iPHONE Vs. PIXEL Gabbia dorata? Confronto CARICA WIRELESS 25w MagSafe

Da anni il MagSafe è uno dei simboli distintivi dell’ecosistema Apple: un sistema di ricarica wireless magnetico stabile, pratico ed efficiente, capace di trattenere l’iPhone ben saldo al caricatore e di garantire allineamento perfetto delle bobine, riducendo dispersioni e surriscaldamenti. Oggi però questo vantaggio competitivo non appartiene più solo a Cupertino. Con i nuovi Pixel 10 Pro e Pro XL, Google ha introdotto la compatibilità con il nuovo standard Qi2 a 25 W, ribattezzato Pixelsnap. Una novità che non solo mette i Pixel alla pari con gli iPhone, ma che può anche spostare l’ago della bilancia per chi valuta un cambio di ecosistema? Approfondiamo!

La prova di ricarica: Pixel contro iPhone

Per testare sul campo questa novità, ho portato entrambi i telefoni fino al 19% e li ho messi contemporaneamente in ricarica su basette MagSafe compatibili. Dopo dieci minuti di ricarica, l’iPhone segnava il 29% e il Pixel il 27% ma va considerato che il 29% dell’iPhone era appena scattato e che il Pixel era sceso al 18% proprio un attimo prima di collegarlo quindi partiva un pelo svantaggiato. In sostanza, entrambi hanno guadagnato circa il 10% di batteria nello stesso arco di tempo, con una differenza minima a favore di Apple, probabilmente dovuta al punto di partenza leggermente diverso.

Ancora più significativo il comportamento termico: nessuno dei due dispositivi si è surriscaldato in maniera eccessiva, a differenza di quanto spesso accade con i caricatori wireless tradizionali. Il magnete, infatti, consente di mantenere un allineamento preciso tra bobina del telefono e bobina del caricatore, riducendo gli sprechi di energia e il calore prodotto. Un aspetto particolarmente rilevante per l’uso in auto, dove la ricarica wireless non magnetica è spesso poco efficiente, soggetta a spostamenti dovuti alle vibrazioni e causa di forte surriscaldamento.

La barriera del MagSafe cade

La compatibilità con MagSafe – e con lo standard Qi2 – elimina uno degli ostacoli principali che trattenevano molti utenti nell’ecosistema Apple. Non è raro che chi possiede un iPhone abbia già una serie di accessori dedicati: supporti da auto, dock da comodino, gimbal e altri dispositivi magnetici che rendono più semplice la vita quotidiana. Per anni questa dotazione ha reso poco appetibile il passaggio a un telefono Android. Con i nuovi Pixel, però, questa “barriera tecnologica” cade, aprendo la strada a un confronto più diretto, che si sposta su altri elementi: software, intelligenza artificiale, privacy, affidabilità e, naturalmente, gusti personali.

UGreen e gli accessori compatibili Qi2

L’occasione di questo test è stata resa possibile anche grazie a UGreen, che ha inviato alcuni nuovi accessori compatibili con Qi2 a 25 W e magnetici. La gamma include diversi prodotti interessanti:

  • Power bank da 10.000 mAh: compatibile con MagSafe, consente di ricaricare lo smartphone in mobilità semplicemente agganciandolo magneticamente. Dispone di un display LCD che mostra la carica residua e tre modalità di output: la superficie wireless, un cavo USB-C integrato e una porta USB-C aggiuntiva. La potenza massima complessiva è di 30 W, sufficiente per alimentare più dispositivi contemporaneamente. Supporta anche la ricarica pass-through.

  • Dock da comodino 3 in 1: compatta e regolabile, permette di ricaricare uno smartphone in modalità verticale o orizzontale (utile, ad esempio, per la modalità standby di iPhone), un paio di auricolari wireless e un terzo dispositivo tramite porta USB-C sul retro. Eroga 25 W via MagSafe, 5 W per gli auricolari e altri 5 W per l’uscita aggiuntiva, risultando una soluzione completa per la notte.

  • Stazione di ricarica 4 in 1: più grande e costosa, ma anche più versatile. Ospita telefono, cuffie e smartwatch, con un pad estraibile per l’orologio che si richiude quando non serve. Sul retro è presente anche una porta USB-C da 10 W per un ulteriore dispositivo. Nella confezione è incluso l’alimentatore dedicato.

I prezzi variano: circa 75 € per il power bank (con listino intorno ai 90 €), 50 € per la dock più compatta e 139 € per la stazione 4 in 1. Non sono cifre “popolari”, ma la qualità costruttiva, i materiali curati – come la superficie gommata antiscivolo – e le prestazioni giustificano in parte l’investimento, soprattutto se confrontati con soluzioni economiche da 15-20 € prive di funzioni avanzate.

Un ecosistema che cambia

Se il MagSafe non è più un fattore discriminante, il confronto tra i due mondi si sposta su altri temi. Da un lato c’è Apple, con la solidità del suo ecosistema integrato, funzioni come AirDrop e iMessage (meno rilevanti in Italia, dove domina WhatsApp) e la promessa di sicurezza e privacy. Dall’altro lato c’è Google, che con i Pixel punta forte sull’intelligenza artificiale, spesso percepita come più avanzata rispetto a quella di Apple.

Il passaggio da un ecosistema all’altro resta comunque legato alle abitudini, alle app utilizzate quotidianamente e al valore attribuito a certe funzioni. Ma con l’arrivo del Pixelsnap, una delle “gabbie dorate” di Apple ha perso parte della sua forza secondo voi?