RECENSIONE eBike ENGWE L20 3.0 boost: ILLEGALE ma LEGALE

Lo ammetto, ero partito prevenuto con questa Engwe L20 3.0 Boost, bici che invece si è rivelata una delle proposte più sorprendenti degli ultimi mesi. Non solo per il suo look solido e la componentistica adeguata, ma soprattutto per una trovata tecnica che la distingue dalla massa: il pulsante Boost, una soluzione intelligente che sfrutta le pieghe della normativa europea per regalare un’esperienza di guida molto più brillante, senza uscire dai confini della legalità.

Un boost legale ma potente

Per legge, le bici a pedalata assistita non possono avere un acceleratore né superare la potenza media continuativa di 250 W. Tuttavia, Engwe ha giocato d’astuzia: il tasto Boost attiva, per un massimo di 60 secondi, un incremento temporaneo della coppia del motore del 30%. In pratica, si ottiene un picco di circa 75 Nm, più che sufficiente per affrontare salite anche con carichi pesanti o per eseguire un sorpasso rapido, rimanendo comunque nei limiti: la spinta del motore si interrompe a 25 km/h, e se non si pedala, il motore non entra in funzione. Tutto perfettamente in regola.

Costruzione e ciclistica

La Engwe L20 Boost 3.0 è una bici pieghevole, ma non pensate sia leggera o fragile: 33 kg di peso, telaio in alluminio ad alta resistenza, e una capacità di carico di ben 150 kg la rendono adatta anche a impieghi gravosi.

Il sistema sospensivo è di tipo doppio, ma con caratteristiche ben diverse tra anteriore e posteriore. Davanti, troviamo una forcella da 100 mm di escursione, regolabile nel precarico e completamente bloccabile. È efficace, utile e ben tarata per l’uso urbano anche su fondi dissestati. Dietro, invece, la sospensione è poco più che simbolica: ha solo 3 cm di escursione, non è regolabile e entra in gioco solo in presenza di grossi ostacoli. In pratica, rappresenta l’unico vero punto debole della bici.

Ottimo invece il comparto frenante: la Engwe L20 è dotata di freni a disco idraulici da 180 mm sia davanti che dietro, con una potenza frenante elevata e ben modulabile.

Le ruote da 20 pollici con pneumatici molto larghi garantiscono una tenuta eccezionale e compensano in parte i limiti della sospensione posteriore. Anche su sanpietrini o rotaie del tram, la bici si comporta in modo silenzioso e stabile, senza vibrazioni strane o giochi meccanici.

La sella è molto comoda e ampia, pensata anche per lunghe percorrenze, e la posizione in sella è adattabile a ciclisti di statura compresa tra 1,55 e 1,90 m, grazie alle ampie regolazioni disponibili.

Ottimo anche l’impianto luci: il faro anteriore è potente, anche se privo di parabola tagliata, quindi potrebbe risultare un po’ abbagliante se non regolato verso il basso. Il fanale posteriore, invece, è collegato alla batteria e dotato di luce stop attiva tramite accelerometro, che si accende automaticamente in decelerazione, anche se non è collegato alle leve freno.

Completano la dotazione la modalità walk assist (fino a 6 km/h senza pedalare), un clacson elettrico, parafanghi larghi ed efficaci, e un portapacchi posteriore robustissimo da 25 kg.

Motore, sensore di coppia e cambio

Il cuore della bici è un motore nel mozzo posteriore, ben supportato da un sensore di coppia preciso che dosa perfettamente la spinta in base alla forza impressa sui pedali. Il tutto è gestito da un sistema di 5 livelli di assistenza, ben modulati e con transizioni morbide.

Anche il cambio, pur trattandosi di un’unità economica, si è rivelato preciso e funzionale, contribuendo all’impressione generale di una eBike solida e curata.

Pedalata reale e test su strada

Nel test su strada, la L20 3.0 Boost ha sorpreso positivamente: non è affatto un “cancello”, anzi, si è dimostrata maneggevole, stabile e prevedibile anche nei curvoni presi a velocità sostenuta. Merito della ciclistica ben progettata e del telaio rigido che, pur pesante, non flette, garantendo una sensazione di precisione e controllo.

Il pulsante Boost è una vera manna in salita: attivandolo, si sente chiaramente un incremento significativo della spinta, che facilita le partenze a pieno carico o le pendenze più ripide. Non è un’accelerazione brutale, ma sempre proporzionata allo sforzo del ciclista, mantenendo la sensazione di pedalata naturale.

La batteria da 650 Wh offre un’autonomia reale compresa tra 50 e 70 km, a seconda del peso del ciclista e del livello di assistenza selezionato. La ricarica è rapida grazie al caricabatterie da 3A incluso, che permette di passare da 0 al 100% in circa 2 ore. Una batteria che è estraibile e bloccabile, può essere caricata sia sulla bici che a parte, ed è protetta da chiave per evitare furti.

Prezzo e conclusioni

Il prezzo di listino della Engwe L20 3.0 Boost è di 1.399 euro, ma spesso è disponibile con promozioni lancio o sconti online che la rendono ancora più interessante.

In conclusione, questa bici sorprende sotto molti aspetti: solidità, funzionalità, potenza del motore, efficacia del tasto Boost, qualità dei freni, comfort generale e comportamento su strada. Resta un po’ penalizzata dal peso e da una sospensione posteriore poco utile, ma nel complesso rappresenta una delle migliori alternative nella fascia medio-bassa del mercato.

Non sarà la bici ideale per una passeggiata fluviale leggera, ma per chi cerca una pieghevole robusta, potente, versatile e ben costruita, la Engwe L20 3.0 Boost è decisamente una scelta azzeccata.Ovviamente è anche compatibile con un’app proprietaria, utile per monitorare lo stato della batteria, le statistiche di guida e soprattutto i tempi di ricarica. Un’aggiunta utile, anche se non fondamentale.

Essendo pieghevole, può essere trasportata in auto o treno, ma va detto che non è comodissima da maneggiare, a causa del peso di 33 kg. Non diventa compatta come una city bike pieghevole classica, ma in caso di necessità il sistema di chiusura a quattro mosse è pratico ed efficace. Non aspettatevi miracoli, ma la portabilità d’emergenza è garantita.

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