Un impianto audio wireless (ma non solo) e smart che costa 2000 Euro ha senso? Cos’è, come funziona la compressione dell’audio e quanta qualità si perde? Provando queste casse smart KEF per raccontarvi come vanno ho anche cercato di fare chiarezza su questi argomenti.
In confezione si trova il cavo di rete per collegarle tra di loro, i due cavi di alimentazione e il telecomando per comandarle a distanza.
Gli ingressi sono: HDMI con audio di ritorno dal televisore, porta per il cavo ottico coassiale, jack da 3,5mm e uscita per collegare un subwoofer. I diffusori sono woofer da 130mm e tweeter da 25mm e dai 45Hz fino ai 28.000kHz. Il peso è di 20kg l’una
Tra di loro possono essere collegate sia con un cavo ethernet che in wireless e stessa cosa per la connessione a internet, possibile con WiFi 2.4 o 5GHz oppure con cavo ethernet.
L’applicazione è la KEF connect ed è compatibile sia con Android che iOS e si interfaccia con i principali servizi di streaming musicale come Tidal e Spotify, di cui troviamo i link rapidi nella homepage. C’è poi la possibilità di equalizzare il suono e di salvare i settaggi con dei profili, in modo da averli sempre rapidamente a portato di mano. Si possono anche aggiungere altri altoparlanti KEF, fra cui il subwoofer, che io per dei bassi al massimo livello consiglio, loro comunque arrivano a 45Hz. Sempre dall’applicazione si possono settare gli automatismi di accensione da remoto o consequenziale a quella del TV.
Ho provato l’ascolto sia in WiFi che cablato e sia con Tidal HiFi che Spotify e secondo me le differenze riguardo il cablato stanno più nell’affidabilità che, per quanto la connessione sia stabile, sarà sempre superiore. Fra HiFi e non la differenza si riesce a percepire ma bisogna comunque andare a cercarla perchè grazie alle casse la qualità è comunque altissima e si riescono a sentire tutti i dettagli che il microfono dell’artista è riuscito a registrare.