Dopo aver mostrato l’unboxing di questo particolare ferro da stiro verticale, la curiosità è esplosa. In tantissimi mi avete chiesto di metterlo alla prova sul campo, magari scettici sull’effettiva efficacia della stiratura verticale rispetto al metodo tradizionale o anche semplicemente curiosi. La domanda ricorrente è sempre la stessa: “Funziona davvero o è il solito gadget che finisce nell’armadio?”.
Ho deciso di testarlo a fondo per capire se la promessa di stirare una camicia in tre minuti è reale e, soprattutto, per spiegarvi perché questo dispositivo è tecnicamente diverso da tutti gli altri stiratori verticali in commercio.
L’innovazione: perché non è il solito stiratore verticale
La maggior parte dei ferri verticali si limita a “sputare” vapore su un capo appeso. Il risultato spesso è deludente perché il vapore ammorbidisce le fibre, ma manca la pressione necessaria per spianarle.
Questo modello cambia le carte in tavola con una tecnologia ibrida. Oltre a emettere vapore a 100°C da una testa riscaldata, possiede un sistema di aspirazione attiva. Ecco il segreto: selezionando la potenza (livello uno o due in base al tessuto), il ferro aspira il capo verso la piastra. Questa aderenza crea l’effetto “ferro da stiro” senza bisogno dell’asse, permettendo di stirare con una sola passata e “zero sbatti”.
Ovviamente, questa tecnologia comporta la presenza di una ventola interna. È un po’ rumoroso durante l’utilizzo, ma è il prezzo da pagare per un’efficacia nettamente superiore alla media.
Design e alimentazione: la rivincita del cavo
Viviamo nell’era del “tutto wireless”, eppure questo ferro ha il cavo. È un difetto? Dopo aver provato decine di lavapavimenti e ferri a batteria, mi sento di dire di no.
Per generare un vapore che sia potente, costante e davvero caldo, servono tanti Watt. I dispositivi a batteria spesso soffrono di un calo di prestazioni man mano che la carica scende, o offrono un vapore “tiepido” che non penetra nelle fibre. Qui abbiamo:
- Potenza costante dall’inizio alla fine.
- Nessun problema di ricarica.
- Un cavo sufficientemente lungo per muoversi agevolmente (anche se la prolunga può servire).
Il dispositivo è dotato di spegnimento automatico dopo 8 minuti di inattività, una funzione di sicurezza sempre apprezzata.
Il serbatoio: l’unico vero compromesso
Se dobbiamo trovare un difetto, risiede nel serbatoio dell’acqua. È piuttosto piccolo, garantendo un’autonomia di circa 8-10 minuti di stiratura continua. Tuttavia, il rabbocco è immediato:
- Si può riempire “a caldo” senza aspettare che il ferro si raffreddi (anche se le istruzioni consigliano prudenza, nell’uso quotidiano è fattibile).
- Si apre il tappino, si versa l’acqua (consiglio acqua osmotizzata per evitare calcare) e in 20-30 secondi il ferro è di nuovo pronto all’uso.
La prova sul campo: dai canovacci alle camicie impossibili
Per capire se vale l’acquisto, l’ho messo sotto stress con tre tipologie di capi differenti.
1. Il test del cotone spesso (Lo strofinaccio)
Ho iniziato con uno strofinaccio da cucina in cotone, recuperato appallottolato e molto stropicciato. Il risultato è stato sorprendente: appoggiando la piastra, l’aspirazione ha tenuto il tessuto fermo e in una sola passata le pieghe sono sparite. Tempo impiegato: 20 secondi.
2. La camicia “dimenticata”
La vera sfida è stata una camicia ferma nell’armadio da almeno due anni, piena di pieghe sedimentate nel tempo.
- Preparazione: Serve necessariamente una gruccia o un supporto per appendere il capo (mai stirare con il capo addosso, il vapore è a 100°!).
- Risultato: Rowenta promette 3 minuti per una camicia. Anche per chi, come me, non è un professionista dello stiro, il risultato è stato ottimo. Le pieghe ostinate sono andate via e la camicia è tornata indossabile in circa 3-4 minuti.
- Consumo: Per una camicia molto stropicciata ho usato circa metà serbatoio.
3. Rinfrescare e igienizzare (La T-shirt usata)
Ho provato anche su una maglietta prelevata direttamente dalla cesta dei panni sporchi (quindi stropicciata e non profumata). Oltre a togliere le pieghe, il vapore ad alta temperatura ha un forte potere igienizzante e rinfrescante, eliminando odori e batteri. Il risultato visivo “prima e dopo” è ineccepibile.
A chi serve davvero?
Bisogna essere onesti: questo dispositivo non sostituisce la caldaia tradizionale se avete una famiglia numerosa e dovete stirare montagne di lenzuola e tovaglie ogni settimana. Per carichi di lavoro pesanti, l’autonomia limitata e la necessità di riempire spesso il serbatoio sarebbero frustranti.
Tuttavia, è il compagno perfetto per chi stira poco e al bisogno oppure per l‘ultimo minuto: devi uscire, la camicia è sgualcita, e non hai tempo (o voglia) di aprire l’asse da stiro, aspettare che la caldaia vada in temperatura, etc, per i tessuti d’arredo: è geniale per stirare le tende direttamente appese, senza doverle smontare e in generale per chi odia stirare: la facilità d’uso “plug and play” rende l’operazione molto meno tediosa.
Prezzo e conclusioni
Il prezzo di listino si aggira sui 139€, ma si trova spesso in offerta su Amazon intorno ai 99€. A questa cifra, dopo averlo provato, ritengo che abbia assolutamente senso.
È un prodotto “zero sbatti”: lo accendi, in 30 secondi è pronto, stiri quello che ti serve per uscire e lo spegni. L’aspirazione fa la differenza rispetto ai modelli economici e, nonostante il serbatoio piccolo, la praticità d’uso vince sui difetti. Se cercate un alleato per la stiratura veloce che funzioni davvero, questo merita sicuramente un posto nella vostra lavanderia.
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