Abbiamo ormai tutti (o quasi) la rete internet che arriva fin dentro casa e siamo tutti abituati a guardare partite film o serie TV in streaming e questo la rende una cosa “scontata” alla quale spesso non si fa caso ma quanto lavoro e quanta tecnologia ci stanno dietro? Scopriamolo insieme ad Open Fiber!
Partiamo dai punti nevralgici di tutta l’infrastruttura, che sono due: il MIX e i PoP. Cosa sono? Tutta la fibra e quindi i singoli cavi provenienti da ogni abitazione si trovano dall’altro capo all’interno del PoP, una struttura che viene condivisa dal gestore vero e proprio della fibra, come Open Fiber nel nostro caso e i vari operatori che forniscono abbonamenti ai clienti. Qui la fibra viene “accesa” direttamente dal gestore oppure, nel caso degli operatori più grandi, dalle loro apparecchiature. Accesa vuol dire proprio attivata e messa in comunicazione con la rete internet.
Oltre al PoP esistono gli IXP, Internet Exchange Point, ed il principale in Italia si trova proprio a Milano, il MIX, Milan Internet Exchange, ma cosa sono questi IXP? Come dice il nome stesso sono punti di interconnessione, questo significa che non hanno a che fare direttamente con l’utente finale come nel caso del PoP ma che in questo caso sono gli operatori ad essere connessi tra di loro in un ambiente controllato e sicuro (anche da un punto di vista di temperature). Lo scambio di traffico che avviene tra gli operatori viene definito peering ed avvenendo in un ambiente apposito che garantisce minime distanza fra gli apparati ed elevate prestazioni si riflette poi su di una migliore esperienza utente e contribuisce ad avere migliori prestazioni generali della nostra rete.
Insomma, come avrete capito e visto dietro la connessione che noi sfruttiamo c’è davvero tanto lavoro, tante persone, organizzazione ed, ovviamente, tecnologia!
