Le prestazioni di volo e il buon funzionamento del riconoscimento ostacoli con DJI le diamo ormai per scontate ma questo Mavic 3 Pro grazie alle tre camere, principale, zoom ottico 3X e zoom ottico 7X, riesce ad essere incredibilmente versatile. Certo.. il prezzo non è proprio dei più bassi!
Mavic 3 Pro è un drone da 958 grammi, quindi non pochi, ma che in compenso può vantare 43 minuti di autonomia in volo. Ora però che abbiamo un’idea di quello di cui stiamo parlando iniziamo subito dall’aspetto che più è migliorato. Il comparto camere e le relative ottiche:
- una camera principale Hasselblad da 20MP dotata di sensore CMOS da 4/3 con apertura f/2.8-f/11 e 24mm di lunghezza focale equivalente,
- un teleobbiettivo da 48MP con sensore CMOS da 1/1.3″, zoom ottico 3X, apertura f/2.8 e lunghezza focale equivalente di 70mm,
- un teleobbiettivo da 12MP con sensore CMOS da 1/2″, zoom ottico 7X, zoom ibrido 28X, apertura f/3.4 e 166mm di lunghezza focale equivalente.
La registrazione video dalla principale arriva fino al 5.1K/50fps o 4K/120fps mentre dai due teleobbiettivi arriva al 4K/60fps. La versione “Cine” ha in più anche il codec cinematografico Apple ProRes. Quello che non mi è piaciuto è l’impossibilità di passare da una camera all’altra durante la registrazione, nemmeno alle risoluzioni più basse ma i problemi si fermano qua perché la qualità video è davvero alta. Principale, zoom 3X o zoom 7X abbiamo sempre un’altissima definizione, bellissimi colori e una grande profondità di campo, ci possiamo spingere fino allo zoom più o meno 20X perdendo comunque poca qualità. Benissimo anche per quanto riguarda le modalità di navigazione e di riprese automatiche, c’è il cruise control che ci permette di farlo andare anche lasciando levette e la funzione Master Shot per creare filmati molto carini sfruttando l’AI pescando dalle registrazioni in memoria.
La confezione dipende dalla versione che scegliete, io ho ricevuto la Fly More Combo che contiene: il radiocomando con display integrato (sistema di trasmissione OcuSync 3+ da 8km di portata in Europa o 15km in FCC, un nuovo caricabatterie da 100W, le due batterie aggiuntive, stick di ricambio, due set di eliche di ricambio e una borsa carina per contenere il tutto. Il caricabatterie può ospitare fino a 3 batterie ma le ricaricherà sempre una dopo l’altra, non in parallelo. Come accessori si possono anche comprare i filtri ND per tutte e tre le lenti e una lente aggiuntiva da applicare sulla principale per ottenere una ripresa grandangolare, si passa da 84° a 108°.
Sì, tutto al top, riprese, navigazione, app e radiocomando che funzionano bene, autonomia ma allora qual è il “problema”? Be’, il prezzo è anch’esso al top. Si parte dai 2.119 euro per avere drone e radiocomando standard, si arriva a 2.829 euro per la Fly More Combo che vi ho raccontato e si finisce con 3.539 euro per la Combo più il radiocomando Pro. Radiocomando che ha in più di quello standard l’uscita HDMI, una maggiore precisione degli stick e le antenne per orientare meglio in segnale (la portata però in teoria è la stessa). Anzi no, non abbiamo finito, per i veri professionisti c’è la versione Cine che costa 4.649 euro. Non è un drone da tempo libero, questo è certo, ma diventa uno dei droni di riferimento per la categoria Pro. Il Mini 3 Pro rimane invece secondo me la scelta più equilibrata per l’utilizzo consumer.