Recensione Google Pixel 10 Pro XL

Il Pixel 10 Pro XL è appena arrivato e, come spesso accade la domanda iniziale è inevitabile: quanto cambia rispetto al modello precedente? La risposta, almeno a prima vista, è “poco”. La filosofia di Google non sembra quella di rivoluzionare ogni anno il design, ma di affinare un prodotto che ormai ha trovato una sua identità precisa. Tuttavia, sotto la superficie si nascondono alcune novità importanti, soprattutto lato processore, batteria e funzioni software, che rendono questo modello degno di attenzione. Approfondiamolo.

Peso e dimensioni

162.8 x 76.6 x 8.5 mm
232 g

Sistema operativo

Android 16

Storage

256 GB

Display

6.8"
1344 x 2992 pixel

Camera

50 mpx f/1.7
Frontale 42 mpx

SOC e RAM

Google Tensor G5
RAM 16 GB

Rete

HSPA, LTE (CA), 5G

Batteria

5200 mAH

Confezione e contenuto

In confezione, come da tradizione, troviamo solo il cavo USB-C.

Materiali design e touch-and-feel

Dal punto di vista estetico, il Pixel 10 Pro XL ricalca fedelmente le linee del Pixel 9. La scocca è in vetro satinato sul retro, piacevole al tatto e poco incline a trattenere impronte, con cornici che però mantengono un look un po’ “old style” a causa dello spessore delle bande nere attorno al display.
Lo smartphone è grande e pesante: 8,5 mm di spessore per 232 grammi, ma nonostante ciò risulta ben bilanciato e comodo da impugnare grazie al form factor squadrato che ricorda da vicino quello degli ultimi iPhone. Il display piatto è una scelta precisa, amata da chi non sopporta i bordi curvi.

Il sensore di impronte sotto al display è come al solito veloce ed affidabile, l'always-on display ovviamente non manca e mostra anche le notifiche mentre troviamo connettore USB-C 3.2 con uscita video e connettività di ultima generazione: 5G, Wi-Fi 7, Bluetooth 6, NFC e GPS dual-band.

Display

Il display è un pannello OLED LTPO da 6,8 pollici, con refresh variabile da 1 a 120 Hz. La luminosità arriva fino a 2200 nit reali (anche se Google dichiara picchi di 3.300 nits, cioè quelli che si raggiungono quando gran parte del display è nero e solo una porzione illuminata), garantendo ottima leggibilità anche sotto la luce diretta del sole. La risoluzione è pari a 2856 x 1280 pixel, con colori vividi e un contrasto profondo tipico della tecnologia OLED.
L’unico vero appunto riguarda come già anticipato le cornici, ancora un po’ pronunciate rispetto alla concorrenza diretta, che tradiscono un design meno moderno di quanto ci si aspetterebbe da un top di gamma da oltre 1200 euro.

Processore e memoria

La novità principale del Pixel 10 Pro XL è il processore Tensor G5 a 3 nm, prodotto da TSMC, con a fianco 16GB di memoria RAM e 256, 512GB o 1 TB di memoria interna.

Batteria

La batteria del modello XL è più generosa rispetto al Pixel 10 Pro standard: 5200 mAh contro i 4707 del fratello minore. Non adotta ancora la più efficiente tecnologia carbon-silicon, ma compensa con una buona autonomia: in giornate stressanti con uso intenso di Maps, fotocamera e social, si arriva a sera con circa il 20% residuo dopo oltre 5 ore di schermo attivo. In scenari più normali, le 6 ore di display sono raggiungibili senza troppi problemi.

La ricarica cablata arriva a 45 W, con un 70% in circa mezz’ora, mentre quella wireless sfrutta lo standard Qi2 magnetico, pienamente compatibile con gli accessori MagSafe di Apple. Una scelta che amplia le possibilità di ricarica e apre finalmente il mondo degli accessori magnetici universali anche agli utenti Android.

Software ed ecosistema

Il vero valore aggiunto di un Pixel non è mai stato l’hardware, ma il software. Android stock arricchito dalle funzioni Google rende l’esperienza unica:

  • Filtraggio delle chiamate con risposta automatica e trascrizione live,
  • Traduzione vocale in tempo reale,
  • Notebook LM per riassumere documenti e appunti grazie all’AI,
  • Now Playing che riconosce automaticamente la musica in riproduzione intorno a voi,
  • Gemini integrato in molte app di sistema (anche se ancora non perfettamente unificato).

Ci sono anche strumenti pratici per la sicurezza, come l’SOS satellitare, la condivisione della posizione in emergenza e la chiamata automatica in caso di incidente. Il tutto supportato da 7 anni di aggiornamenti garantiti, un record nel panorama Android.

Reparto telefonico

Gli altoparlanti stereo offrono un suono corposo, con buoni bassi e volume elevato. La capsula auricolare convince, così come la qualità delle chiamate. Da segnalare la presenza di chicche divertenti come le audio emoji, suoni da inviare durante le telefonate, forse superflui ma capaci di strappare un sorriso.

Foto e video

Il comparto fotografico è da sempre il punto forte dei Pixel, e questo 10 Pro XL non fa eccezione.
La dotazione hardware vede una tripla fotocamera posteriore:

  • 50 MP principale con OIS,
  • 48 MP ultragrandangolare con autofocus e modalità macro,
  • 48 MP teleobiettivo con zoom ottico 5x.

Il software, però, fa ancora la differenza. La fotografia computazionale di Google continua a stupire: dallo “scatto migliore” che combina più immagini in un’unica foto, fino allo zoom digitale spinto a 100x che, pur non paragonabile a un ottico, restituisce dettagli sorprendenti grazie all’elaborazione AI.

Le funzioni non mancano: modalità “Aggiungimi” per i selfie di gruppo, lunga esposizione, panning, gomma magica per rimuovere oggetti dalle foto e nuove opzioni di editing video. A proposito di video, il telefono registra fino a 8K 30 fps, ma il meglio lo dà in 4K 60 fps HDR a 10 bit, con stabilizzazione convincente e una buona gestione della luce.

La fotocamera frontale è una Dual PD da 42 MP con autofocus e campo visivo da 103°, ottima per selfie e videochiamate di qualità.

Audio

L'audio è stereo e come già anticipato a proposito delle chiamate in vivavoce sia il volume che la corposità sonora sono garantiti.

App e gaming

Lato numeri non raggiunge le prestazioni brute dello Snapdragon 8 Elite o dell’A17 Pro di Apple, ma si colloca comunque nella fascia alta. L’esperienza quotidiana è fluida, con aperture rapide e nessun lag rilevante nelle app più comuni.

Tuttavia, sotto stress il Tensor mostra i suoi limiti: nei carichi prolungati (editing video, gaming intenso o rendering) tende a scaldare più del previsto, facendo emergere il classico dualismo “Dr. Jekyll e Mr. Hyde” che già avevamo visto nelle generazioni precedenti. La potenza c’è, ma non è sempre costante.

Il feedback aptico della vibrazione è preciso e deciso, al livello dei migliori competitor.

Giudizio finale

Il Pixel 10 Pro XL parte da 1299 euro per la versione base da 16/128 GB. Google, però, accompagna il lancio con una campagna di permuta molto aggressiva: fino a 850 euro di sconto, di cui 250 come supervalutazione extra (offerta valida fino al 21 settembre). È disponibile in quattro varianti cromatiche: Moonstone, Jade, Porcelain e Obsidian.

Uno smartphone che non stravolge la formula dei Pixel, ma la perfeziona. Il design resta quasi invariato, le cornici frontali sanno di déjà-vu e il nuovo Tensor G5, pur migliorato, non raggiunge i livelli assoluti della concorrenza. Ma è il software a fare la differenza, con un pacchetto di funzioni intelligenti, strumenti AI sempre più integrati e un’esperienza quotidiana che riesce a sorprendere.

Non è lo smartphone perfetto né il più innovativo del 2025, ma è uno dei più piacevoli da usare. Per chi non ha mai provato un Pixel, questo potrebbe essere il momento giusto per farlo, soprattutto approfittando delle promozioni di lancio.

Design:

8.7

Display:

8.9

Uso generale:

8.9

Fotocamera:

8.9

Autonomia:

8.2

Qualità prezzo:

7.8

Voto finale:

8.7