Recensione OPPO FIND X9 pro con OBIETTIVI INTERCAMBIABILI

A prima vista, è facile liquidarlo. Un “action button” da una parte, un pulsante fotocamera dall’altra, un’interfaccia software che strizza palesemente l’occhio ad Apple. Sì, questo Oppo Find X9 Pro è palesemente molto ispirato ad iPhone. Ma fermarsi a questo sarebbe un errore colossale.

Ve lo dico subito: questo smartphone mi è piaciuto tantissimo, e non certo per le sue somiglianze. Mi è piaciuto perché va incredibilmente bene, ha un comparto fotografico che grazie al teleobbiettivo esterno ridefinisce il concetto di “cameraphone”, e ha anche una batteria che si rifiuta di scaricarsi. Se cercate un top di gamma che sappia davvero stupire, lui merita un approfondimento.

Peso e dimensioni

161.3 x 76.5 x 8.3 mm
224 g

Sistema operativo

Android 16, ColorOS 16

Storage

512 GB

Display

6"
1272 x 2772 pixel

Camera

50 mpx f/1.5
Frontale 50 mpx

SOC e RAM

Mediatek Dimensity 9500 (3 nm)
RAM 12 GB

Rete

HSPA, LTE, 5G

Batteria

7500 mAH

Materiali design e touch-and-feel

Non giriamoci intorno: il design, la posizione dei tasti, persino alcune animazioni software, urlano "iPhone". Ma superato l'impatto iniziale, ci si concentra sulla qualità costruttiva, che è ineccepibile. Con i suoi 230 grammi e oltre 8 mm di spessore non è una piuma, ma il form factor lo rende comunque comodo da tenere in mano.

Sul frame troviamo la porta USB-C 3.2 con uscita video, il carrellino per la doppia SIM (c'è anche il supporto eSIM), e i vari tasti, tra cui quello laterale personalizzabile. Sotto il display, un sensore d'impronte fulmineo. In quanto a connettività troviamo 5G, WiFi 7, Bluetooth 6.0, GPS, NFC (funzionante anche con iPhone).

Display

Il display è un pannello AMOLED da 6,78 pollici con refresh rate a 120 Hz, luminosità di picco di 1800 nit e un'ottima definizione (400 ppi). È un pannello magnifico, luminoso e reattivo, ma la vera chicca per me è un'altra: la capacità di funzionare perfettamente anche con le mani bagnate. Sembra un dettaglio, ma quando piove e devi usare il telefono, questa è una vera svolta.

Processore e memoria

Il processore è il nuovo MediaTek Dimensity 9500 (3nm TSMC) con 16GB di RAM e 512GB di memoria interna UFS 4.1 non espandibile.

Batteria

Massimo a quella che è una delle cose che ho apprezzato di più: l'autonomia. Questo Oppo Find X9 Pro monta una batteria da ben 7500 mAh (37,5 Wh). Il risultato? È un telefono che si fa tranquillamente due giorni di utilizzo intenso. Per darvi un'idea concreta: in una mia giornata stress, con anche un buon utilizzo della fotocamera, ho totalizzato 4 ore e 37 minuti di display acceso e sono arrivato a sera con ancora il 67% di carica residua. È un risultato pazzesco. Il merito è anche del nuovo processore Dimensity 9500, che si è rivelato super efficiente. E non scalda praticamente mai. La ricarica è da 80W con il suo caricabatterie VOOC, che garantisce il 50% (quindi una giornata stress) in circa 20 minuti. Attenzione, però: se usate un caricabatterie standard Power Delivery (PD), la ricarica si ferma a un lentissimo 12W.

Software ed ecosistema

Il software mi è piaciuto, anche se, come dicevo, è tanto ispirato ad iPhone. Le gesture, l'animazione per tornare indietro, lo swipe a destra per il centro di controllo e a sinistra per le notifiche... tutto sa di già visto. Non mi piace molto il raggruppamento delle notifiche: quando arrivano tante email, vorrei tappare e andare su Gmail, non aprire una mini-finestra flottante da cui gestire le email (che se sono 20, diventa un casino). C'è però da dire che Oppo è l'unico brand che offre la possibilità di scambiare file nativamente anche con iOS e Mac, installando un piccolo programma. Una comodità non da poco se avete amici con iPhone. Parlando di AI, abbiamo il tasto laterale personalizzabile. Con un click si fa uno screenshot, con due click si entra in Mindspace: una sorta di diario intelligente dove vengono salvati gli screenshot. L'AI analizza cosa avete salvato e poi potete fare domande per ritrovare appunti, ricordi, ristoranti. Carino, forse non indispensabile, ma c'è. Ovviamente presenti anche "Cerchio e cerca", Gemini, e le funzioni di riassunto e traduzione delle pagine web. L'AI di Oppo la conosciamo e funziona bene.

Reparto telefonico

La ricezione è ottima, la capsula auricolare si sente decisamente bene e i microfoni fanno un lavoro eccellente nel sopprimere i rumori, permettendo di fare chiamate chiare anche in auto a velocità sostenute. Il supporto alla eSIM è una garanzia di versatilità. Purtroppo, c'è un "minus" che per me è pesante: il dialer è quello di Google. Questo significa, come sappiamo, che non si possono registrare le chiamate. È un'assurdità, specialmente considerando le potenzialità AI di questo telefono. Il registratore vocale di Oppo, infatti, è fantastico: riassume, sbobina, traduce. Pensate se potesse fare lo stesso con le telefonate: sarebbe uno strumento di lavoro impareggiabile. Un'occasione persa.

Foto e video

Anche senza scomodare l'artiglieria pesante, il comparto fotografico di questo Oppo è di altissimo livello. Abbiamo un trittico di sensori posteriori:

  • Principale da 50 megapixel con OIS.
  • Grandangolare da 50 megapixel.
  • Teleobiettivo da 200 megapixel con zoom ottico 3x.
La vera forza sta nel modo in cui lavorano insieme. Lo zoom 3x, grazie all'enorme risoluzione del sensore, riesce a produrre un 13.5x lossless (un po' croppando, un po' interpolando) di qualità eccellente. Inoltre, la grandangolare integra un sensore che analizza la temperatura colore della luce ambientale per bilanciare perfettamente le foto. I video arrivano al 4K 120fps e dalle prime prove mi sono sembrati molto promettenti (ma dedicherò a questo un approfondimento a parte).

La genialata: l'obiettivo intercambiabile Hasselblad

E ora, la vera magia. Oppo, in collaborazione con Hasselblad, ha creato un kit che trasforma lo smartphone. Si tratta di una cover dedicata, un adattatore a baionetta e un vero teleobiettivo intercambiabile con lenti Hasselblad. Il montaggio è solido e professionale: si aggancia l'adattatore alla cover e poi si avvita l'obiettivo con quel "click" che sa di fotocamera vera. Questo obiettivo moltiplica lo zoom della fotocamera tele per un ulteriore 3.28x. La cosa fondamentale è l'integrazione software. Appena montato, l'app fotocamera attiva un menù dedicato chiamato "Convertitore". Da qui si gestiscono gli zoom (10x, 20x, 40x... fino a 200x ibrido). L'obiettivo esterno non è stabilizzato, ma sfrutta la stabilizzazione OIS del sensore interno e un'ulteriore stabilizzazione software. I risultati sono sbalorditivi.

La prova sul campo: foto da reflex, non da smartphone

Ho portato il Find X9 Pro a fare un giro e i risultati parlano da soli. Le foto di cibo mostrano un bokeh naturale magnifico (guardate quella del dolce al caramello). Gli scatti con lo zoom integrato sono già ottimi: ho fotografato la Madonnina al crepuscolo a 20x e 50x con ottimi dettagli. Ho zoomato su un manifesto di De Niro e Al Pacino al buio a 50x, ed è ancora nitido. Ma l'impresa più folle è stata fotografare una finestrella del grattacielo Diamantone: sono riuscito a vedere dentro l'ufficio, distinguendo le prese di corrente e un giubbino catarifrangente. Ma la vera differenza la fa l'obiettivo Hasselblad. Ho fotografato una coppia dietro una siepe:
  1. Senza obiettivo (zoom standard): La foto è ok, ma "piatta". Essendo un'interpolazione software, non c'è profondità tra le spighe in primo piano e i ragazzi due metri dietro.
  2. Con l'obiettivo Hasselblad: Tutta un'altra storia. A 40x la scena ha profondità, lo sfocato è ottico, reale, tridimensionale. La foto è semplicemente bella.
Stesso discorso per il manifesto di De Niro: senza obiettivo è una buona foto zoomata; con l'obiettivo Hasselblad è una fotografia, con colori, qualità e una "pasta" completamente diversi. Questo obiettivo non è un gadget, è uno strumento che permette di fare scatti altrimenti impossibili per uno smartphone.

Audio

Il volume è veramente notevole, si sentono anche i bassi. Devo dire, però, che è leggermente sbilanciato: l'altoparlante inferiore pompa di più rispetto a quello superiore (che esce dalla capsula auricolare), ma è un dettaglio e del resto vale per quasi tutti gli smartphone.

App e gaming

Il MediaTek Dimensity 9500 (3nm TSMC), che si è rivelato super efficiente, è anche davvero prestante. Nell'uso quotidiano, il telefono è una scheggia: mai un lag, mai un impuntamento, sempre fluido e reattivo, anche passando tra app pesanti. E non scalda praticamente mai.

Giudizio finale

Quanto costa tutto questo? La qualità si paga, e Oppo non è mai stato un brand low cost.

  • Oppo Find X9 Pro: 1299€ di listino (con 150€ di coupon al lancio se si dà indietro un usato, 100€ senza).
  • Obiettivo Hasselblad: Costa un botto, 499€.
Ma sapete cosa vi dico? Questo obiettivo dà un senso ancor più interessante a un telefono che, alla fine, è un po' un unicum. È vero, esistono lenti di terze parti per iPhone, ma non c'è mai un'integrazione software così profonda. Quel menù "Convertitore" dedicato è fondamentale: ho provato a usare l'obiettivo senza attivarlo e l'immagine era al contrario e non stabilizzata. È proprio l'approccio software che lavora con l'hardware a fare la differenza. Quindi, brava Oppo. Chi se ne frega se è ispirata ad iPhone, la perdono. Le funzioni peculiari e diverse ci sono: la batteria è "paura", la fotocamera è top e l'obiettivo Hasseblad è una marcia in più unica. È un po' pesantuccio (230 grammi), ma il form factor è ideale e si tiene bene in mano. Questo Oppo Find X9 Pro va dritto nella mia top 3. Mi è piaciuto davvero tanto.

Design:

8.8

Display:

8.8

Uso generale:

8.7

Fotocamera:

9.4

Autonomia:

9.8

Qualità prezzo:

7

Voto finale:

8.7