno studio che può dimostrare una correlazione tra queste e l’abbattimento delle difese immunitarie o con la nascita di virus, anche per quanto riguarda le onde del 5G. Quindi, quali sono i problemi del 5G?
Primo tra tutti: il 5G utilizza frequenze più alte ed è, quindi, meno penetrante – soffrendo quindi tutte le “barriere” che la natura o l’ambiente urbano offre. Non è che qualcuno ha fatto il furbo montando antenne 5G ma abbattendo alberi o altro?
E qui bisogna mettere i benefici e danni sul piatto della bilancia e valutare. Se la scelta è quella di abbattere cinque alberi per dare la connessione, soprattutto in questo periodo, ad un intero paese: allora per me è sì. Se la scelta è di abbattere una foresta per dare la connessione ad una abitazione, allora è no. Ecco, è una questione di equilibri.
Altra considerazione, essendo poco penetrante, in una città servono davvero tante antenne – tante celle – e avremmo proprio un inquinamento visivo.
E tutte le applicazioni possibili del 5G: ci servono davvero? Avere tante telecamere connesse al 5G, sparse per la città, ci daranno più sicurezza o sarà un problema avere tutti questi nostri dati in giro? Le auto a guida autonoma, ci servono davvero in contesti urbani?
Insomma, mi piacerebbe un approccio più etico ai problemi ed alle soluzioni tecnologiche che non vorrei fossero sempre spinte dal profitto o da interessi economici, mi piacerebbe che d’ora in poi, visto il cambiamento epocale causato dalla situazione odierna, fossero spinte da un equilibrio etico/economico.
Insomma, più tecnologia utile, meno tecnologia fine a se stessa o utile a scopi non etici.
E cerchiamo di informarci, di pensare con la nostra testa, di non dar voce a certe fake news – basta.