Una casa domotica, cioè con alcuni dispositivi smart ma slegati fra loro, può diventare una vera smart home o bisogna ricominciare tutto da zero? Smart home significa casa intelligente e casa intelligente vuol dire casa che fa alcune cose da sola capendo quando è il momento di farle e di conseguenza ci vuole un cervello centrale che abbia accesso ad ogni sensore, ad ogni dispositivo smart e che possa così creare scenari di automazione, che sono la cosa più importante. Oggi parliamo proprio di lui, di questo cervello o meglio, hub centrale, che ho testato a lungo e che si chiama Homey Pro.
I più attenti se ne saranno accorti, in tutti gli ultimi video e articoli nei quali abbiamo parlato di recente di domotica lo avevamo accennato. Ok avere la compatibilità al protocollo Matter ma quando comprate un dispositivo che lo riporta non è scontato che riusciate poi ad integrarlo nel vostro ecosistema. Matter è un protocollo, un modo di comunicare che il dispositivo ha ma poi il vostro hub, cioè quello che integra tutti i dispositivi deve avere i relativi driver per poterci dialogare e per controllarlo al meglio. La differenza fra i vari HUB si vede anche in questo, l’Homey Pro di cui parliamo oggi l’ho trovato molto completo da questo punto di vista anche perché gode della possibilità di intervento e creazione dei driver da parte degli utenti, della community. Questo è un pro perché ne amplia le possibilità fornendo sempre nuovi driver ma rispetto ad un hub professionale o semi-professionale come quello che ho in casa non garantisce supporto e costanza nel tempo.
Nel caso del mio studio ho sincronizzato all’hub Homey Pro tutto quello che avevo già e aggiunto dei sensori. Sono riuscito a sincronizzare le prese smart di Fibaro, l’hub delle luci Philips Hue che a sua volta ha portato all’interno dell’ecosistema tutte le singole lampadine, la serratura smart Nuki, l’hub Switchbot che proprio come quello Philips ha permesso di integrare tutti i dispositivi Switchbot in una volta sola e ho aggiunto vari sensori Aqara che si sono rivelati fondamentali per creare i vari scenari automatici.
Il compito dell’hub è quello di usare vari input per compiere determinate azioni, gli input provengono nel mio caso proprio dai sensori Aqara di apertura e chiusura porte/finestre, da quelli di movimento/luminosità e da quello di presenza dotato di radar. Quest’ultimo è molto particolare perché rileva in ogni momento in quale punto della stanza ci troviamo e può compiere azioni di conseguenza, ad esempio accendere le lampade più vicine a noi o comunque della zona nella quale ci troviamo e così via. Le lampade possono essere smart di suo, come le Hue, oppure collegate ad una presa smart che gli da corrente a comando. Ho collegato, a proposito, prese Fibaro, prese Aqara e prese Eve con protocollo ZigBee o Z wawe, non Matter, e l’Homey Pro non ha avuto assolutamente nessun problema. La differenza magari a volte dipende proprio dai driver, ci sono alcune prese che funzionano solo per l’on/off (quella Eve) e altre che forniscono anche il wattaggio erogato in tempo reale grazie a driver meglio ottimizzati.
Una volta che tutti i dispositivi sono stati sincronizzati, operazione semplice e guidata, con l’Homey Pro creare scenari automatizzati è altrettanto semplice. Basterà scegliere da quale dispositivo deve venire l’input, aggiungere una variabile se si vuole e decidere cosa deve succedere, quale altro dispositivo deve compiere cose. Ad esempio quando entriamo in casa ci sarà un sensore di apertura della porta che lo rileva e manda l’input di accendere le luci, con la variabile della luminosità cioè che se quella ambientale è già sufficiente dato che siamo di giorno questo non succederà.
Le conclusioni sono quindi difficili, ne vale la pena spendere migliaia di euro per una smart home installata e configurata da professionisti o è meglio scegliere un sistema fai da te come quello configurabile grazie ad Homey Pro? La risposta dipende da voi, se siete utenti un minimo consapevoli, a cui piace smanettare e accettate una domotica affidabile 9 volte su 10 allora va benissimo risparmiare e divertirsi. Se invece in casa vostra volete una domotica affidabile al 100%, granitica, che funzioni 10 volte su 10 perché magari spesso voi non siete in casa e lasciate qualcuno che non saprebbe risolvere eventuali imprevisti (seppur rari, sia chiaro) allora una domotica filare con protocollo KNX e una figura come quella dell’integrator che supervisiona e integra il tutto in maniera professionale come nel caso di Control4 a casa mia ha sempre tantissimo senso.