Il mio PRIMO CELLULARE e come INTERCETTAVO le CHIAMATE!

Oggi torniamo indietro fino al 1994, fino al mio primo cellulare Roadstar con tecnologia ETACS, prima ancora del GSM, quando le chiamate erano analogiche e non criptate e sì.. ascoltare le conversazioni degli altri era davvero facile!

Come sono cambiati i cellulari! Basti pensare che la batteria durava 4 ore di “standby” e quando si chiamava ancora meno. Ovviamente non era agli ioni di litio, quindi aveva quello che viene definito “effetto memoria”. Significa che ad ogni utilizzo bisognava farla scaricare totalmente perché altrimenti caricando ad esempio dal 20 al 100% lei per il ciclo seguente avrebbe considerato solo quell’80% ricaricato come range totale “dimenticando” di  avere il suo 20% iniziale.

Ci tengo a sottolineare che oggi non è più così, le batterie agli ioni di litio non soffrono di questo effetto memoria ed anzi, al contrario, è consigliabile non farle mai scaricare completamente e nemmeno ricaricare completamente, almeno quando possibile.

Veniamo però alla parte più interessante, o meglio, quella più divertente. Come usavo questo telefono per spiare le chiamate degli altri?

La banda di frequenza dedicata alle trasmissioni Etacs era quella compresa tra 835 e 960 Mhz, la spaziatura dei canali era di 25kHz. Il punto è proprio questo, bastava far partire una chiamata, occupando quindi i propri 25kHz, togliere la batteria, aspettare un numero di secondi sufficiente perché quel canale venisse riassegnato a qualcun altro e rimettere la batteria. Ecco che il telefono si ricollegava a quel canale sul quale si stava parlando qualche secondo prima.

Ovviamente parliamo di una funzione creata per uno scopo sicuramente più nobile, cioè dare la possibilità di cambiare la batteria al volo senza interrompere la chiamata in corso. Il problema è che aspettando un po’ di più si veniva a creare un lasso di tempo troppo lungo per riprendere la chiamata ma troppo corto per far dimenticare al telefono la frequenza alla quale agganciarsi.

Poi sono arrivati i GSM, con i quali la conversazione veniva trasmessa in segnale digitale e non analogico, molto più facili da criptare e difficili da intercettare, e così questa possibilità (per fortuna) è finita.

Grazie a mio padre per aver assecondato la mia passione per la tecnologia e grazie ad Alberto per avermi fatto rivivere questi ricordi! Fatemi sapere se magari vi potesse interessare un video per ripercorrere la storia della telefonia e dell’evoluzione delle trasmissioni ETACS, GSM e così via fino al nostro 5G!