Un tribunale russo ha stabilito che l’app di messaggistica Telegram deve essere bloccata nel paese. La sentenza arriva dopo mesi di battaglie tra Telegram e Roskomnadzor, l’organismo di controllo delle telecomunicazioni della Russia. Il servizio di sicurezza federale della Russia (FSB) vuole accedere ai dati degli utenti da Telegram attraverso la condivisione delle chiavi di crittografia, ma Telegram si è più volte rifiutato di aderire anche dopo una sentenza del tribunale.
Il motivo di base sarebbe legato all’introduzioni di forti leggi antiterrorismo, accedere alle chiavi di cifratura dell’app permetterebbe loro di poter meglio controllare eventuali traffici pericolosi. Telegram, per l’appunto, violerebbe tali leggi.
Il fondatore e CEO di Telegram Pavel Durov ha risposto al divieto con un messaggio che chiarisce la sua posizione: “La privacy non è in vendita e i diritti umani non dovrebbero essere compromessi per paura o avidità”.
L’agenzia di stampa russa Tass riferisce che il servizio di messaggistica sarà “bloccato immediatamente” dopo l’ultima sentenza del tribunale, e il divieto sarà in vigore fino a quando Telegram non fornirà le chiavi di decifrazione all’FSB. Non è chiaro però quanto sarà immediato il divieto. Il Financial Times riferisce che il divieto avverrà probabilmente una volta che Telegram avrà portato a termine, senza successo, il proprio ricordo in merito.
Carlo Cannarella