MOTO G35 MEGLIO di iPHONE 16! Secondo l’etichetta europea SI!

Immaginate la scena: un utente non proprio esperto di tecnologia, magari con una certa età o con l’aria spaesata di chi non passa di certo le giornate dei negozi di elettronica. Davanti a sé, due smartphone: un iPhone da 1.600 euro e un Moto G35 da 160 euro. La differenza di prezzo è abissale. Ma lo è anche quella di qualità e prestazioni?

L’utente prende in mano entrambi e guarda l’etichetta informativa, quella nuova targata Unione Europea, che, almeno in teoria, dovrebbe aiutarlo a orientarsi. E qui arriva la sorpresa: la classe energetica è pressoché identica, la durata della batteria simile (anzi, a vantaggio del più economico Motorola), e la resistenza alle cadute vede il Moto G35 in classe B, migliore rispetto alla classe C dell’iPhone. In più, il modello da 160 euro è più facile da riparare, ha una resistenza discreta alla polvere e all’acqua, e quando si scansiona il QR code per scoprire qualcosa in più, la situazione si ribalta ancora di più: l’iPhone dichiara un solo anno di aggiornamenti software garantiti, contro i cinque anni di update e sette di patch di sicurezza del Motorola. Allora, viene spontaneo chiedersi: chi sceglierebbe ancora l’iPhone?

L’etichetta informativa: che cos’è e perché è importante

Dal 20 giugno 2025, l’etichetta informativa è obbligatoria per tutti i nuovi telefoni immessi sul mercato europeo. Si tratta di uno strumento pensato per rendere più trasparente l’acquisto di uno smartphone, offrendo informazioni su efficienza energetica, durata della batteria, resistenza alle cadute, riparabilità, cicli di ricarica e supporto software.

Ma attenzione: non è una semplice “etichetta energetica”. Non si limita a dirci quanto consuma un telefono, ma ci fornisce un quadro complessivo delle sue caratteristiche più rilevanti per la sostenibilità e la durata nel tempo. Si trova sia nei negozi fisici sia, progressivamente, nelle schede tecniche dei siti e-commerce, Amazon compreso. Inoltre, un portale europeo raccoglie tutte le schede ufficiali: basta cercare per trovare il profilo informativo del proprio dispositivo, purché sia un modello recente.

I problemi del sistema: autocertificazioni e prestazioni escluse

Primo problema: l’etichetta è autocertificata. Non esiste un ente terzo che verifichi i dati. Nessun laboratorio indipendente riceve dieci esemplari per modello e li testa. Tutto si basa sulla parola del produttore. E qui può succedere di tutto: c’è chi è conservativo, come Apple, che dichiara un solo anno di aggiornamenti software quando in realtà ne offre molti di più; oppure chi è più generoso, come Motorola, che promette cinque anni di supporto software per un telefono di fascia bassissima, quando storicamente non ha mai fatto altrettanto.

Insomma, in assenza di verifiche esterne, il rischio di manipolazioni o eccessivo ottimismo è concreto.

Secondo problema: nessuna indicazione sulle prestazioni reali. L’etichetta non fornisce alcun benchmark, né dati sulle performance generali del telefono. Per chi vuole confrontare due modelli in una vetrina, le specifiche tecniche scritte (processore, numero di core) dicono poco o nulla, a meno di essere molto ferrati in materia. Un’informazione oggettiva sulla velocità, magari calcolata con una procedura standard, sarebbe utilissima. E invece manca del tutto. Lo stesso vale per fotocamera e qualità del display: sapere solo il numero di megapixel è fuorviante, e nulla ci dice se uno schermo sarà leggibile sotto la luce del sole o se il software della fotocamera regge il confronto.

Un’etichetta utile, ma da prendere con le pinze

In definitiva, l’etichetta informativa è uno strumento potenzialmente utile, perché responsabilizza i produttori e aiuta a orientarsi. Offre un primo sguardo su elementi spesso nascosti o difficili da reperire. Ma è ancora incompleta, e in alcuni punti persino fuorviante. Soprattutto, finché sarà basata solo sull’autodichiarazione dei produttori, il rischio che venga usata in modo strategico, per comunicare meno o per “gonfiare” i numeri, rimane alto.

In attesa di una versione più affidabile e magari certificata da enti terzi, il consiglio è sempre lo stesso: guardate l’etichetta, ma non fermatevi lì. Cercate informazioni, leggete recensioni approfondite e valutate i telefoni nel loro insieme.

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