Recensione ROBOT DA PISCINA Beatbot AquaSense 2 AI

Negli ultimi anni i robot per la pulizia sono diventati sempre più diffusi, dal pavimento ai vetri, al tagliare il giardino e anche la pulizia delle piscine. Ma pochi modelli riescono davvero a distinguersi. Il Beatbot AquaSense 2 Ultra rientra tra questi: non solo pulisce, ma osserva, analizza e si adatta all’ambiente che lo circonda. Non segue percorsi casuali, ma costruisce una mappa precisa della vasca per ottimizzare ogni passaggio. Dietro il suo funzionamento si nasconde una combinazione di sensori, telecamere e AI che trasformano un’operazione ordinaria in un processo decisamente più efficiente.

Un design funzionale e pronto all’uso

L’installazione del Beatbot AquaSense 2 Ultra è semplice: lo si estrae dalla confezione, si montano le palette propulsive (incluse), si collega la base di ricarica alla corrente elettrica… e il gioco è fatto. È un dispositivo plug-and-play, che però richiede una calibrazione iniziale su una superficie piana: un’operazione rapida, di circa 5 minuti, necessaria per ottimizzare i sensori prima del primo tuffo in vasca.

Una volta attivato, il robot inizia a riempirsi d’acqua attraverso le camere dedicate, immergendosi in autonomia fino a raggiungere il fondo della piscina. Da lì parte la vera magia.

Sensoristica avanzata e visione artificiale

Il cuore tecnologico del Beatbot è nella sua dotazione di sensori e sistemi di navigazione. Parliamo di un vero e proprio “occhio” elettronico, dotato di telecamera frontale con LED, che gli permette di vedere anche in condizioni di scarsa luminosità, ideale per le pulizie notturne. A supporto troviamo sensori infrarossi, sonar ultrasonici laterali e inferiori, un sensore di profondità e uno di pressione: tutti strumenti pensati per rilevare la forma della vasca, gli ostacoli, i gradini, e per calcolare l’esatta immersione in ogni punto. Il sistema di navigazione, chiamato Clever Nav, crea una mappa tridimensionale della piscina, ottimizzando ogni movimento.

Non importa se la tua piscina ha angoli particolari, rivestimenti in vetro o gres: lui si arrampica e pulisce ovunque, adattandosi ai materiali e alle irregolarità.

Tre livelli di filtrazione e chiarificazione naturale

La pulizia non si limita alla raccolta dello sporco visibile. Il Beatbot integra un doppio sistema di filtraggio: una cartuccia interna da 250 micron per detriti più grossi e una esterna da 150 micron per le particelle più fini. In aggiunta, nella parte anteriore è presente un serbatoio per un chiarificatore naturale (tecnologia Clear Water), a base di chitina derivata da gusci di granchio, che migliora ulteriormente la qualità dell’acqua rendendola limpida senza l’uso di sostanze chimiche aggressive. Il suo utilizzo è facoltativo: lo si può attivare o disattivare tramite app.

App dedicata e controlli manuali

Il robot può essere comandato sia tramite i pulsanti fisici anteriori (per selezionare le modalità di pulizia) sia tramite un’applicazione Wi-Fi. La connessione viene interrotta solo durante l’immersione, ma si ripristina automaticamente appena il dispositivo riemerge.

L’app consente di:

  • monitorare la batteria e lo stato delle pulizie,
  • impostare programmi personalizzati (intensità, zone, superficie),
  • controllare manualmente il robot,
  • avviare la modalità “eco” che mantiene il fondo pulito con un ciclo automatico ogni due giorni,
  • gestire i consumabili (filtro, chiarificatore),
  • attivare o disattivare il feedback vocale.

Tutte le operazioni sono intuitive e ben guidate, e le mappe delle aree pulite vengono archiviate nella cronologia per un controllo completo.

Pulizia meticolosa e strategica

Durante la prova su una piscina da 70 m² (40 m² di fondo e 30 m² di pareti), il Beatbot ha impiegato circa 177 minuti per completare la pulizia profonda in modalità Pro, quella più meticolosa. I movimenti non sono casuali: prima le linee dritte, poi le diagonali, infine le pareti e la linea d’acqua. Quest’ultima è trattata con particolare insistenza, proprio perché è la zona che tende a sporcarsi di più.

Terminata la pulizia verticale, il robot si predispone per la modalità superficie, galleggiando e aspirando foglie e detriti leggeri con l’aiuto delle spazzole rotanti laterali che convogliano lo sporco verso il centro. Impressionante anche la capacità di reazione: appena intercetta un’area sporca, accelera e si concentra in quel punto, dimostrando un livello di intelligenza sorprendente.

Ritorno automatico e manutenzione semplice

Una volta terminata la pulizia o esaurita la batteria (che supera i 13.000 mAh), il robot attiva la funzione SmartDrain: espelle l’acqua interna per alleggerirsi, galleggia e si sposta verso il bordo piscina per essere facilmente recuperato. La ricarica richiede circa 4-5 ore e può essere fatta semplicemente appoggiandolo sulla base, che interrompe il flusso se rileva umidità in eccesso, evitando cortocircuiti.

Un robot premium per piscine esigenti

Il Beatbot AquaSense 2 Ultra è pensato per piscine anche di grandi dimensioni, fino a 360 m² (non con una sola carica, ovviamente), e si distingue per l’accuratezza con cui affronta ogni sessione di pulizia. Tuttavia, va detto: non riesce a pulire bene i gradini piccoli, per una questione di dimensioni e struttura. È un limite comprensibile, ma da tenere presente.

Il prezzo? 3.079 euro. Una cifra importante, ma coerente con la fascia alta di mercato in cui si posiziona. A differenza di altri robot, però, qui non si è vincolati all’acquisto di consumabili obbligatori: la cartuccia chiarificante è opzionale, non una trappola di marketing.

Il Beatbot AquaSense 2 Ultra è molto più di un robot pulitore: è un assistente autonomo, progettato per prendersi cura della piscina in modo intelligente, preciso e, soprattutto, senza bisogno della nostra supervisione costante. È veloce? Non sempre. Ma è attento, metodico e flessibile, con una tecnologia che lo rende davvero unico nel suo genere. Se cercate un dispositivo che vi restituisca tempo libero e una piscina perfettamente pulita, lui è il candidato ideale.

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