Eh si, per testarne la resistenza, visto che si fregia della certificazione di resistenza agli standard militari, l’ho messo a dura prova. Non solo caldo e freddo ma anche cadute, doccia e altri test per mettere alla prova il nuovo TicWatch pro 2020.
Il precedente modello mi era piaciuto molto, rimane il doppio display, di cui uno capace di vedersi in qualsiasi condizione di luce, e quindi mi chiedevo: è cambiato qualcosa con questo nuovo modello?
Quando monitoriamo l’attività sportiva, mi piace che si spenga il display OLED e rimanga il display LCD che ci mostri solo le informazioni necessarie alla nostra attività – così da risparmiare batteria.
Il sensore dei battiti è molto preciso e anche il GPS si aggancia con molta facilità.
Il suo core è però la resistenza, è infatti certificato IP68 ed agli standard militari. Per metterlo alla prova, oltre a testarne la resistenza sotto la doccia, ho deciso di immergerlo in acqua a 80 gradi (la certificazione dichiara una resistenza fino a 70 gradi), poi dentro un freezer e – incredibilmente – ha retto.
Non ha avuto problemi di infiltrazioni, la batteria non ha assolutamente ceduto anche alle temperature del freezer e, proprio la batteria, mi ha stupito tanto. E’ lo smartwatch con Android Wear con l’autonomia maggiore.
Rispetto agli altri Wear OS c’è la Essential Mode che permette di usare il TicWatch Pro solo per la sua parte fitness, perdendo tutta la parte smart. L’autonomia, in questa modalità, sale a circa 30 giorni – nell’utilizzo classico è comunque di circa 3 giorni.
Io ho disattivato l’accensione del display con il movimento del polso, perchè, il display sul secondo layer mi mostra sempre le informazioni primarie.
Android Wear funziona ovviamente come su tutti gli smartwatch, con le sue gesture e la sua gestione delle notifiche. Non amo la duplicazione di applicazione, come le applicazioni sulla salute e lo sport di Google che vengono preinstallate nonostante la presenza di quelle di Mobvoi.
Non è uno sportwatch ma può diventarlo per gli sportivi della domenica: monitora la corsa all’aperto, camminata, tapis roulant e bicicletta, oltre l’allenamento libero.
La parte smartwatch – grazie a Wear OS – funziona molto bene. Mi piace molto anche la gestione delle notifiche, ha il microfono per rispondere sia vocalmente alle notifiche che alle chiamate. La mia critica a Wear OS è sempre la solita: la duplicazione degli store.
Gira bene grazie al fatto che è dotato del nuovo Snapdragon Wear e di 1 GB di RAM, il modello precedente aveva 512 MB di RAM, e 4 GB di memoria interna per l’archiviazione dei dati.
Buona la vibrazione, seppur non come su Apple Watch. Ha la connettività BT ma non la 5.0, anche se molto stabile e ha il chip NFC per i pagamenti con Google Pay.
Costa 259 euro e penso sia lo smartwatch più completo con Wear OS, gli manca solo il barometro ma è veramente resistente e con un display doppio che trovo geniale.