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Samsung cala l’asso: ufficiale l’Exynos 2600, il primo chip al mondo a 2nm

Il colosso sudcoreano ridefinisce i confini della potenza mobile con una nuova architettura a 10 core e un sistema di dissipazione mai visto prima. Ecco tutti i dettagli tecnici del cuore pulsante dei futuri flagship.

La corsa alla miniaturizzazione nel mondo dei semiconduttori ha appena raggiunto un nuovo traguardo storico. Senza troppi preamboli, Samsung ha tolto i veli alla sua ultima creazione di punta: l’Exynos 2600. Non si tratta di un semplice aggiornamento annuale, ma di un vero e proprio salto generazionale, essendo il primo System-on-Chip (SoC) per smartphone realizzato con il processo produttivo a 2nm GAA (Gate-All-Around) di Samsung Foundry.

Questa nuova piattaforma promette di alzare drasticamente l’asticella delle prestazioni e dell’efficienza energetica, introducendo tecnologie inedite sia nella gestione del calore che nell’elaborazione dell’intelligenza artificiale.

Una rivoluzione termica: debutta la tecnologia HPB

Prima ancora di parlare di velocità pura, l’aspetto più innovativo dell’Exynos 2600 risiede nella sua ingegnerizzazione fisica. Samsung ha introdotto per la prima volta la tecnologia Heat Path Block (HPB).

Consapevole che la potenza è nulla senza controllo, l’azienda ha integrato un materiale High-k EMC progettato specificamente per migliorare la dissipazione termica. Questo sistema permette al chip di mantenere prestazioni elevate (il cosiddetto “sustained performance”) anche durante sessioni prolungate di stress, come nel gaming ad alto refresh rate, evitando i classici fenomeni di throttling termico che affliggono i processori moderni.

CPU a 10 core: architettura e frequenze

Sotto il cofano, l’Exynos 2600 sfoggia una configurazione della CPU estremamente aggressiva, basata sull’architettura Arm v9.3. La struttura è di tipo deca-core (10 core), suddivisa in tre cluster per ottimizzare ogni tipo di carico di lavoro:

  • 1 Core Prime C1-Ultra: Il leader del gruppo, capace di spingersi fino alla frequenza record di 3.8GHz per i compiti più gravosi.
  • 3 Core C1 Pro (Performance): Operativi a 3.25GHz, garantiscono fluidità nel multitasking pesante.
  • 6 Core C1 Pro (Efficienza): Cloccati a 2.75GHz, gestiscono le attività di background e a basso consumo.

Secondo i dati dichiarati dal produttore, questa architettura garantisce un aumento delle prestazioni del 39% rispetto al precedente Exynos 2500, pur migliorando l’efficienza energetica generale grazie al processo a 2nm.

Gaming e intelligenza artificiale al quadrato

Il comparto grafico è affidato alla nuova GPU Xclipse 960. Samsung promette un’esperienza videoludica di livello console, con prestazioni in Ray-tracing superiori del 50% e una capacità di calcolo raddoppiata rispetto alla generazione passata.

Ma è nel campo dell’IA che si registra il balzo più netto. La nuova NPU (Neural Processing Unit) integrata offre un miglioramento delle prestazioni AI del 113%. Questo motore neurale non serve solo per gli assistenti vocali, ma è fondamentale per il nuovo ISP (Image Signal Processor).

Grazie al Visual Perception System (VPS) basato su AI, il chip è in grado di riconoscere scene e oggetti con una precisione chirurgica. Questo si traduce in:

  • Supporto per sensori fotografici fino a 320MP.
  • Riduzione del rumore video in condizioni di scarsa luce tramite deep learning.
  • Crittografia post-quantistica ibrida supportata via hardware per una sicurezza dei dati a prova di futuro.

Specifiche di contorno e dubbi sulla disponibilità

A completare la scheda tecnica troviamo il supporto per le memorie RAM LPDDR5X, lo storage ultra-rapido UFS 4.1 e la gestione di display 4K con refresh rate fino a 120Hz, confermando la vocazione multimediale del chip.

Resta tuttavia un’incognita sul debutto commerciale. Sebbene sia quasi certo che l’Exynos 2600 sarà il cuore della futura serie Galaxy S26 e S26+, le indiscrezioni sulla distribuzione geografica sono contrastanti. Alcuni report suggeriscono un lancio su scala globale, mentre voci più recenti ipotizzano un’esclusiva per il mercato coreano. Sarà necessario attendere l’annuncio dei nuovi smartphone per capire se vedremo questa “bestia” a 2nm anche in Europa.