COME DOMOTIZZARE TAPPARELLE, CLIMATIZZATORI e CITOFONO con sblocco VOLTO EZVIZ

L’evoluzione della domotica non si misura più solo sui singoli dispositivi, ma sulla loro capacità di interagire in un ecosistema coeso e funzionale. Oggi analizziamo un caso di studio reale di aggiornamento di un’abitazione (precedentemente già dotata di una base domotica Ezviz nei due episodi che avete visto) con nuovi componenti, mostrando come la sicurezza, il controllo accessi, la climatizzazione e l’automazione possano fondersi in un unico sistema di gestione. L’obiettivo è osservare e dimostrare l’applicazione pratica e l’integrazione di diverse tecnologie in un contesto abitativo quotidiano.

Il Nucleo: Sicurezza e Controllo Accessi Evoluto

Il punto di partenza di molte case intelligenti è la sicurezza. In questo caso, l’installazione è stata arricchita da una soluzione di controllo accessi di nuova generazione.

Aggiornamento del Videocitofono: 4K e riconoscimento biometrico

Il videocitofono esistente è stato sostituito con un modello evoluto che introduce diverse novità significative. Oltre al display interno più ampio (passato da 7 a 8 pollici, mantenendo la compatibilità “plug and play” con supporti e cablaggi preesistenti) e una risoluzione 4K per l’unità esterna, le innovazioni principali risiedono nei metodi di autenticazione:

  1. Riconoscimento Facciale: Il sistema permette di registrare i volti degli occupanti per sbloccare gli accessi (in 3D, non si sblocca con una foto).
  2. Riconoscimento del Palmo: Una tecnologia a infrarossi analizza la mappa venosa del palmo della mano, offrendo un ulteriore metodo di sblocco biometrico.
  3. Tastierino Numerico: L’unità esterna integra anche un tastierino per l’apertura tramite codici numerici.

Un aspetto fondamentale di questa tecnologia riguarda la privacy: tutti i dati biometrici (sia del volto che del palmo) vengono registrati e conservati esclusivamente in locale sul monitor interno, senza alcun trasferimento a server cloud. Dal monitor è possibile configurare quale accesso sbloccare (ad esempio, cancello pedonale, serratura principale, o entrambi).

L’Importanza pratica della Connettività

Prima di analizzare le nuove installazioni, è utile ricordare un episodio precedente che sottolinea il valore pratico della domotica. Durante l’estate, un guasto al sistema di irrigazione ha rischiato di allagare il giardino dell’abitazione. Il proprietario, trovandosi a centinaia di chilometri di distanza, ha potuto garantire l’accesso a un vicino da remoto tramite la serratura smart, risolvendo l’emergenza senza dover rientrare. Questo evidenzia come il controllo remoto degli accessi rappresenti una funzionalità critica e non solo una comodità.

Integrazione Profonda: Automatizzare l’Infrastruttura Esistente

Una delle sfide principali della domotica è rendere “intelligenti” componenti tradizionali come luci, tapparelle e prese, senza interventi murari invasivi. La soluzione adottata si basa sull’installazione di relè smart da incasso.

Relè per tapparelle e punti luce

Sono stati installati due tipi di moduli:

  • Relè a due vie: Progettato specificamente per il controllo dei motori delle tapparelle (un canale per la salita, uno per la discesa).
  • Relè a una via (fino a 16A): Utilizzato per carichi più semplici, come un punto luce esterno (in questo caso, l’illuminazione dell’ingresso) che si desiderava poter comandare da remoto.

Questi dispositivi, installati nelle scatole di derivazione o dietro gli interruttori esistenti, permettono di mantenere il controllo manuale tramite pulsante, aggiungendo al contempo il pieno controllo via app e la possibilità di inserirli in scenari di automazione.

Risolvere problemi ergonomici con i comandi wireless

L’automazione delle tapparelle ha permesso di risolvere un problema pratico significativo. Nell’abitazione, il comando fisico di apertura delle tapparelle del soggiorno era posizionato in un punto scomodo, dietro un frigorifero, rendendone l’uso quotidiano estremamente difficoltoso.

Grazie all’installazione del relè smart sulla tapparella, è stato possibile associare un pulsante smart wireless (alimentato a batteria e posizionabile ovunque) per pilotare il motore. Con una semplice configurazione (es. pressione singola per l’apertura, pressione prolungata per la chiusura), il problema ergonomico è stato risolto senza dover spostare mobili o modificare l’impianto elettrico.

Climatizzazione e Controllo Ambientale

L’ecosistema è stato ampliato per includere la gestione della temperatura e dei dispositivi di climatizzazione non nativamente smart.

Termostato Smart Wireless

È stato introdotto un termostato smart caratterizzato dalla sua natura wireless. Alimentato a batteria (o tramite USB-C), non necessita di essere collegato fisicamente ai cavi della caldaia. Comunica con un hub dedicato, che a sua volta è connesso alla caldaia (compatibile anche con protocollo OpenTerm, sebbene nell’impianto in esame, data l’età della caldaia, funzioni con un semplice contatto on/off).

Questo design offre due vantaggi principali:

  1. Posizionamento Flessibile: Il termostato può essere posizionato nel punto più rappresentativo della temperatura domestica, lontano da correnti d’aria o fonti di calore.
  2. Zonizzazione Semplificata: È possibile aggiungere più termostati wireless in stanze diverse, tutti comunicanti con lo stesso hub, per creare un sistema di riscaldamento a zone (se l’impianto lo permette) partendo da un impianto originariamente monotermostato.

Il dispositivo permette la regolazione manuale tramite una ghiera rotante e offre, tramite app, programmazione settimanale dettagliata, storico delle temperature, modalità vacanza e protezione antigelo.

Controllo IR per Dispositivi Legacy

Per integrare dispositivi non smart come condizionatori (split) e televisori, è stato utilizzato un controllo remoto a infrarossi. Questo dispositivo, una volta aggiunto all’app Ezviz, può apprendere e replicare i segnali dei telecomandi tradizionali. Di conseguenza, è diventato possibile accendere, spegnere e regolare gli split e la TV direttamente dall’app o, come vedremo, dal monitor del videocitofono.

Il Valore dell’Ecosistema: Scenari di Automazione

L’installazione di singoli componenti smart acquista pieno valore quando questi vengono integrati in scenari di automazione. Nell’abitazione analizzata, l’integrazione di tapparelle, allarme e dispositivi IR ha permesso di creare routine complesse:

  • Scenario “Allarme Notte”: Attivando la modalità di allarme notturna (che arma i sensori perimetrali e le telecamere esterne), il sistema è stato configurato per abbassare automaticamente tutte le tapparelledell’abitazione.
  • Scenario “Esci”: Analogamente, l’attivazione dell’allarme totale può essere legata all’abbassamento delle tapparelle e allo spegnimento di luci specifiche.
  • Centralizzazione sul Monitor: Tutti i nuovi dispositivi (termostato, relè tapparelle, split, TV) sono ora visibili e controllabili anche dalla pagina “Dispositivi Intelligenti” del monitor del videocitofono.

Infine, anche il videocitofono stesso partecipa all’automazione della sicurezza, permettendo di impostare notifiche di “loitering” (stazionamento sospetto), che avvisano l’utente se una persona rimane immobile davanti all’obiettivo esterno per un tempo predefinito.

Fondamenta Nascoste: L’Importanza di un Router Affidabile

Un aspetto cruciale, emerso durante l’installazione, riguarda l’infrastruttura di rete. L’aggiunta di numerosi dispositivi Wi-Fi (telecamere, relè, termostati) può mettere a dura prova i router standard forniti dagli operatori telefonici.

Nel caso specifico, si erano verificati problemi di latenza (lag) nei flussi video delle telecamere e difficoltà nell’aggiunta di nuovi dispositivi alla rete. Questi problemi sono stati risolti sostituendo il modem dell’operatore con un router ad alte prestazioni (nello specifico, un modello AVM Fritz!Box). Dopo l’aggiornamento della rete, tutti i dispositivi sono risultati più reattivi, e la configurazione è avvenuta senza intoppi.

Questo conferma che per un sistema domotico stabile e affidabile, con molti device connessi, investire in un router di qualità è un prerequisito fondamentale.

Conclusione

Questo caso di studio dimostra come un ecosistema smart home possa essere costruito o ampliato progressivamente, integrando componenti eterogenei (sicurezza biometrica, attuatori da incasso, controllo climatico e IR) sotto un’unica piattaforma di gestione. La vera efficacia del sistema non risiede nei singoli gadget, ma nella loro capacità di interagire per creare automazioni che migliorano la sicurezza, il comfort e risolvono problematiche logistiche quotidiane. Il progetto prevede un’ulteriore espansione futura con l’integrazione di sistemi di pulizia automatizzata.

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