Il mondo dei robot aspirapolvere e lavapavimenti sta vivendo una trasformazione continua: negli ultimi anni si è passati da semplici dispositivi in grado di raccogliere la polvere a veri e propri alleati domestici, capaci di lavare, riconoscere ostacoli e gestire la casa quasi in autonomia. Tra i vari approcci al lavaggio, uno dei più interessanti è quello del rullo, che a differenza dei classici moci o panni statici riesce a esercitare pressione costante sul pavimento, garantendo una pulizia più uniforme. In questo contesto si inserisce il nuovo SwitchBot S20, un modello che non promette di rivoluzionare il settore, ma che punta a rendere accessibile una tecnologia già apprezzata, con soluzioni pratiche e un prezzo che lo posiziona in maniera aggressiva rispetto alla concorrenza. Non solo, SwitchBot aggiorna anche il suo mini robot, con il K11!
Non capita spesso che una recensione parta dal prezzo, ma in questo caso è inevitabile. Lo SwitchBot S20 arriva sul mercato a 549 euro, in promozione lancio, e il costo dimezzato rispetto ai concorrenti con rullo lo rende immediatamente interessante. Per fare un paragone, i top di gamma con caratteristiche simili costano facilmente il doppio. Naturalmente qualche compromesso c’è, ma già a partire da questa base economica il rapporto qualità-prezzo appare evidente.
L’anno scorso avevo provato il suo predecessore, l’S10, uno dei primi robot aspirapolvere dotati di rullo per il lavaggio. Era stata una novità che molti altri brand hanno successivamente adottato, visto che il rullo, rispetto ai classici moci o ai panni MOP, garantisce un lavaggio più efficace e profondo. Quest’anno SwitchBot ha deciso di riprendere quel concetto e portarlo a un livello più maturo, cercando di coniugare prestazioni elevate e accessibilità.
Design e caratteristiche costruttive
L’S20 si presenta con un design compatto, anche se non perfettamente “universale” in termini di ingombro. L’altezza è di 11,5 centimetri, un valore che gli impedisce di passare sotto determinati mobili o sanitari sospesi troppo bassi. Le ruote gli permettono di superare ostacoli fino a 2 centimetri, un buon risultato ma inferiore a quello di alcuni concorrenti che riescono a spingersi oltre.
Il rullo è il cuore del sistema. In questo modello è fisso, quindi non ha la possibilità di muoversi lateralmente per arrivare fino agli angoli. È un limite da accettare, ma è compensato dall’introduzione di nuove spazzole anti-ingarbugliamento, pensate per ridurre i problemi con capelli e peli di animali. L’aspirazione, invece, non ha nulla da invidiare ad altri modelli di fascia alta: parliamo di 10.000 Pa, accompagnati da un rullo che esercita 1 kg di pressione sul pavimento. Il dato forse più impressionante riguarda la velocità: il rullo gira a 300 giri al minuto, una delle più elevate in questa categoria di prodotti.
Gestione dell’acqua e delle basi
Uno dei punti che colpisce di più durante l’uso è il consumo estremamente ridotto di acqua. Nei miei test, due lavaggi completi del soggiorno hanno portato via appena il 10% dei 2,7 litri presenti nel serbatoio dell’acqua pulita. La quantità di acqua sporca raccolta è stata sorprendentemente bassa, segno che il sistema è efficiente e non spreca risorse.
Questo è possibile perché il lavaggio avviene direttamente all’interno del robot. Il rullo alterna continuamente fasi di utilizzo e di pulizia interna: si sporca, si lava, si sporca di nuovo e così via, senza che ci sia bisogno di una stazione esterna che lo lavi. È una scelta che porta vantaggi e svantaggi. Da un lato abbassa sensibilmente il prezzo complessivo, dall’altro riduce l’efficacia in scenari estremi, come macchie d’olio o pavimenti particolarmente sporchi, dove una base con lavaggio del rullo avrebbe un impatto superiore. Per l’uso quotidiano, però, il sistema funziona benissimo.
Le basi disponibili sono due. C’è quella classica con i serbatoi per acqua pulita e sporca, ma anche una seconda versione che può essere collegata direttamente al carico e allo scarico dell’acqua. È una soluzione “all in one” che integra anche l’aspirazione, evoluzione rispetto al modello S10 dell’anno scorso, dove le funzioni erano separate tra due unità.
App e funzioni intelligenti
Dal punto di vista software, l’S20 punta sulla semplicità. La mappatura tramite tecnologia LiDAR è veloce e precisa sin dal primo avvio. Le mappe possono essere modificate facilmente: si possono dividere o ruotare stanze, tracciare zone di esclusione e definire aree in cui il robot non deve passare. Non ci sono mille opzioni complicate, ma quelle essenziali funzionano in maniera affidabile.
Anche le modalità di pulizia seguono questa filosofia. L’app permette di scegliere tra aspirazione, lavaggio, combinazione dei due oppure pulizia personalizzata stanza per stanza. In quest’ultima modalità si può decidere quanta acqua utilizzare, con quale potenza passare e in che sequenza procedere. Una libertà che rende il robot adatto a contesti diversi, senza la necessità di affidarsi a funzioni di intelligenza artificiale che al momento, più che semplificare, spesso finiscono per complicare.
Non mancano funzioni utili come il riconoscimento dei tappeti, con conseguente aumento automatico della potenza, oppure la possibilità di stabilire la frequenza con cui svuotare la polvere o lavare il rullo. L’app segnala lo stato dei consumabili e supporta gli assistenti vocali grazie alla compatibilità con Matter. L’unico vero assente è una modalità dedicata agli animali domestici, che avrebbe potuto completare il pacchetto.
Prova pratica: aspirazione e lavaggio
Durante i test quotidiani l’S20 si è dimostrato molto valido, con qualche piccolo limite. Sulle briciole e la polvere si comporta bene, anche se a volte una spazzola laterale lascia indietro qualcosa negli angoli più stretti. Sul fronte lavaggio, ho simulato una macchia di caffè americano, per rappresentare pipì o vomito di animale. Al primo passaggio la ruota ha leggermente trascinato il liquido, ma con il secondo ciclo la macchia è stata rimossa in modo impeccabile.
Sul tappeto ha dato il meglio, aumentando automaticamente la potenza e garantendo una pulizia profonda. Negli angoli e lungo i bordi, come previsto, il rullo non riesce a lavorare fino al perimetro, lasciando qualche residuo. Fortunatamente l’opzione del doppio passaggio aiuta a compensare. In generale, con la pressione di un chilo sul pavimento, il rullo ha dimostrato un’ottima capacità di lavaggio, restituendo superfici visibilmente pulite.
Sul fronte acustico, il robot non è particolarmente silenzioso, soprattutto quando aumenta la potenza di aspirazione o inumidisce il rullo prima di ripartire. È un rumore accettabile, ma da tenere presente.
Riconoscimento degli ostacoli
Il riconoscimento degli oggetti è uno degli aspetti meglio riusciti. Nella prova con ostacoli sparsi – dalle ciabatte alle cuffie fino a escrementi finti – il robot ha riconosciuto correttamente ogni elemento, riportando nell’app icone dedicate che ne facilitano la gestione. Non ha invece la capacità di individuare le macchie sul pavimento, quindi in caso di liquidi versati accidentalmente si affida alla logica del percorso prestabilito, senza trattamenti specifici.
Autonomia e manutenzione
Grazie al basso consumo di acqua, l’S20 riesce a coprire anche superfici molto ampie, tra i 500 e i 700 metri quadrati, senza bisogno di manutenzione. Il contenitore della polvere include un sacchetto con sportellino per l’aggiunta del detersivo, che non viene dosato in automatico ma deve essere aggiunto manualmente. L’app, come già detto, monitora lo stato di usura dei vari componenti, semplificando la gestione quotidiana.
Il fratello minore K11+
Accanto all’S20, SwitchBot ha presentato anche il nuovo K11+, successore del piccolo K10 Pro Plus. Questo modello è pensato per chi vive in spazi ristretti come monolocali o studi particolarmente ingombri. Con un diametro di soli 24,8 cm e un’altezza di 9,2 cm, riesce a infilarsi ovunque, passando sotto divani e muovendosi agilmente tra le gambe delle sedie.
Le prestazioni sono state potenziate rispetto al passato: l’aspirazione è passata da 3000 a 6000 Pa, le ruote più aggressive permettono di superare ostacoli fino a 2 cm e le spazzole sono ora anti-ingarbugliamento. Anche questo modello può lavare, ma si tratta di una funzione più di facciata che reale. Utilizza infatti salviettine umidificate usa e getta che, dopo una quindicina di metri quadrati, si asciugano e smettono di essere efficaci. È quindi più un “plus” simbolico che una caratteristica concreta. In compenso, la base è stata ridotta nelle dimensioni rispetto al modello precedente ed è autoaspirante, con sacchetto integrato.
Conclusioni
Lo SwitchBot S20 è un robot che non ambisce a essere il migliore in assoluto, ma punta a un equilibrio ben calibrato tra prezzo e prestazioni. Costa la metà dei top di gamma con rullo, eppure riesce ad aspirare con grande potenza, a lavare con efficacia grazie alla pressione del rullo e a garantire un consumo d’acqua minimo.
I suoi limiti sono chiari: il rullo fisso che non arriva agli angoli, l’assenza del riconoscimento delle macchie e l’altezza che gli impedisce di infilarsi sotto certi mobili. Dall’altra parte, però, offre funzioni utili, riconoscimento ostacoli preciso, gestione dell’acqua intelligente, basi versatili e soprattutto un prezzo che lo rende competitivo.
Per chi cerca un robot aspirapolvere-lavapavimenti capace di semplificare davvero le pulizie senza spendere cifre esagerate, l’S20 rappresenta una proposta concreta e convincente. Non sostituisce del tutto i modelli di fascia altissima, ma restituisce pavimenti puliti al 99%, e alla fine è proprio questo che conta.