Recensione ONEPLUS 13

In confezione troviamo solo il cavo USB, che di per se non sarebbe ormai una cosa strana ma vi ricordo, come già fatto per Oppo, che qui il cavo è da USB-C a USB-A, indizio del fatto che la ricarica a 100W avviene solo tramite l'alimentatore proprietario Oppo/Oneplus con tecnologia SuperVOOC.

La costruzione l'ho apprezzata parecchio, i materiali sono ottimi, la back cover in simil pelle e i bordi squadrati fanno tanto grip e il vetro a protezione del display è smussato su tutti e quattro i lati. Siamo a 8.9 millimetri di spessore per 210 grammi di peso, quindi numeri nella media, ma non manca la certificazione IP69.

L'always-on display è presente e anche un sensore di impronte sotto al display molto affidabile, credo ultrasonico. In quanto a connettività troviamo 5G, WiFi7, Bluetooth 5.4, GPS, NFC, Android Auto, Google Pay, compatibilità eSIM e porta USB-C 3.2.

Il display è un AMOLED da 6.82" con risoluzione 1440 x 3168 pixel, quindi ben 510PPI di densità pixel, luminosità di picco pari a 1.600 nits o 4500 nits localizzati, refresh rate a 120Hz e vetro Crystal Shield super ceramic a protezione. Si tratta di un ottimo pannello, sempre ben visibile sotto al sole, fluido e super definito, con ovviamente tutti i pregi tipici degli OLED come gli angoli di visione, i colori vivaci e i neri assoluti.

Il processore è lo Snapdragon 8 Elite di Qualcomm a 3nm, affiancato da 16GB di RAM e 512GB di memoria interna UFS 4,0.

La batteria è una 6.000mAh con ricarica cablata SuperVOOC a 100W e wireless a 50W. Grande batteria e soprattutto grande autonomia! Sapevo già che questa CPU fosse molto efficiente ma qui parliamo di arrivare alla fine della mia solita giornata stress con ancora il 45%.

Il software a bordo è la OxygenOS 15, che riceverà 4 major update, quindi non male, e che ingloba ormai anche una buona dose di intelligenza artificiale. Si va dal cancellare i riflessi sulle foto, magari quelle scattate da dietro una finestra, ai riassunti dei testi, delle note vocali, le trascrizioni, le traduzioni e anche l'AI Copywriting, cioè quello che scrive al posto nostro.

Il reparto telefonico ha una sola mancanza, non si possono registrare le chiamate. Per il resto però non ho nulla da dire su qualità della chiamata, ricezione, dialer e c'è anche la compatibilità con le eSIM, quindi fino a 2 SIM più 1 eSIM.

Il comparto camere è formato da:

• camera principale da 50MP, 23mm, con apertura f/1.6 e stabilizzazione ottica,
• camera ultra-grandangolare da 50MP, 15mm, con apertura f/2.0 e campo visivo da 120°,
• camera con zoom periscopico 3X da 50MP, 73mm, con apertura f/2.6 e stabilizzazione ottica,
• camera anteriore da 32MP con apertura f/2.4.

L'audio è stereo e con un volume che non è altissimo ma in compenso la qualità sì che lo è, ci sono anche i bassi ed in generale mi ha colpito.

La velocità, così come la fluidità, sono sempre state il cavallo di battaglia di OnePlus e con questo Snapdragon 8 Elite non potevano di certo mancare. Lo smartphone è tanto potente quanto efficiente e poi ho apprezzato moltissimo il feedback della vibrazione, da riferimento.

Mettersi a fare i soliti discorsi sulla "OnePlus di una volta", quella che faceva telefoni ottimi e che costavano meno degli altri ecc ecc è inutile. OnePlus adesso è questa, un'azienda che tira fuori varie fasce di smartphone e che per i top, come OnePlus 13, ha prezzi da top. Il listino infatti parte da 1.029 euro nella versione 12/256GB e arriva a 1.179 euro per la 16/512GB che ho provato io. Sono davvero tanti, non ci sono dubbi, io li spenderei? A priori avrei detto di no, ma provandolo inizio a pensare che in realtà sia una soglia psicologica. Rimanendo in famiglia abbiamo il Realme GT7 Pro che è davvero simile e costa meno ma abbiamo qualcosa in meno in costruzione e materiali, dall'altra il Find X8 Pro di Oppo che costa più o meno uguale ed è in più un cameraphone ma anche lui non è così piacevole da usare nel quotidiano per ergonomia e bilanciamento del peso. Insomma, questo OnePlus 13 costa tanto, ma ha il suo perché.