La casa del futuro è già qui, e renderla davvero smart oggi è molto più semplice rispetto a qualche anno fa. In questo primo episodio di una serie dedicata all’ecosistema Ezviz, ho deciso di trasformare completamente la nuova abitazione di Samuele, amico di lunga data, in una casa domotica a tutti gli effetti. Grazie al supporto di Ezviz, che ha fornito tutto il necessario, abbiamo installato una selezione di dispositivi smart per sicurezza e controllo accessi. Oggi ci concentriamo su tre elementi fondamentali: la serratura intelligente, il videocitofono e lo spioncino smart.
La serratura smart: installazione, funzionamento e vantaggi
Partiamo dalla serratura smart, il cuore dell’accesso intelligente. Il modello installato è di tipo retrofit, pensato per adattarsi alle serrature tradizionali senza bisogno di sostituirle. In sostanza, il motore elettrico ruota la chiave dall’interno, simulando il gesto manuale di apertura e chiusura. All’interno della confezione abbiamo trovato tutto l’occorrente: un tastierino esterno, che consente l’apertura anche tramite codice o tag NFC (utile se si è sprovvisti di smartphone), due adattatori per il montaggio, e il gateway che consente la connessione in rete della serratura. Il kit include anche alcuni tag NFC e un sensore porta che rileva lo stato “aperta” o “chiusa”.
La porta di Samuele rappresentava una sfida: dotata di sistema grip-stop, richiede una rotazione piuttosto energica per aprirsi. Ma il motore EZVIZ ha superato la prova senza problemi, dimostrando una buona potenza. Una peculiarità interessante riguarda l’alimentazione: la serratura funziona con comuni pile stilo. Una scelta apparentemente datata, ma che presenta alcuni vantaggi. Le stilo sono facilmente reperibili, sostituibili con versioni ricaricabili o al litio, e soprattutto standardizzate: anche tra decenni saranno ancora disponibili, a differenza dei pacchi batteria proprietari che molti concorrenti adottano e che spesso diventano introvabili nel tempo.
Il montaggio è semplice ma richiede attenzione a un aspetto fondamentale: il cilindro della serratura dev’essere frizionato. In parole semplici, bisogna poter inserire la chiave anche dall’esterno, anche se internamente è già presente. Questo perché il corpo motorizzato del sistema resta con la chiave inserita, e in caso di guasto, sarebbe impossibile aprire la porta da fuori con un cilindro non frizionato.
Il tastierino esterno si può montare sia con biadesivo sia con viti, o entrambe le soluzioni. Anche questo funziona con pile stilo, mentre un sensore anti-manomissione, chiamato tamper, invia un avviso e attiva l’allarme se qualcuno prova a staccarlo. Il processo di configurazione avviene tramite l’app EZVIZ: basta creare un account, scansionare il QR code e seguire le indicazioni per calibrare la serratura. Operazione semplice e rapida.
Una volta configurata la serratura, abbiamo installato il gateway. Questo dispositivo, oltre a connettere la serratura a internet, funge da hub per tutti gli altri accessori EZVIZ. Compatibile con HomeKit e Matter, può essere collegato via Ethernet o Wi-Fi. Personalmente preferisco la connessione via cavo per motivi di affidabilità. Un consiglio pratico: se il router dispone di una porta USB, è possibile alimentare anche il gateway con un UPS, così da garantire il funzionamento anche in caso di blackout.
Il video citofono: addio cornetta, benvenuta intelligenza
Il secondo passo è stato sostituire il vecchio citofono con un moderno sistema video smart. La casa di Samuele è disposta su due piani, perciò abbiamo installato due monitor interni. Avevo già provato questo modello in passato, ma ora è stato montato in maniera definitiva, sfruttando il cablaggio esistente. Il sistema EZVIZ è disponibile sia in versione monofamiliare che bifamiliare, ma nel nostro caso è bastato adattare il collegamento al vecchio alimentatore nel quadro elettrico.
Una nota tecnica importante riguarda la tipologia d’impianto: mentre la maggior parte dei sistemi citofonici tradizionali è strutturata “a stella” (con l’alimentatore che distribuisce direttamente l’energia ai vari dispositivi), EZVIZ funziona in serie. L’alimentazione va prima al monitor interno e poi da lì al modulo esterno. Nessun problema: abbiamo fatto una giunta e tutto ha funzionato perfettamente. Tuttavia, se si devono toccare cavi a 220V, il consiglio è di chiamare un elettricista qualificato.
Esteticamente, il nuovo citofono ha subito migliorato l’aspetto della casa. Il monitor interno è elegante, discreto e offre diverse opzioni di montaggio: si può fissare a muro con viti o semplicemente appoggiare su un supporto da tavolo. È alimentato da batteria ricaricabile, ma volendo si può tenere collegato in continuo tramite USB-C. Le funzionalità sono ampie: si può vedere chi è alla porta, rispondere alla chiamata, aprire il cancelletto, e addirittura controllare un secondo accesso grazie a un contatto pulito supplementare. Tutto è integrato nell’app EZVIZ, e i monitor interni possono visualizzare anche tutte le altre telecamere collegate, inclusi spioncino e videosorveglianza.
Lo spioncino smart: sicurezza anche sulla porta
Ultimo elemento installato in questo primo step: lo spioncino digitale. Il kit include un monitor interno da montare sulla porta e la lente esterna, collegati tramite un cavo flessibile. In confezione sono fornite anche viti di diverse lunghezze per adattarsi agli spessori delle porte più comuni. Montaggio semplice, ma con una scoperta interessante: lo spioncino della porta di Samuele si svita facilmente dall’esterno. Un ladro, in teoria, potrebbe rimuoverlo, introdurre una sonda e tentare di raggiungere la maniglia. Con lo spioncino EZVIZ questo non è possibile, grazie all’attacco a vite rinforzato che si collega saldamente al monitor interno.
L’alimentazione avviene tramite una batteria integrata, che si può ricaricare via USB-C. Volendo, si può collegare anche un power bank esterno tramite un secondo ingresso laterale. Dopo l’installazione, basta la solita scansione del QR code per integrarlo nel sistema e iniziare a usarlo.
Tutto connesso: app, notifiche e automazioni
Una volta configurati serratura, citofono e spioncino, abbiamo testato il sistema. Il tag NFC di Samuele, già programmato, apre sia il cancelletto che la porta d’ingresso. La telecamera esterna, collegata al citofono, invia notifiche se qualcuno resta fermo davanti per più di cinque secondi, grazie al riconoscimento delle figure umane. Ogni tag può essere associato a un utente e le aperture vengono registrate, permettendo così di monitorare chi entra e quando. Si possono anche impostare codici o tag temporanei, limitati a giorni specifici della settimana o a determinate fasce orarie. Una funzione utile per chi ha personale domestico o ospiti occasionali.
La gestione da app è completa: notifiche, monitoraggio, comandi remoti. E tutto è visibile anche dal monitor del citofono, che mostra in tempo reale lo stato della serratura (aperta, chiusa, bloccata o sbloccata) e consente il controllo totale dei dispositivi.
Considerazioni finali
Il sistema EZVIZ ha funzionato tutto al primo colpo. Nessun intoppo, nessuna configurazione complicata: tutto si è integrato alla perfezione. Una cosa non scontata, visto che spesso nei sistemi smart capita di trovarsi alle prese con connessioni instabili o app poco intuitive.
Il prossimo passo sarà l’installazione delle telecamere da interno ed esterno, e la configurazione completa del sistema di allarme, che si collegherà direttamente al gateway già installato. Ma questa è un’altra puntata. Intanto, la casa di Samuele è già molto più sicura, connessa e finalmente smart.