Recensione APPLE WATCH 7

Quando questa settima generazione di Apple Watch è stata presentata non sembrava portare con sé grandi innovazioni ma è andandolo ad indossare che ci si accorge di come il display più grande, i materiali più resistenti e la ricarica più veloce possano fare davvero comodo nell’uso quotidiano. Per il resto lui si conferma un perfetto mix fra sportwatch e smartwatch con i suoi pregi e difetti ma.. approfondiamolo meglio!

Partiamo subito da quello che salta all’occhio, il display più grande, o meglio, le cornici ridotte permettono alle watchface di arrivare fino ai bordi creando effetti molto carini e soprattutto hanno permesso di implementare la possibilità di scegliere la grandezza del testo, molto utile per chi ha qualche problema con la vista.

Il nuovo caricatore ha velocizzato la carica di circa il 30%, adesso carica fino all’80% in 45 minuti e fino a 100 in un’ora. L’autonomia non cambia, io ci ho fatto 2 giorni con utilizzo smart, quindi notifiche vivavoce e monitoraggio standard oppure un giorno e mezzo usando anche la sua parte cellular e quella sportiva. Per la precisione in 3 ore e mezza di GPS, usando l’attività bici all’aperto io ho consumato il 20% di batteria.

Un altro dei vantaggi derivati dallo schermo più grande è una scrittura a schermo comodissima e che riconosce molto bene i caratteri. Su Telegram si possono anche ascoltare i vocali e visualizzare le foto, su WhatsApp ancora no.

Il monitoraggio cardiaco l’ho trovato veramente molto preciso nella rilevazione e veloce nel raggiungere i valori corretti quando il battito cambia.

Io ho provato il cinturino in pelle con chiusura magnetica e l’ho trovato veramente tanto pratico grazie alla possibilità di cambiare la misura in un attimo e anche molto morbido e comodo, più di quello standard in silicone.

I prezzi sono gli stessi dell’anno scorso, si parte da 439€ per il 41mm e da 469€ per la 45mm a cui aggiungere 50€ per il cinturino in pelle e 100€ ulteriori per la versione cellular che ho provato io ed al netto di tutti i miglioramenti che ci sono stati lui comunque mantiene gli stessi punti di forza e di debolezza della generazione precedente e quindi si riconferma come il mio smartwatch – sportwatch preferito perché riesce ad eccellere in entrambi gli ambiti con il praticamente unico neo dell’autonomia.