Il servizio di Piazza Pulita che andiamo ad analizzare oggi parte affrontando le tematiche molto serie sull’inquinamento e la Co2, evidenziando come la presenza nell’atmosfera di quest’ultima abbia raggiunto i livelli massimi degli ultimi due milioni di anni. Nel decennio 2011-2020 l’aerea di ghiaccio marino ha raggiunto il livello più basso dal 2050 e questo è sia causa che conseguenza dell’innalzamento delle temperature globali. La lotta alla CO2 non è un argomento di moda, ma è una delle priorità assolute che il mondo deve considerare oggi!
È a questo punto, dopo una disamina fatta su questi argomenti da Roberto Cingolani, Ministro alla Transizione Ecologica, davvero molto interessante e che vi invito a guardare, che parte il servizio sul loro viaggio fatto in elettrico.
Questo viaggio parte subito con delle premesse non proprio perfette, perché si tratta di un viaggio di 700km fatto con la Renault Zoe, una vettura che ok ha una buona autonomia ma certamente non è quella con le batterie più grandi, per i viaggi lunghi sicuramente ci sono macchine più adatte. Comunque la Zoe è molto efficiente quindi ok, andiamo avanti, anche se non ci dicono di che caricatore sia dotata la macchina.
La partenza è a Roma, l’arrivo a Reggio Calabria e la prima tappa viene fatta a Mondragone. Alla partenza c’è subito il primo errore grave: partono con il 65% di batteria. Se devi fare un viaggio lungo perchè non la carichi la sera prima invece di partire con il 65%. Sarebbe come non caricare il cellulare la notte e pretendere di utilizzarlo per tutta la giornata successiva, non è questo il modo di utilizzare un dispositivo elettrico, per usare una vettura elettrica bisogna capire che non va usata come una vettura termica ma come ogni altro apparato a batteria.
Per arrivare a Mondragone da Roma sono 190km, la macchina al 65% ne segna 209 di autonomia e ok, si parte. Percorrono la statale ed arrivano comunque con il 17%, cioè 74km di autonomia, più di quelli previsti dato che in statale, andando a velocità inferiori a quelle autostradali l’elettrico è particolarmente efficiente.
Qui c’è il secondo errore: arriva alla colonnina e la trova non funzionante restando sorpresa. Sull’app però si capisce quali siano quelle sicuramente funzionante e quelle dubbie, prive di informazioni e per le quali sarebbe utile avere un piano B. A questo secondo errore se ne somma un terzo, peggiore, decide di dormire lasciando la macchina con quel livello di batteria senza fare nient’altro. Anche se non trovi colonnine è difficile che in albergo non ti lasciano attaccare nemmeno alla normale presa schuko, dalla quale la Zoe avrebbe comunque assorbito in 12 ore almeno 25kWh e ancora più difficile non trovare nemmeno un albergo in paese che non te lo permetta.
Ripartiamo comunque per Napoli con i 74km di autonomia rimasti e 50km da percorrere. Qui sceglie di prendere l’autostrada e nota però che la batteria inizia a scendere drasticamente. Questa è una dimostrazione di quanto le macchine elettriche siano più efficienti di quelle termiche, perché riuscendo a trasformare almeno l’80% dell’energia in moto la resistenza aerodinamica data dalla velocità influisce molto di più sull’autonomia rispetto alle vetture termiche dove la maggior parte dell’energia viene dispersa in calore e l’efficenza è di solo il 30%, per questo poi la velocità in questo caso influisce poco, perché la maggior parte dell’energia viene buttata e non consumata dall’effettivo moto della vettura.
A questo punto per risparmiare energia non è che decida di rallentare di 10km/h o di spegnere il condizionatore: stacca il cellulare dalla ricarica. Non c’è bisogno di dire quanto questo possa essere completamente ininfluente viste le differenze di dimensioni fra le batterie di un cellulare e un’automobile.
Arriva comunque a Napoli, anche se con un po’ di ansia ed ecco l’ennesimo errore banale. Con l’enorme quantità di colonnine della città decide di andare in una situata all’interno di un parcheggio privato, lamentandosi poi di aver dovuto pagare sia la ricarica che il parcheggio. La ragazza protagonista di questo viaggio si lamenta anche di non sapere quanto debba attendere per la ricarica, falso, la Zoe, come ogni vettura, appena attaccata alla presa indica subito sul cruscotto il tempo necessario per la ricarica.
Si riparte verso sud e adesso si lamenta di dover diventare una matematica per capire l’autonomia alle varie velocità e qui in parte è vero, anche se comunque si tratta di due calcoli semplicissimi ma comunque esistono varie applicazioni comodissime che fanno proprio questo al posto nostro.
Il viaggio finisce a Reggio Calabria dopo 52 ore e 41€ spesi, con una seconda notte passata fuori esattamente come la prima: lasciando la vettura non in ricarica.
Ecco le mie considerazioni finali. Parto subito dicendo che come avrete immaginato, si tratta di un servizio che non mi è piaciuto, che non mette in luce come funzionino le macchine elettriche e come usarle, ma piuttosto il contrario, mostra come NON usarle e come siano altissimi i livelli di disinformazione su questo argomento. Prima parlavamo di app e come sapete io uso Power Cruise Control, bene, lo sviluppatore ha fatto rifare lo stesso viaggio ad un ultra sessantenne partendo anche con la macchina al 65% come nel servizio ed utilizzando l’app. Sono riusciti a compierlo in 9 ore e 43 minuti, non 52.
Io vi invito a leggere il libro Inversione a E, che ho trovato veramente ben scritto perché sì tecnico, con dati e informazioni utili ma anche comprensibile a tutti, non addetti al settore compresi. Il libro spiega bene l’importanza del tema della de-carbonizzazione e di come non ci sia bisogno di preoccuparsi della quantità di energia elettrica necessaria, perché a differenza dei combustibili fossili, questa è rinnovabile ed il sole ce ne invia una quantità tale ogni giorno da coprirne il fabbisogno per un anno. Tutto sta nel catturarla e nello spingere sulle energie rinnovabili, che comunque già in Italia hanno superato il 30% e continuano a crescere.
Il tema delle batterie è un altro tema molto dibattuto per via delle materie prime necessarie alla loro costruzione e della loro mancanza. In parte questo è vero ma quante batterie ci saranno da smaltire fra 10/20/30 anni? Se noi ci faremo trovare pronti con dei centri di riciclo ci ritroveremo anche le materie prime necessarie alla costruzione delle batterie future. Da una batteria si ricicla circa il 90% delle componenti, metalli compresi, si ricicla tantissimo cobalto, litio, nichel, e ci ritroveremmo qua in Italia le componenti necessarie per la costruzione. Ovvio, non è una transizione che può avvenire in uno schiocco di dita ma con l’impegno ed il tempo ci sarà, il petrolio non riusciremo mai a produrlo in maniera rinnovablie.