Si può davvero avere uno smart ring funzionante a partire da soli €12?” È quello che ho pensato quando, curiosando tra vari store online, ho trovato questo anello, decisamente economico rispetto ai dispositivi di marchi blasonati che costano anche 300/400 euro. Ma sarà all’altezza delle aspettative? Scopriamolo!
Unboxing e prime impressioni
L’anello arriva in una confezione molto essenziale, che però include tutto il necessario per iniziare: oltre all’anello, c’è una piccola base di ricarica magnetica con chiusura a coperchio e un cavo USB-C. La ricarica, pur non essendo wireless come i modelli di fascia alta, è comunque funzionale e sicura. Inserendo l’anello nella base, un piccolo LED segnala la fase di ricarica e, in circa un’ora e mezza, il dispositivo è pronto per altri 5 giorni di monitoraggio h24 ad intervalli di mezzo’ora, questa è la sua autonomia.
Nonostante il prezzo, è disponibile in diverse misure e colori, e l’estetica è abbastanza curata da poterlo abbinare facilmente a qualsiasi stile, anche se non raggiunge il livello di design e soprattutto la qualità dei materiali dei marchi di fascia alta, e ci mancherebbe.
È proprio parlando di materiali che si inizia a notare qualche compromesso: l’anello è principalmente in acciaio, ma le parti laterali, quelle curve, sono in plastica, il che lo rende meno resistente ai graffi rispetto a modelli più costosi in ceramica o metallo di alta qualità. Dopo pochi giorni di utilizzo, infatti, ho notato i primi graffi superficiali. Tuttavia, per chi vuole solo provare un anello smart senza grandi pretese, è un aspetto su cui si può chiudere un occhio.
Il dispositivo è dichiarato impermeabile fino a 5 ATM, cioè 50 metri di profondità. Nel mio caso, l’ho testato in doccia e durante il lavaggio delle mani, senza alcun problema. Questa resistenza all’acqua è comunque un ottimo punto a favore, perché lo rende adatto anche all’uso quotidiano senza il bisogno di toglierlo in continuazione.
Caratteristiche e funzionalità principali
Per quanto economico, l’anello è dotato di diverse funzionalità, tra cui monitoraggio del battito cardiaco, saturazione dell’ossigeno nel sangue (SpO2), rilevamento dei passi e monitoraggio del sonno. Va sottolineato però che la frequenza di misurazione è meno intensa rispetto a dispositivi come smartwatch o smart ring di fascia alta: registra il battito cardiaco ogni 30 minuti come intervallo minimo, il che è sufficiente per un monitoraggio di base ma non per chi cerca dati più precisi e continui.
L’anello utilizza l’applicazione Qring, disponibile per Android e iOS. L’applicazione è semplice ma efficace e permette di vedere i dati principali come passi, calorie bruciate e analisi del sonno. Il LED, visibile solo durante le misurazioni, è abbastanza discreto e non dà fastidio di notte, a differenza di alcuni modelli più invasivi, come quello di Samsung.
Confronto con un dispositivo di fascia alta
Per testarne la precisione, l’ho confrontato con il Garmin Phoenix 8, uno smartwatch di fascia alta e un punto di riferimento affidabile. Sui passi, ho notato una differenza del 3% circa tra i due dispositivi (rispettivamente 7745 contro 7565), una variabilità che ritengo accettabile, soprattutto considerando la fascia di prezzo.
Il monitoraggio del sonno, sorprendentemente, ha mostrato dati allineati con il Garmin o persino migliori: l’anello ha rilevato correttamente sia l’ora nella qualche mi addormentavo che quella del risveglio, pur con piccole differenze nei dettagli. Per esempio, in un’occasione, il Garmin ha riportato un periodo di sonno iniziale leggermente anticipato, dovuto al fatto che ero seduto sul divano e fermo, ma non addormentato. In questo caso, l’anello ha invece calcolato con maggiore precisione l’ora in cui mi sono addormentato davvero.
Per quanto riguarda la frequenza cardiaca, la misurazione è meno puntuale rispetto al Garmin, che fornisce dati in tempo reale. Tuttavia, la differenza non è così significativa: l’anello tende a sottostimare leggermente la frequenza di qualche battito al minuto, ma rimane nel range accettabile per un dispositivo non professionale.
Il monitoraggio del livello di ossigenazione (SpO2) è un’altra sorpresa. Ho notato infatti che, a volte, i valori si discostano da quelli registrati dal Garmin ma mi sembrano più affidabili quelli dell’anello. Nel mio caso ad esempio 99% contro un 95% del Garmin che mi sembra troppo basso per una persona sana.
In termini di comodità, l’anello si adatta bene al dito e non dà fastidio, anche se, indossato a lungo, tende a scaldarsi leggermente (soprattutto dopo la ricarica). È disponibile una funzione per attivare la fotocamera del telefono con dei tocchi sull’anello, anche se proprio come quella di Samsung non è sempre affidabile.
Il grafico sull’app che mostra il livello di stress durante il giorno non mi ha convinto invece a fondo, quello del Garmin è ben più vario e lo trovo più realistico dell’anello che lo segna sempre costante, del resto non so quali parametri usi uno e quali l’altro per valutare lo stress quindi non è il parametro più indicativo per un confronto.
Conclusioni
In definitiva, questo anello smart non è un dispositivo di fascia alta e non cerca di esserlo, ma per il prezzo estremamente contenuto riesce a offrire un’esperienza smart essenziale e funzionale. È perfetto per chi vuole provare un anello smart senza investire troppo o per chi ha dubbi sull’effettiva utilità di un tale dispositivo e vuole testarlo senza fare una spesa impegnativa.
Non è un giocattolo, e le misurazioni di base che fornisce sono credibili. Se poi cercate un dispositivo super preciso, con monitoraggio in tempo reale e una struttura resistente ai graffi, meglio orientarsi su prodotti di fascia alta, questo è ovvio. Ma per chi ha un budget ridotto o è solo curioso, è davvero un buon punto di partenza.
Concludo con una riflessione sul prezzo. Come è possibile che un dispositivo di questo tipo, con le sue funzionalità, venga venduto per così poco? Pensiamo a come si è evoluto il mercato degli store online, specialmente di quelli orientali come AliExpress e Temu, e a come spesso questa accessibilità economica nasconda compromessi su materiali, produzione e sostenibilità. Nonostante i dubbi etici, dal punto di vista del consumatore, un prodotto come questo però ha di sicuro una grande attrattiva.