Il tema delle auto elettriche è spesso al centro di accesi dibattiti, e con l’arrivo delle festività natalizie, la questione dei lunghi viaggi diventa particolarmente attuale. Una nota trasmissione televisiva ha cercato di rispondere a una domanda cruciale: com’è realmente percorrere un itinerario Nord-Sud Italia con un’auto elettrica? Tra ironia e polemica, cerchiamo di analizzare quanto emerso, aggiungendo considerazioni pratiche basate su esperienze dirette.
L’esperimento del viaggio Nord-Sud
Durante il servizio, il giornalista in questione ha intrapreso un viaggio da Cologno Monzese, vicino Milano, a San Marcellino, in Campania, con un’auto elettrica. Lo scopo era dimostrare i tempi, i costi e le eventuali difficoltà di questa impresa. Tuttavia, le scelte fatte durante il viaggio fanno sollevare dubbi sull’oggettività dell’esperimento.
Ad esempio, il percorso è stato rallentato da numerose soste fuori autostrada per ricaricare il veicolo e a volte, come nel caso del pranzo, in punti scelti più per convenienza personale che per reale necessità tecnica. Questo ci può benissimo stare, anzi, approvo l’idea del viaggio fatto con calma, fermandosi per il pranzo e tutto ma poi non si può di certo pensare di paragonare i tempi totali con quelli che invece prevede Maps all’inizio dando la colpa per la differenza al tipo di carburante dell’auto. Non solo, ho sentito lamentarsi di trovare colonnine occupate, quando dall’app si può benissimo vedere se le prese siano libere o meno quindi questa spiacevole sorpresa in realtà non esiste, ho sentito lamentele sul prezzo dell’energia che è vero, in Italia è troppo alto ma per dovere di cronaca andrebbe detto che esistono abbonamenti per abbassare questo prezzo, ho sentito lamentele sulla velocità di ricarica quando poi sono state utilizzate persino colonnine in AC, cioè che nel caso della e-2008 ricaricano a 7,4 o al massimo 11kW, mentre con quelle fast che si trovano in autostrada (e sì, ce ne sono tantissime ormai soprattutto sulla A1) si raggiungono i 350kW o comunque nel caso della e-2008 ci si spinge fino a 100kW di ricarica. Capite bene che ricaricare una batteria da 48kWh mettendoci dentro 7kW in un’ora rispetto a metterci dentro 100kW in un’ora fa tutta la differenza del mondo, parliamo di 40 minuti contro quasi 7 ore. Con scelte così poco sensate come queste non ci si può lamentare poi del tempo impiegato.
Comunque il tutto ha portato il viaggio a durare ben 15 ore, con otto ricariche lungo 768 chilometri. Con una pianificazione di circa 20 secondi fatta tramite le apposite app che esistono e si possono trovare in altri 20 secondi cercando su Google “app per pianificare viaggio auto elettrica” si sarebbe potuto fare in assoluta serenità in oltre 5 ore in meno.
È importante quindi notare comunque che l’auto utilizzata, una Peugeot e-2008, non è una piccola city-car, questo è vero, ma non è neanche la prima che mi verrebbe in mente di acquistare per compiere questo tipo di viaggi. Ecco, questo va detto, le auto elettriche, a differenza delle termiche non tutte sono adatte ai lunghi viaggi autostradali ma bisogna informarsi ed esserne consapevoli prima dell’acquisto, non ce ne possiamo lamentare dopo.
Auto elettrica: cambio di paradigma
Le critiche mosse nel servizio riguardano soprattutto l’autonomia reale delle vetture e la difficoltà di pianificare i viaggi. È vero che le case automobilistiche basandosi sul ciclo di omologazione WLTP dichiarano autonomie ottimistiche, non sempre rispecchiate nell’uso quotidiano, specialmente in autostrada. Tuttavia, esistono oggi strumenti avanzati, come app dedicate, che calcolano percorsi ottimizzati considerando la capacità della nostra batteria, le infrastrutture di ricarica disponibili e svariati altri parametri. Ecco perché le scelte del nostro giornalista intraprese durante il viaggio mi hanno fatto storcere il naso, possono indicare o che erano poco oggettive e fatte più per screditare l’elettrico agli occhi di chi non lo conosce ma non credo, o piuttosto che ci si sia messi al volante di un’auto elettrica senza la volontà prima di spendere qualche secondo su Google a cercare come si pianifica un viaggio in elettrico e anche questo è altrettanto grave, non si può pretendere di saper usare una nuova tecnologia senza conoscerla, anche perché non è che si debba mettere a studiare, bastano davvero pochi secondi per capire tante cose.
Chi guida elettrico sa che, una volta superata la curva di apprendimento, e bastano i primi giorni, il viaggio diventa molto più gestibile. Inoltre, le soste forzate ogni due o tre ore per ricaricare, benché percepite da alcuni come una limitazione, migliorano il comfort del viaggio, riducendo stress e affaticamento quindi se parliamo di viaggi come quello simulato dal giornalista per andare a trovare i parenti al nord/sud che vengono effettuati una o due volte l’anno non è un problema. Se si percorrono 400km al giorno e non sia ha la possibilità di ricarica a casa allora sono il primo a dire compratevi un diesel, non ci sono dubbi che l’elettrico ad oggi non sia per tutti.
Un altro mito da sfatare riguarda l’uso di dispositivi come riscaldamento e aria condizionata, il cui impatto sull’autonomia è minimo grazie all’efficienza delle moderne pompe di calore e dire “devo spegnere perché se no non ci arrivo” non può che far sorridere chi è abituato a spostarsi in elettrico. Anche qui, se proprio avete questa paura, ancora una volta, fatevi furbi, usate il pre-condizionamento da remoto – che tutte le auto elettriche posseggono – durante le soste di ricarica, così troverete l’auto a temperatura senza intaccare l’autonomia nemmeno di quel 2% che poi consumerebbe e in più avrete il massimo comfort trovando sempre l’auto già calda o già fredda, cosa impossibile su di una termica dato che dovrebbe essere lasciata con il motore acceso.
Costi e tempi: il confronto
Un confronto onesto deve tener conto di variabili come l’efficienza del veicolo, il costo della ricarica e le scelte di viaggio. Con un’auto elettrica, i costi possono variare notevolmente: ricaricare a casa è più economico rispetto alle colonnine pubbliche, specialmente senza abbonamenti. In questo esperimento, la spesa totale è stata superiore rispetto a un viaggio con un’auto diesel, ma va considerato che non tutte le scelte fatte erano ottimizzate, anzi.
Quanto ai tempi, un viaggio di 7 ore con un’auto termica no-stop può richiedere circa 8-9 ore con un’elettrica, includendo le soste, che in realtà spesso facciamo a prescindere, non di certo 15. Tuttavia, il comfort di guida e la silenziosità del mezzo rendono il tempo percepito meno gravoso.
Considerazioni finali
L’auto elettrica rappresenta una transizione tecnologica che richiede un cambio di mentalità. Non è adatta a tutte le situazioni e deve essere scelta in base alle esigenze specifiche. Un’auto con poca autonomia, come una city car elettrica, può non essere ideale per lunghi viaggi. Per chi percorre frequentemente distanze importanti, esistono modelli con batterie più capienti e ricariche rapide, ma costano di più, quindi in questo caso se non si cerca un’auto di alta gamma ecco che il diesel ha ancora tantissimo senso (occhio però, non compratelo se fate tanta città perché con gli Euro6 sarete sempre dal meccanico per i problemi al FAP, piuttosto meglio un ibrido a benzina rimanendo sul termico).
La vera sfida non è solo tecnologica, ma anche culturale. Informarsi adeguatamente prima di acquistare un veicolo elettrico è essenziale per evitare delusioni e sfruttarne appieno le potenzialità. In futuro, con il miglioramento delle infrastrutture e una maggiore diffusione di informazioni corrette, viaggiare elettrico sarà sempre più pratico e conveniente.