Nel panorama affollato delle cuffie wireless, dove la cancellazione attiva del rumore è diventata lo standard, SAIET va controcorrente e presenta qualcosa di radicalmente diverso: gli auricolari SAIET Audio Max, i primi sul mercato pensati per amplificare i suoni ambientali invece di sopprimerli. Non stiamo parlando di apparecchi acustici professionali, ma di un prodotto consumer, dall’aspetto normale, pensato per chi comincia ad avere qualche difficoltà uditiva ma non vuole (o non può) ricorrere a dispositivi medici costosi e visibilmente ingombranti.
A prima vista sembrano semplici true wireless, con la loro custodia di ricarica e i gommini intercambiabili. Eppure, fanno qualcosa che nessun’altra fa: invece di isolare il mondo esterno, lo rendono più chiaro, più forte, più definito. Voci, rumori ambientali, fruscii, persino la catena di uno scooter o il vociare di persone lontane diventano udibili in modo sorprendente. Non è un’esagerazione: queste cuffie amplificano tutto, tanto da sembrare una via di mezzo tra un assistente acustico e uno strumento da… “spioni”.
La qualità audio per la musica è quella di una cuffia di fascia media, con buoni bassi e un volume particolarmente elevato, pensato proprio per chi ha difficoltà uditive. Ma è la modalità di ascolto ambientale a fare davvero la differenza.
Un ascolto “stereofonico” del mondo
Una delle funzioni più interessanti delle SAIET Audio Max è la gestione indipendente dei canali destro e sinistro: ogni auricolare amplifica i suoni provenienti dal lato corrispondente, creando un effetto stereofonico ambientale. Se qualcuno parla alla tua sinistra, lo senti proprio lì, come nella realtà. Questo aiuta non solo a percepire meglio i suoni, ma anche a capire da dove provengono, un vantaggio non da poco in contesti rumorosi o affollati.
Inoltre, il volume può essere regolato in maniera precisa sia tramite app (da 0 a 100) sia con tocchi sugli auricolari (a scatti del 20%). È possibile anche personalizzare l’equalizzazione per adattare l’amplificazione al proprio udito e ridurre fastidi come il fruscio del vento, anche se non sono riuscito ad eliminarlo del tutto.
Prove sul campo: un’esperienza curiosa
Testate all’aperto, le Audio Max si sono dimostrate efficaci nel captare suoni lontani e dettagliati, persino troppo in certi casi. Il vento, ad esempio, viene amplificato insieme a tutto il resto, diventando talvolta fastidioso. Tuttavia, con un po’ di pazienza e gioco sull’equalizzazione, si può trovare un buon compromesso.
In ambienti chiusi, la modalità interna cambia l’equalizzazione, rendendo i suoni più nitidi e precisi. La propria voce viene percepita in tempo reale con un leggerissimo ritardo (latency quasi nulla), una caratteristica che potrebbe piacere o infastidire a seconda delle preferenze personali.
Design, autonomia e accessori
A livello estetico, le cuffie sono del tutto simili a normali auricolari wireless: nessun segnale visibile che le associ a un apparecchio acustico. La custodia garantisce 3–4 ricariche complete, mentre ogni sessione di ascolto può durare circa 4–5 ore.
In confezione troviamo:
- Tre set di gommini in silicone per adattarsi a ogni padiglione auricolare,
- Un cavetto di ricarica USB-C,
- Una piccola spazzolina per la pulizia,
- Un sistema intuitivo per distinguere i lati: blu per sinistra, rosso per destra, molto utile per persone anziane che potrebbero faticare con le lettere “L” e “R”.
Unico difetto potenzialmente fastidioso: l’effetto Larsen (il classico fischio acuto) può verificarsi se gli auricolari vengono avvicinati troppo tra loro mentre sono al massimo volume e non indossati. Un dettaglio che però non si presenta quando sono correttamente inseriti nelle orecchie.
Funzionano davvero per chi ci sente poco?
Questa è la domanda cruciale. E la risposta, al momento, è “dipende”.
Un utente ha fatto provare le Audio Max al proprio padre, portatore di un apparecchio acustico professionale da oltre 5.000 euro. Dopo due giorni di test in varie situazioni (dialoghi vis-à-vis, ambienti rumorosi, ecc.), il giudizio è stato negativo: non sufficienti per compensare una perdita uditiva grave. Il padre ha restituito le cuffie, ritenendole inadatte al suo caso.
Tuttavia, questo non le rende inutili. Anzi, proprio l’opposto. Le SAIET Audio Max si rivolgono a chi inizia ad avere qualche difficoltà uditiva, ma non è ancora pronto, o non può permettersi, un apparecchio acustico vero e proprio. Persone che alzano spesso il volume della TV, che chiedono “come hai detto?” sempre più spesso, che iniziano a leggere il labiale inconsciamente per compensare. Per questi utenti, le Audio Max possono rappresentare un aiuto concreto e accessibile.
Prezzo e considerazioni finali
Con un prezzo di 129 euro, queste cuffie si pongono come un’alternativa economica agli apparecchi acustici tradizionali, il cui costo può essere 30 o 40 volte superiore. Non pretendono di sostituirli, ma offrono una soluzione intermedia, una sorta di “ponte” tra il sentirci bene e il dover ricorrere a dispositivi medicali costosi.
Inoltre, anticipano un trend: Apple ha annunciato una funzione simile per le AirPods Pro, ma non è ancora disponibile. SAIET, nel frattempo, ha colto l’occasione per aprire un nuovo segmento di mercato: quello dell’amplificazione ambientale consumer. Un’idea semplice, ma geniale.
In conclusione, le Audio Max non sono per tutti, ma per molti sì. Per chi ha bisogno di un piccolo aiuto in più, senza voler dichiarare al mondo di avere un problema. Per chi vuole sentire meglio senza sentirsi diverso. Una bella intuizione, con margini di miglioramento, ma che potrebbe cambiare le regole del gioco. E chissà, magari anche la qualità della vita di tante persone.
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