Ormai da anni uso MacBook e, visto che ho l’opportunità di averne tre varianti in studioè finalmente arrivato il momento di confrontare la versione Pro da 15″ nelle tre vemarianti che ho in studio configurate nella seguente maniera:
MacBook Pro 2016
- Intel Core i7 sesta generazione (quad-core)
- 16 GB di RAM a 2133 MHz
- Radeon Pro 460
- 512 GB SSD
MacBook Pro 2018
- Intel Core i9 ottava generazione (6-core)
- 32 GB di RAM 2400 MHz
- Radeon Pro 560 con 4GB GDDR5
- 4TB SSD
MacBook Pro 2018
- Intel Core i9 ottava generazione (6-core)
- 16 GB di RAM 2400 MHz
- Vega 20 con 4GB GDDR5
- 512 GB SSD
Sono tutti con la stessa versione software installata, gli stessi programmi e vengono usati tutti in parallelo per poter misurare e confrontare anche il comportamento della batteria.
Il comportamento degli SSD è ottimo su tutti e tre ma ci sono delle differenze in velocità che vanno menzionate: il MacBook 2016 va a 1800mb/s in scrittura e 2000mb/s in lettura; il MacBook 2018 con i 4TB va a 2700mb/s in scrittura e in lettura; il modello 2018 con la Vega 20 va invece a velocità simili a quello del 2016, con una maggiore velocità in lettura (2600mb/s).
Come benchmark uso Premier perchè mi permette di essere multi piattaforma, dovendo provare anche computer Windows, sarebbe folle passare da Premier a Final Cut ogni volta.
Il video per testare le performance in Premier è un 4k a 60fps e, a sorpresa, il video viene gestito abbastanza bene su tutti e tre. Le difficoltà arrivano quando si passa al video 4k HDR che non riesce ad essere gestito sul 2016 e viene gestito con fatica e in maniera scattosa sui modelli 2018.
Non c’è una sostanziale differenza tra le tre schede grafiche quando si va a fare questo tipo di operazioni e, tutti e tre, scaldano parecchio. Presumibilmente colpa di Premiere poco ottimizzato è processorecentrico su Mac.
Parlando di numeri, un video di 5 minuti e 30 secondi è stato renderizzato in: 3 minuti dal modello 2016, 2 minuti a 40 secondi dal 2018 e 2 minuti e 57 secondi per il modello con la Vega 20.
Display e audio: partiamo subito con le differenze audio perchè sono praticamente nulle. Sul display c’è il vantaggio del True Tone nei modelli 2018 che permette una migliore gestione dei colori e della luminosità.
La tastiera ha subito invece dei miglioramenti, soprattutto lato rumorosità che è stata finalmente abbassata. E una cosa fondamentale, sembrano aver risolto finalmente i numerosi problemi che avevano portato a tantissime richieste di sostituzione della tastiera, il mio lo avevo fatto riparare due volte.
Il trackpad l’ho invece rivalutato, mi piace veramente tanto.
Un altro benchmark, stavolta in gaming, è Fortnite: settato al massimo dei dettagli. Sul MacBook con la Vega 20, in fase di gioco si rimane sui 50 fps di media; sul MacBook 2018 si perde già un buon 40% con circa 33-34 fps di media; sul vecchio modello invece siamo intorno ai 10 fps, male.
Ovviamente non poteva mancare Speedtest per testare la velocità di connessione e siamo praticamente alle stesse velocità su tutti e tre i modelli.
Batteria? Dopo questi test, partiti dal 100%, siamo al 30-34-27% rispettivamente per 2016-2018 e 2018 con Vega 20. Sicuramente la CPU di ottava generazione consuma di meno.
Capitolo prezzi: il modello 2016 lo avevo pagato 2900 euro. Il modello 2018 con 4TB SSD costa un’esagerazione: 8000 euro. Il mio, quello con la Vega 20 costa invece 4159 euro, che è tanto rispetto al modello del 2016.
Continuo a giustificare i quasi 3000 euro che spesi all’epoca perchè sono costi che ammortizzo nel tempo. Togliendo il modello da 4TB che compreranno in pochissimi, il modello con Vega 20 invece inizia a non essere giustificato per il mio utilizzo, visto che per molte cose non viene sfruttata a dovere. Ma funziona comunque tutto benissimo, il software è curato nei minimi dettagli e quindi continuo ad utilizzare il mondo Mac.
Una tirata d’orecchie però va fatta: non si può fare un aggiornamento dei MacBook dopo solo due mesi, perchè è un vero colpo al cuore per chi ha comprato il modello due mesi prima.
A questo giro non mi ha deluso, questo no, però è vero che i prezzi stanno veramente diventando altissimi.