Dimenticate tutto ciò che sapete sui droni ingombranti, con patentino e complessi. DJI a questo giro fa un salto quantico non tanto nelle specifiche brute, quanto nell’esperienza d’uso pura. Se il primo modello mi aveva convinto, questo DJI Neo 2 supera ogni aspettativa. È un oggetto che punta tutto sull’immediatezza: 150 grammi di pura libertà, capace di ridefinire il concetto di “drone per tutti”.
Oggi è arrivato il momento della sua recensione completa, anche se avrete già capito che ne sono entusiasta, ecco perché.
Design e sicurezza: 150 grammi di innovazione
Il primo impatto s non siete abituati a questi droni è impressionante per quanto è leggero. Parliamo di un peso piuma di 150 grammi, il che lo rende incredibilmente portatile. Ma la leggerezza non è sinonimo di fragilità.
Una delle caratteristiche vincenti è la protezione totale delle eliche. La gabbia è così fitta e ben studiata che è praticamente impossibile farsi male: le dita non riescono a entrare in contatto con le pale (anche se, ovviamente, la prudenza è sempre d’obbligo con i bambini). Questa caratteristica infonde sicurezza, permettendo di usarlo con tranquillità anche in ambienti ristretti e con persone nei paraggi.
Autonomia totale: volare senza radiocomando
La vera “arma vincente” del Neo 2 è la sua capacità di operare in totale autonomia. Sebbene sia possibile acquistare un radiocomando opzionale (che estende il raggio d’azione con antenne specifiche fino a 5-6 km), la filosofia di questo prodotto è l’uso “nudo e crudo”.
Sulla parte frontale troviamo un piccolo ma fondamentale display. Da qui, senza bisogno di smartphone o controller, possiamo selezionare le modalità di ripresa:
- Follow: per farsi seguire.
- Dronie, Rocket, Circle: per i classici scatti cinematografici automatici.
- Selfie: per foto rapide.
Basta premere un pulsantino, attendere che il LED di attivazione si accenda, e il drone decolla direttamente dal palmo della mano.
Il sistema di controllo gestuale
Qui siamo di fronte a una “figata atomica”. Il drone riconosce l’utente e può essere comandato con semplici gesti delle mani:
- Palm Landing: mostrandogli il palmo della mano rivolto verso l’alto sotto la scocca, il drone atterra dolcemente.
- Direzione: mostrandogli il palmo frontalmente, si prende il controllo e lo si può spostare a destra, sinistra, su o giù.
- Zoom: simulando il gesto del pinch-to-zoom con due mani (allargando o stringendo), il drone si allontana o si avvicina fisicamente.
Test sul campo: sensori a 360° e ostacoli
La grande novità del Neo 2 è l’introduzione dei sensori a 360°. Abbiamo messo alla prova il sistema sia indoor (presso gli spazi stretti di Garage Italia) che in un bosco fitto e complesso.
Prova Indoor
In ambienti chiusi si comporta egregiamente. Segue il soggetto fluidamente e risponde ai comandi gestuali con precisione. È divertente, immediato e sicuro.
Prova Outdoor e “Crash Test”
Nel bosco, la sfida è stata ardua. Il drone è riuscito a divincolarsi tra alberi, foglie e rami in modo sorprendente, abbassandosi autonomamente per evitare ostacoli bassi. L’ho spinto al limite facendolo seguire una bici a circa 20 km/h (con picchi in discesa fino a 30 km/h).
Tuttavia, i miracoli hanno un limite: durante un test estremo, il drone ha colpito un ramo ed è caduto. La buona notizia? Non si è fatto nulla. Grazie alla sua leggerezza e alle protezioni integrali, è bastato raccoglierlo e farlo ripartire. È un “carro armato” in miniatura.
Nota: La velocità massima di inseguimento si aggira intorno ai 40 km/h. Oltre questa soglia, o in situazioni di vegetazione troppo fitta, potrebbe perdere il tracciamento o urtare, ma la resistenza agli urti è, appunto, notevole.
Qualità video e connettività
Il comparto video non delude, considerando le dimensioni:
- Orizzontale: Registra fino a 4K a 60fps.
- Verticale: Non ruota il gimbal (che è stabilizzato a 2 assi), ma effettua un crop dell’immagine, portando la risoluzione massima a 2.7K.
La qualità è molto buona, anche se non raggiunge i livelli professionali di un Mini 5 Pro. Per i social e i ricordi di viaggio, è perfetta.
La connessione Wi-Fi diretta con lo smartphone è sorprendente. Permette di comandare il drone tramite stick virtuali sul telefono e raggiunge tranquillamente i limiti normativi (120m di altezza e volo a vista), mantenendo il segnale stabile dove i modelli precedenti avrebbero fallito.
Batteria e configurazioni
L’autonomia reale si attesta sui 15-16 minuti di volo. Non è un record, ma per 150 grammi è difficile chiedere di più.
Prezzi e quale versione scegliere
DJI offre diverse opzioni di acquisto:
- Solo drone: 239 €
- Fly More Combo (senza radiocomando): 329 € (include 3 batterie e caricatore multiplo).
- Fly More Combo (con radiocomando): 399 €
Il consiglio d’acquisto: La versione vincente è la Fly More Combo da 329 €. Il radiocomando fisico, in questo caso, aggiunge poco valore: toglie l’immediatezza, richiede di collegare il telefono col cavetto e snatura l’anima “selfie” del prodotto. Avere tre batterie, invece, è utile per godersi l’esperienza quando si è fuori per più tempo.
Conclusioni: il drone per il 99% delle persone
Il DJI Neo 2 segna un ritorno al prodotto “per tutti”. Zero stress, niente patentino (anche se ricordiamo l’obbligo di registrazione a D-Flight, QR Code e assicurazione, che costa pochissimo), e una versatilità ineguagliabile.
È 100 volte più versatile degli altri droni perché lo porti ovunque, lo lanci, ti fai seguire mentre corri, vai in bici o passeggi, e lo rimetti in tasca. Personalmente, ho deciso di dare via tutti gli altri miei droni per tenere solo questo. Se cercate un compagno di viaggio leggero, intelligente e divertente, non cercate oltre: io l’ho amato.



