Lo standard USB-C è stato approvato quindi ormai possiamo stare tranquilli tanto i cavi sono tutti uguali, no? No! Il fatto che entrino tutti nella porta del nostro smartphone, computer, hard disk o accessorio che sia non significa che sia il cavo giusto per lui. Un cavo non adatto ad esempio potrebbe rallentare (e di tantissimo) il trasferimento dati così come potrebbe rallentare invece la ricarica facendo passare meno corrente oppure l’opposto, potremmo spendere tanto per un cavo super veloce sia in termini di dati che di ricarica quando poi il nostro dispositivo è comunque lento di suo. Si insomma, facciamo chiarezza.
La cosa più importante per scegliere un cavo è proprio questa, conoscere le caratteristiche del proprio dispositivo per il quale si sta comprando il cavo in modo da evitare di prenderne uno che lo rallenti o di spendere troppo senza reale motivo. I fattori da valutare in un cavo sono due, la velocità alla quale permette di trasferire i dati e la corrente che lascia passare, due fattori che non per forza devono andare di pari passo, si trovano cavi velocissimi e adatti a trasmettere decine di GB al secondo che poi però per la ricarica sono limitati a pochi watt.
Iniziamo proprio dalle velocità nel trasferimento dati con uno schemino sulle varie generazioni di USB-C:
- 480 Mb/s: USB 2
- 5 Gb/s: USB 3 e 3.2 Gen 1
- 10 Gb/s: USB 3.1 e 3.2 Gen 2
- 20 Gb/s: USB 3.2 Gen 2×2 e USB 4 Gen 3×2
- 40 Gb/s: USB 4 Gen 4/ Thunderbolt 4.
In quanto a corrente trasportata, quindi alimentazione e velocità di ricarica, possiamo dire che in teoria tutte le USB-C fino alla USB 3 dovrebbero arrivare ad un massimo di 20 volt x 5 ampere, cioè 100W. Le ultime due che abbiamo elencato invece, cioè la USB 4 Gen 3×2 e la USB 4 Gen 4 si spingono fino a 48 volt x 5 ampere che significa 240W.
La teoria è questa ma sappiamo che la regolamentazione è in continua evoluzione, così come lo è la tecnologia quindi capita di trovare eccezioni come USB 3 che superano i 100W e allora il consiglio è uno solo. Non affidiamoci solo alla generazione ma andiamo a controllare quanti watt e quanti Mb/s o Gb/s sono indicati nelle specifiche del cavo.
A noi serve la velocità di ricarica o il trasferimento dati? Nel primo caso ad esempio gli smartphone si ricaricano a velocità che vanno dai 15W agli oltre 100W così come i PC portatili, che di solito partono da 45W con i modelli più grandi e potenti che riescono ad assorbire anche 100 o 120W se non di più. Basta vedere quanto indicato sul proprio alimentatore o comunque nelle specifiche del dispositivo. In altri casi, come quando andiamo a collegare al PC un hard disk esterno, ci interessano poco i watt ma molto di più la velocità di trasferimento dati. Fra 480 Mb/s e 20 o persino 40Gb/s la differenza è abissale e trasferiamo file molto grandi parliamo di tempi che da qualche secondo possono spingersi a parecchi minuti.
Ci sono infine determinate occasioni, come l’utilizzo di un grande monitor 8K esterno, che richiedono entrambi questi due fattori. Il cavo USB-C infatti può trasportare sia il segnale dati/video che la corrente nello stesso momento ed in questi casi un cavo capace sia di far passare 240W che 40Gb/s di dati diventa indispensabile.
Speriamo che questa breve analisi possa avervi aiutati a fare un po’ di chiarezza perché lo standard USB-C ha portato con sé una grande semplificazione e comodità da un lato ma dall’altro, andando ad inglobare tante cose diverse, va anche capito e scelto con attenzione!