Cagliari, base di Luna Rossa Prada Pirelli e che dire se non.. wow! Una barca a vela che vola sull’acqua e già questo, per chi si fosse perso l’ultima Coppa America, rende l’idea di quanto tutto questo sia incredibile. Ho avuto la grande fortuna, grazie al loro sponsor Pirelli, di poter visitare la base e scoprire l’enorme quantità di tecnologia che rende possibile tutto questo!
Luna Rossa, AC40 usaè il monotipo che il team utilizzerà per le regate preliminari (America’s Cup World Series) e per le Youth e Women’s AC Siamo usciti in mare con le barche appoggio, gommoni e motoscafi con centinaia di cavalli, capaci di superare i 30 nodi a che faticano e anzi non riescono a stare dietro a Luna Rossa, capace di navigare oltre i 40 o anche 50 nodi. Ma cos’è una barca a vela con i foil? Avete presente una barca a vela classica di quelle con deriva e bulbo sott’acqua a fare da contrappeso alla forza del vento sulle vele che inclina lateralmente la barca? Bene, non c’entra niente.
Una barca a vela che “vola” sfrutta due derive formate da “bracci”, detti infatti arm, che vengono calate in acqua oppure alzate e che avendo alla loro estremità un vero e proprio profilo alare ad incidenza regolabile, come l’ala di un aereo con i flap, riescono da una certa velocità in poi a generare una portanza tale da sostenere il peso dell’intera imbarcazione e tenerla sollevata, fuori dall’acqua. Nello specifico poi il braccio che lavora è sempre quello sottovento mentre quello sopravento, quello che si trova dal lato da cui proviene il vento per intenderci, viene sollevato, questo significa muovere i due arm ad ogni virata o strambata.
Si parla, in sostanza, di profili alari che stanno a 3 metri di profondità e sostengono la resistenza dell’acqua a 50 nodi di velocità (93km/h) e risulta chiaro che i carichi a cui vengono sottoposte barca ed attrezzatura siano decisamente importanti. L’ordine è quello delle tonnellate, nel caso di un arm della barca di Coppa possiamo parlare persino di 40 tonnellate raggiunte. La tecnologia da sola qui non basta ed infatti parliamo di meccatronica. Un insieme sì di software di precisione e dal compito delicatissimo sviluppati internamente dal team di Luna Rossa Prada Pirelli ma anche poi di materiali, ad esempio composito, di motori elettrici, pompe idrauliche, pistoni e sistemi di ogni tipo che non solo lavorano con carichi così importanti ma che devono riuscire a farlo in condizioni estreme ed in un ambiente, quello marino, non proprio amico della tecnologia.
I display che un timoniere di queste barche ha davanti a sé non sono altro che due smartphone quindi la curiosità è stata subito: quali? Gli smartphone utilizzati sono Samsung della serie Galaxy, S22 ed S23 ad esempio e questo per due motivi. Il primo è l’ottima resistenza all’acqua data dalla certificazione IP68 (dopo ogni uscita in mare vengono comunque lavati con acqua dolce ed asciugati dal team). Il secondo è Knox, la piattaforma di sicurezza mobile sviluppata da Samsung e preinstallata su questi dispositivi. Knox permette sia un alto livello di sicurezza dei dati vista la crittografia, sia all’organizzazione di assicurarsi cosa quegli smartphone possano fare e quali funzioni invece siano bloccate. Ogni singolo dispositivo infatti viene approvato ed etichettato dall’organizzazione e solo quelli sono utilizzabili.
L’equipaggio, grazie a tutto questo insieme di elettronica e meccanica a bordo è capace non solo di agire sulle classiche manovre relative alle vele, come scotte e drizze ma anche di regolare l’altezza di volo e l’inclinazione prua/poppa della barca, il trim. Il timone è una delle poche cose rimaste simili alle barche a vela normali, quelle senza foil, senza ali, c’è la ruota collegata fisicamente e non elettronicamente alla pala del timone, attraverso i frenelli, in modo da poter appunto ruotare la pala sott’acqua e governare la barca.
Una Formula 1 del mare, per certi versi ancora più spinta di quella su ruote visto che i carichi che si hanno in mare sicuramente superano quelli della sola aerodinamica alla quale vengono esposte le monoposto e che ringrazio Pirelli per avermi dato la possibilità di scoprire insieme, ovviamente, a tutto il team Luna Rossa che mi ha accolto!