VIAGGIO SENZA PIANIFICARE in ELETTRICO Si PUO’ FARE? 800Km “A CASO” con KIA EV4

Un’avventura nata per caso, una di quelle che sovvertono i piani e mettono alla prova convinzioni radicate. Ero a Vienna per un viaggio di lavoro a tema tecnologico, quando arriva la chiamata di Kia: “Andrea, ti va di venire a Lucca Comics? Abbiamo uno stand”. La risposta è stata un “Sì” immediato. Non c’ero mai stato e l’occasione era ghiotta: avevo in prova la nuova Kia EV4.

Il “problema”? Non avevo preparato assolutamente nulla. Nessun piano di viaggio, nessuna sosta di ricarica studiata, nessuna prenotazione in hotel con colonnina. Solo un B&B prenotato al volo, senza ricarica. La domanda che sempre anima il dibattito è sorta spontanea: si può affrontare un viaggio lungo in auto elettrica totalmente “a caso”? Ho, anzi con Chiara, abbiamo deciso di scoprirlo!

L’avventura inizia con una polemica (e una batteria carica)

Prima ancora di partire una piccola critica. Arrivo al parcheggio di Linate e trovo scopro che SEA ha reso indisponibili le colonnine. È un punto su cui vale la pena insistere: l’infrastruttura nei parcheggi di interscambio, come gli aeroporti, è fondamentale. Qui servirebbero decine di colonnine lente, dove lasciare l’auto per giorni mentre si è via, non la rimozione di quelle esistenti.

Fortunatamente, l’infrastruttura di ricarica rapida lungo la rete autostradale ormai c’è ed è affidabile. È proprio per questo che ho accettato la sfida senza la minima preoccupazione.

Recupero la EV4 e mi dirigo verso il punto di incontro con Chiara, alla stazione Free to X. L’idea era di dare un “rabbocco” veloce nel caso fossi stato scarico. Invece, non ricordavo di averla staccata dalla wallbox di casa poco prima di partire per Linate: la batteria segnava un bel 98%. Se anche avessi avuto bisogno, la EV4 accetta fino a 130 kW in corrente continua: una sosta di qualche minuto sarebbe stata sufficiente per ripartire.

La protagonista: la Kia EV4 vista da vicino

Prima di partire, due parole sulla vettura che ci accompagnerà. La EV4 è un’auto che divide. Molti dicono che il design non piace; personalmente, la trovo affascinante. Con i suoi 4,45 metri di lunghezza, si inserisce nel cuore del segmento C, ma la sua linea è un mix intrigante tra un SUV compatto, un coupé e (come direbbe qualcuno) un SAV (Sport Activity Vehicle).

Il design è d’impatto ovunque la si guardi:

  • Il posteriore: Carattere forte e linee tese.
  • Il frontale: Molto particolare, con fari full LED matrix “a puntini” e una firma luminosa diurna riconoscibile.
  • La fiancata: Filante, con cerchi da 19 pollici che riempiono bene i passaruota.

Nonostante la linea sportiva, non è un’auto in cui “ci si cala”. La seduta è comoda, rialzata il giusto. Il bagagliaio offre 435 litri di capacità, con un utile pozzetto inferiore per i cavi e i sedili abbattibili 40/60.

Ma è salendo a bordo che si nota il vero salto di qualità. Lo spazio per le gambe dietro è sorprendente per la lunghezza della vettura, e i sedili sono riscaldabili (sia anteriori che posteriori).

La prima impressione di Chiara, salita per la prima volta, è stata emblematica: “Mi piace molto il sedile, lo trovo comodo e ‘flaffoso’. E guarda il poggiatesta, morbidissimo!”. A me convince la plancia, pulita ed essenziale, dominata da un unico elemento che unisce tre display. C’è tutto, inclusa la ricarica wireless e tantissimo spazio portaoggetti. Si parte.

Da Milano a Lucca: il test dell’efficienza sotto la pioggia

Appena partiti, siamo subito in coda. Qui emerge il primo sistema di assistenza alla guida (ADAS) che oserei definire “da milanese imbruttito”: quando la coda si ferma e l’auto davanti riparte, un “bling” ti avvisa che è ora di muoversi. Basta un colpetto sull’acceleratore o sulla levetta del cruise control adattivo per ripartire.

Le condizioni sono le peggiori possibili per testare l’efficienza: piove, fa freddo e abbiamo il riscaldamento acceso. Ma è meglio così: voglio provare l’auto nelle condizioni più severe.

A proposito di riscaldamento, Chiara nota subito un vantaggio chiave dell’elettrico: “Hai acceso e il caldo è arrivato subito.” Sì, non ho dovuto aspettare che si scaldasse un motore termico”.

Appena il traffico si fluidifica, imposto i 130 km/h con il cruise control adattivo. Il lane centering (mantenimento di corsia) è perfetto, anche in curva, e il sistema di monitoraggio dell’angolo cieco funziona egregiamente. L’unica cosa che manca, optional, sono le telecamere a 360 gradi che attivano anche lo specchietto virtuale nel cruscotto in fase di sorpasso: un accessorio che consiglio vivamente.

Diario di bordo: consumi e ricarica sulla Cisa

Arriviamo alla deviazione per La Spezia da Parma. Finora, tutta pianura. Il computer di bordo segna un consumo di 19 kWh/100 km, tenendo una media autostradale reale di circa 120 km/h per via del traffico. Con questi dati, l’autonomia proiettata supera tranquillamente i 400 km in autostrada. Il navigatore di serie, integrato con Google e ottimo nel calcolare le soste, ci dice che arriveremo a Lucca con il 37% di batteria.

Iniziamo la salita della Cisa. Metto l’auto in modalità Sport: le sospensioni restano meccaniche, ma lo sterzo diventa più duro e l’acceleratore più reattivo. Nonostante l’asfalto viscido, l’auto infonde una grande sicurezza. Merito della trazione anteriore, della batteria (e quindi del baricentro) bassa e di un assetto che non la rende affatto un “SUV ciondoloso”. Scavallata la Cisa, il consumo si normalizza: 19.2 kWh/100 km.

Il mito della ricarica: una sosta volontaria

Sono le 12:10 e abbiamo fame. Potremmo tranquillamente arrivare a destinazione, ma decidiamo di fermarci per una pausa pipì e pranzo. Già che ci siamo, testiamo una ricarica.

Tramite il navigatore filtro per le colonnine veloci e punto una stazione Ionity. Una funzione comodissima della EV4 è il preriscaldamento automatico della batteria quando si imposta una colonnina rapida come destinazione, per massimizzare la velocità di carica.

Utilizzo un abbonamento che supporta il Plug & Charge: arrivo, attacco la “pistola” e la ricarica parte da sola. Niente app, niente tessere. Il conto arriverà direttamente sulla carta associata.

Questa sosta è la dimostrazione di un concetto chiave:

  1. Non era necessaria: Avevamo ancora il 37% di batteria.
  2. Il costo è variabile: Sto pagando 0,76 €/kWh perché sono su Ionity in autostrada. A Lucca avrei potuto trovare una colonnina lenta molto più economica, o una gratuita al supermercato.
  3. Il tempo è relativo: Attacco l’auto al 42%. Andiamo a prendere caffè e rustichella. Dopo pochi minuti (il tempo di ordinare e scaldare un panino), l’app mi segnala che l’auto è già all’81%.

Ripartiamo con il 91% di batteria, dopo una sosta che avremmo fatto comunque, anche con un’auto termica.

Da Lucca a Firenze: l’avventura continua “a caso”

Il primo Lucca Comics è un’esperienza fantastica (bellissimo lo skybox di Kia Mood), ma il giorno dopo, quando è ora di ripartire per Milano, il viaggio “a caso” prende un’altra piega. Chiara mi fa: “Siamo vicino a Firenze, c’è un grosso outlet. Perché non facciamo un salto?”. Questo significa aggiungere 120 km di deviazione e trasformare i 280 km del ritorno in quasi 350, con un appuntamento a Milano nel pomeriggio.

Va bene, andiamo.

La deviazione si rivela un’ottima idea: la strada tra Lucca e Firenze è un susseguirsi di curve tra le colline toscane, un vero spettacolo da guidare. E la EV4 si comporta benissimo anche qui. Arrivati all’outlet, un’altra sorpresa positiva: mentre Chiara si dedica allo shopping, io trovo wallbox gratuite da 22 kW e 7 kW. Attacco l’auto e, nel tempo di un giro per negozi, la batteria si ricarica senza spendere un centesimo (a parte quelli per lo shopping).

Il rientro a Milano: la prova finale

Si riparte da Firenze, siamo in ritardo. Per strada ci fermiamo letteralmente 10 minuti per prendere una patatina e sgranchirci le gambe. Questo sfata un altro mito: non è vero che con l’elettrica “devi fermarti mezz’ora”. Ti fermi il tempo che ti serve: un caffè, una pipì, 10 minuti.

Arriviamo a Milano alle 15:38. Missione compiuta.

Bilancio finale: 712 km di improvvisazione elettrica

Chiudiamo questo lungo test con i numeri e le sensazioni.

I dati del viaggio:

  • Distanza totale: 712 km
  • Tempo di guida: 8 ore (incluse code e traffico)
  • Consumo medio totale: 19,5 kWh/100 km (un risultato eccellente, considerando che è stato quasi tutto a 130 km/h in autostrada, con pioggia e riscaldamento).

Il verdetto di Chiara: “Per me è stato un viaggio comodissimo. L’auto è silenziosa, confortevole e scattante quando serve. Sinceramente, dal mio punto di vista da non esperta di auto, non ho trovato difetti. Probabilmente li avrà, ma non ho le competenze per notarli”. Alla domanda “Ti piace il design?”, la sua risposta è stata la più bella: “Non mi sono accorta del design”. A volte, il comfort e la praticità vincono su tutto.

Il mio verdetto: La Kia EV4 è un’auto estremamente equilibrata. È efficiente, ha un’ottima autonomia reale anche in autostrada, e il navigatore di serie pianifica le soste in modo intelligente (se si ha bisogno di pianificare).

Ma la vera notizia è un’altra: chi dice che oggi non si può viaggiare in elettrico senza pianificare, mente. L’infrastruttura è sufficiente, le auto sono mature e la flessibilità è totale. Si può tranquillamente partire “a caso”, sapendo che si arriverà a destinazione.

E sul design… a me continua a piacere tantissimo. Ma io sono quello a cui piacevano anche la Multipla e la Kia Soul quindi fatemi sapere che ne pensate voi. Ci vediamo presto con il test drive completo su Tech Drive!