Recensione controller BACKBONE | La Playstation ovunque!

Vi piace l’idea di giocare con lo smartphone o magari lo fate già ma non vi trovate né la latenza dei controller Bluetooth né la scomodità dei comandi touch e del dover impugnare lo smartphone mentre tutti i controlli sono a schermo, touch? Il controller Backbone, che ho appena testato, potrebbe davvero fare al caso vostro. Zero latenza, zero problemi di autonomia e ricarica, non avendo batteria, e soprattutto permette di giocare con i suoi pulsanti e levette anche con quei giochi che non sono compatibili, che prevedono solo comandi touch. Volete sapere come fa?

Design e Compatibilità

Il controller è progettato per adattarsi a tutti gli smartphone, grazie a un sistema a molla che consente di estenderlo per ospitare dispositivi di varie dimensioni. Per chi utilizza una cover sul proprio smartphone, sono disponibili degli adattatori inclusi nella confezione, che garantiscono comunque una perfetta compatibilità. Il design richiama quello dei controller PlayStation, con quattro levette posteriori, stick analogici, una croce direzionale e tasti funzione personalizzabili. È presente un ingresso jack per cuffie analogiche e una porta USB-C pass-through, che consente di ricaricare lo smartphone anche mentre si gioca. La connessione allo smartphone avviene quindi proprio tramite USB-C, oppure, se avete un’iPhone 14 o precedente potete optare per la versione con connettore Lightning.

Funzionalità e Applicazione Backbone

Una delle peculiarità del Backbone è la sua integrazione con un’app dedicata, accessibile tramite un pulsante sul controller. L’applicazione Backbone permette di gestire il dispositivo, personalizzare la mappatura dei tasti e accedere a giochi e servizi di cloud gaming come Xbox Cloud Gaming e GeForce Now. È possibile anche utilizzare il Remote Play per connettersi alla propria PlayStation o altre piattaforme.

L’applicazione supporta il salvataggio di screenshot e registrazioni video, ma alcune funzionalità avanzate, come l’organizzazione automatica dei momenti salienti, richiedono l’abbonamento a Backbone Plus, che costa circa 39 euro all’anno. Tuttavia, il controller funziona perfettamente anche senza sottoscrivere l’abbonamento, permettendo di giocare ai titoli installati sul dispositivo o attraverso altre app di gioco.

Prestazioni e Feedback

Durante l’uso, il controller offre un’esperienza di gioco precisa e fluida. Gli stick analogici sono sensibili e ben calibrati (è possibile comunque effettuare la calibrazione dalle impostazioni) rendendo piacevole anche il controllo della progressività in giochi come i simulatori di guida. La qualità costruttiva è solida, e l’ergonomia è ottima: tutti i comandi sono facilmente raggiungibili, dimostrando che il design è stato studiato attentamente per soddisfare le esigenze dei giocatori. Inoltre, una funzione utile, anche se disponibile solo con l’abbonamento Plus che citavamo prima, è quella che permette di mappare i tasti in modo che corrispondano al tap su una determinata zona del display, perfetto per quei giochi che non supportano il controller nativamente.

Conclusioni e Prezzo

Il Backbone di 2a generazione si posiziona come un prodotto di ottima qualità per chi cerca un controller affidabile e privo di latenza per il gaming su smartphone. Con un prezzo di circa 119 euro, rappresenta un investimento interessante per i gamer più appassionati, sebbene il costo dell’abbonamento Backbone Plus possa non essere giustificato per tutti. La possibilità di giocare senza abbonamento e di sfruttare comunque tutte le principali funzioni del controller lo rende un dispositivo versatile e accessibile.

Per chi cerca una soluzione completa e pronta all’uso, il Backbone è una scelta che mi sento di consigliare, soprattutto per chi desidera migliorare significativamente l’esperienza di gioco rispetto ai comandi touchscreen o per chi vuole fare un regalo visto il periodo!

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