Una e-bike con pneumatici fat sotto i 1000 euro? Sì, c’è ed eccola qua, si chiama Engie EP2 Pro, ha un motore molto potente, anzi troppo potente per le nostre normative, ed una buona autonomia. Dove si è risparmiato? La ciclistica ed il telaio sicuramente non sono al top e guidandola lo si avverte ma alla luce del rapporto qualità/prezzo merita comunque una prova approfondita per capirne pro e contro!
Iniziamo dalle misure, EP2 Pro è lunga 1,69 metri da aperta o 99 centimetri da piegata, con 55cm di larghezza e 76cm di altezza minima da piegata, quindi a manubrio smontato e sella tutta giù. La sella, una volta in assetto di marcia, ha un’altezza da terra dagli 85 ai 101 centimetri ed il manubrio dai 123 ai 134 centimetri. La conclusione però è che per chi non sia molto alto, come i miei 162 centimetri, ci si ritrova con i piedi a quasi non toccare terra ma i pedali alti e le ginocchia che ci arrivano al mento pedalando, inoltre il manubrio è troppo alto quindi a farla breve le geometrie non sono il top, per la mia altezza quantomeno. Il peso poi è di ben 34 chilogrammi, quindi non troppo contenuto.
Il motore è da 750W (48v x 13Ah), quindi come sappiamo sopra i limiti consentiti dalle nostre normative, la coppia è pari a 50Nm e la velocità massima con l’assistenza attiva, che potrebbe essere di 42km/h è limitata ai 25km/h, questo quindi almeno rispetta le nostre normative così come la manopola dell’acceleratore, che c’è ma almeno è disabilitata elettronicamente.
La ciclistica, come anticipato, non è certo di alto livello, il telaio appare troppo poco rigido e la forcella anteriore sottodimensionata. Il cambio poi sarebbe uno Shimano anche di buona qualità e con innesti precisi ma il problema sta nella spaziatura, la prima marcia è già troppo lunga e questo, abbinato all’assenza del sensore di coppia sui pedali che quantomeno avrebbe fatto partire l’assistenza alla minima pressione, e all’elevato peso della bici, rende le partenze molto pesanti. In salita si potrebbe avere qualche difficoltà.
Una volta partiti poi la potenza c’è tutta e non si hanno mai problemi, neanche a pieno carico, solo che la marcia, per via di come sono gestiti i vari livelli di assistenza, non risulta molto fluida. Il primo livello ad esempio arriva ai 10km/h e non spinge più, mettendo il secondo si arriva di botto ai 14km/h e non si viene aiutati se non si mette il terzo. Insomma, si va un po’ a singhiozzo. Nessun problema invece per la frenata, che con il doppio disco meccanico risulta sempre efficace.
La batteria è una 625Wh e consente di avere fra i 60 e gli 80 chilometri di autonomia.
Le conclusioni finali sono un po’ contrastanti perché se da un lato si hanno una ciclistica che lascia a desiderare ed una posizione di guida che, almeno nel mio caso, non si è rivelata particolarmente efficace, dall’altro si ha una bici elettrica potente e perfetta per affrontare qualsiasi tipo di ostacolo, dallo sterrato al pavé alle rotaie senza troppi patemi d’animo. Il suo prezzo è inferiore ai 1.000 euro, circa 950 in base agli sconti che si trovano sul sito ufficiale ed è proprio questo a non farmela bocciare, magari a qualcuno può essere adatta ma non di certo a chi abita in montagna perché le partenze in salita con 34 chilogrammi e senza sensore di coppia..