Dopo il successo del DJI Neo, che ho apprezzato tanto per la sua portabilità e semplicità d’uso, il Flip porta una ventata di novità con caratteristiche avanzate, maggiore qualità video e un design pratico e innovativo che va a colmare il divario nato fra Neo e il Mini 4 Pro. Più qualità del primo e più praticità del secondo. Ecco la mia recensione completa
Design e Portabilità
Il DJI Flip si distingue subito per le eliche ripiegabili, che lo rendono straordinariamente compatto: una volta chiuso, il drone è poco più grande del Neo e può essere facilmente riposto anche nelle tasche di una giacca da sci. La struttura protegge efficacemente le eliche, riducendo il rischio di incidenti durante il volo e garantendo una maggiore sicurezza, sia per chi lo utilizza sia per chi lo osserva.
Con un peso di soli 249 grammi, il Flip rientra nella categoria dei droni ultraleggeri, che non richiedono patentino per essere pilotati, pur necessitando di assicurazione e QR code per il volo in regola.
Qualità video e prestazioni
La grande novità del DJI Flip è la qualità video, che si avvicina a quella del Mini 4 Pro. Il drone offre riprese in 4K a 60 fps con HDR e un bitrate di 150 Mbps, rendendolo perfetto per la stragrande maggioranza degli utilizzi non professionali. Nonostante non sia pensato per produzioni cinematografiche, il Flip si distingue quindi per la sua capacità di combinare portabilità e versatilità con una qualità visiva di alto livello.
La stabilizzazione è garantita da un gimbal a tre assi, mentre il drone è dotato di sensori inferiori e anteriori 3D ToF per evitare ostacoli durante il volo. Tuttavia, non dispone di sensori posteriori, il che richiede maggiore attenzione in modalità di inseguimento frontale o durante manovre in spazi ristretti.
Il DJI Flip eredita molte delle funzionalità autonome del Neo, offrendo modalità come Circle, Rocket, Spotlight e Tracking. È possibile avviarlo direttamente dal palmo della mano e utilizzarlo senza smartphone o radiocomando, grazie a un pratico pulsante laterale. Il drone può inseguire soggetti con precisione, sia frontalmente sia da dietro, e permette di personalizzare l’altezza e la distanza di inseguimento tramite l’applicazione DJI.
Autonomia e accessori
L’autonomia dichiarata è di 31 minuti, con un tempo di volo effettivo che ho stimato tra i 22 e i 25 minuti. Io ho provato la Fly More Combo include tre batterie, un caricabatterie rapido da 65W e il radiocomando con display integrato, che elimina la necessità di collegare uno smartphone. La trasmissione video utilizza la tecnologia OcuSync 4, garantendo una portata fino a 13 km (in FCC) e una connessione stabile anche a lunghe distanze.
Prova sul campo
Durante un test impegnativo sulle piste da sci e sul Lago di Bled, il Flip ha dimostrato di gestire bene condizioni difficili, come vento forte e velocità elevate. Tuttavia, in situazioni di vento estremo, il drone ha avuto difficoltà a mantenere stabilità e ha richiesto un atterraggio manuale. La velocità massima di inseguimento è di 45 km/h, un valore che si traduce in performance solide per attività sportive o riprese dinamiche.
Prezzi e considerazioni finali
Il DJI Flip è disponibile in tre configurazioni:
- Solo drone: 439 euro (disponibilità in Italia incerta),
- Con radiocomando: 649 euro,
- Fly More Combo: 789 euro.
Rispetto al Neo, il Flip rappresenta un passo avanti significativo in termini di qualità video e autonomia, colmando il divario tra i droni entry-level e il Mini 4 Pro. È un’opzione ideale per chi cerca un dispositivo compatto e versatile senza rinunciare a prestazioni avanzate.
Il Flip si posiziona quindi come una soluzione più completa, adatta a utenti con esigenze di ripresa più elevate ma ritengo che il Neo, con i suoi 199 euro, rimanga una scelta più che valida per chi cerca un drone economico e semplice da usare.
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