Grazie alla collaborazione con ABB qualche settimana fa vi ho portato alla scoperta delle fabbriche 4.0. Ma in una di questa ABB produce le colonnine di ricarica, dalle wallbox alle Ionity da 350 kw! Ho girato un video che ve le mostra dentro, come sono fatte, come funzionano, le problematiche, ma anche i commenti sulle curve di ricarica e qualche consiglio per la ricarica delle vostre auto elettriche.
Come funziona la ricarica di un veicolo? Esistono due tipi di corrente: alternata o continua. La corrente alternata è quella che troviamo nelle colonnine veloci, ma non superfast mentre la continua è quella che troviamo nelle superfast. La vettura ha, a bordo, un caricabatterie che varia da un minimo di 3Kw fino ad un massimo di 22Kw in base al modello. Nessuna vettura si spinge oltre oltre i 22Kw perchè in quel caso il componente caricabatterie sarebbe troppo grande e perderebbe di senso. In questo caso interviene la colonnina superfast a corrente continua che permette di bypassare il caricabatterie e collegarsi direttamente alle batterie della vettura e ricaricare in modo più rapido. Quando la vettura viene collegata ad una colonnina quindi, in base al tipo di ricarica offerta dalla colonnina, interverrà o meno il caricabatterie interno ricaricando la batteria in maniera meno veloce se con corrente alternata e più veloce in corrente continua.
Le colonnine possono essere “all in one” o separate dal power cabinet
Le “All in One” hanno, al loro interno, dei Power Module dalla potenza di 30Kw ciascuno che permettono di erogare corrente, le schede di controllo per la comunicazione con il veicolo e la gestione dei Power Module, la scheda HMI (Human-Machine interface) che permette di comunicare con il display ed interagire con la stessa ed un modulo sim che consente la comunicazione con il cloud ed il monitoraggio da remoto. Sul fianco sono presenti dei filtri per evitare l’ingresso di polveri attraverso il sistema di filtraggio dell’aria, ed i dispositivi di protezione che proteggono la colonnina fino a raggiungere il clablaggio che servirà poi alla connessione con la vettura.
Le colonnine con power cabinet separato dividono la parte della potenza da quella connessione in due dispositivi distinti. Il power cabinet gestisce la conversione della corrente AC a DC mentre la parte della colonnina gestisce la comunicazione e l’erogazione.
Esistono vari tipi di colonnine, ma quello per tutti è la WallBox che può essere installata in casa nel proprio box e permette di avere una ricarica molto più rapida rispetto a quella che possiamo ottenere con l’alimentatore che troviamo in dotazione con la vettura e di non rischiare di danneggiare il nostro impianto elettrico. Questa di Abb riesce ad arrivare fino a 22Kw ed ha l’applicazione di controllo che ci permette di andare a monitorare una serie di parametri ed anche impostare gli orari quando vogliamo ricaricare (pensiamo a quei piani con fasce orarie dove sono presenti fasce con costi per la corrente elettrica minori) e di impostare un prezzo dell’energia così da sapere quanto abbiamo speso per la ricarica.
La tecnologia del cavo è anche importante, infatti alcuni di questi destinati ad elevati flussi di corrente vengono raffreddati a liquido.
Altri tipi di colonnine hanno dai 24Kw ai 350Kw delle Ionity e sono disponibili sia in corrente alternata che continua.
Le vetture non sono tutte uguali e queste hanno spesso curve di ricarica diverse. Durante una ricarica le variabili in gioco sono tante e diverse da un veicolo all’altro. Arrivati ad una carica dell’80% ogni batteria abbatte la velocità di ricarica riducendo l’energia che il charger fornisce. Questo perchè per ragioni di sicurezza ed anche di durata della batteria è necessario ridurre la potenza quando la batteria è gia molto piena di energia.
Quindi, ha senso ricaricare, se il viaggio che dobbiamo fare lo permette e la vettura ha questa funzione, la batteria solamente fino all’80%? la risposta è : sì. Inoltre, non bisognerebbe far scendere la percentuale della batteria sotto al 10%, questo perchè le vetture sono dotate di un sistema di pre-riscaldamento della batteria che non riesce ad attivarsi con una percentuale di ricarica molto basso.