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Google Translate come Duolingo: ora insegna lingue con Gemini AI

Google porta l’intelligenza artificiale dentro Google Translate con una novità pensata non solo per tradurre, ma anche per imparare le lingue. La società ha annunciato il lancio in beta di uno strumento che crea lezioni personalizzate in base al livello di competenza dell’utente e agli obiettivi per cui desidera studiare una nuova lingua, ad esempio per un viaggio, motivi professionali o comunicazioni quotidiane.

 

Un approccio su misura all’apprendimento

La nuova funzione è accessibile tramite il pulsante Practice nell’app Google Translate. Dopo aver indicato il proprio livello (principiante, intermedio o avanzato) e il contesto d’uso desiderato, l’app elabora un percorso personalizzato. Sono disponibili scenari già pronti – come conversazioni con amici e familiari, interazioni di lavoro o situazioni di vita quotidiana – che vengono arricchiti con esempi pratici.

Per ora la sperimentazione riguarda un numero limitato di lingue: gli utenti anglofoni possono esercitarsi con spagnolo e francese, mentre chi parla spagnolo, francese o portoghese può utilizzare lo strumento per imparare l’inglese. L’elaborazione delle lezioni si basa sui modelli Gemini di Google, che generano dialoghi e attività pratiche. Ad esempio, uno studente con conoscenza intermedia dello spagnolo che indichi come obiettivo la convivenza con una famiglia ospitante all’estero potrà ricevere esercizi dedicati al lessico legato ai pasti e alla vita domestica.

L’app consente di ascoltare conversazioni simulate, ripetere frasi o riconoscere parole chiave, con un sistema che monitora i progressi e incoraggia a mantenere costanza nello studio. Una modalità che richiama, per certi aspetti, la logica di piattaforme come Duolingo, ma con un’impostazione meno “competitiva” e più orientata al supporto.

Traduzioni dal vivo sempre più naturali

Parallelamente, Google ha aggiornato anche le funzionalità di traduzione in tempo reale, già disponibili nell’app. Grazie a Gemini, ora è possibile sostenere una conversazione in oltre 70 lingue con traduzioni vocali e testuali simultanee. Due persone possono parlarsi ciascuna nella propria lingua e vedere comparire sullo schermo la trascrizione e la traduzione, oltre ad ascoltare la resa vocale generata dall’AI.

A differenza della versione mostrata con Pixel 10, dove la voce tradotta riproduce il timbro originale del parlante, l’app Translate utilizza un audio standard. Tuttavia, Google ha dichiarato di stare sperimentando soluzioni per rendere l’esperienza ancora più naturale, con AI in grado di cogliere anche pause e variazioni di intonazione.

La nuova modalità live è in distribuzione iniziale negli Stati Uniti, India e Messico, con un’estensione progressiva ad altri mercati.

Un doppio approccio: tradurre e insegnare

Con queste novità Google segna un passo ulteriore nell’integrazione tra AI e comunicazione linguistica. L’azienda non si limita a perfezionare le traduzioni istantanee, ma apre la strada a un modello ibrido: da un lato facilitare il dialogo tra persone che non parlano la stessa lingua, dall’altro fornire strumenti pratici per impararla davvero.

Un’evoluzione che potrebbe trasformare Google Translate da semplice app di traduzione a vera e propria piattaforma per abbattere le barriere linguistiche, combinando apprendimento e comunicazione in tempo reale.