UNBOXING HONOR MAGIC V5: il pieghevole da 4,1 millimetri

Ci sono momenti in cui fare questo mestiere significa vivere un piccolo privilegio: mettere le mani su uno smartphone che non è ancora stato annunciato in Europa, riceverlo in anteprima, scoprire ogni dettaglio con la curiosità e l’entusiasmo di chi ancora si emoziona davanti a una nuova tecnologia. È il caso del nuovo Honor Magic V5, un pieghevole che arriva direttamente dal mercato cinese e che non ha ancora debuttato ufficialmente nel Vecchio Continente. Ma la strategia è chiara: Honor ha scelto di mostrarlo proprio pochi giorni prima del lancio del Galaxy Z Fold 7, e la tempistica non sembra affatto casuale.

La sfida dello spessore: 4,1 mm e il resto è solo contorno

Honor ha voluto lanciare un messaggio forte e chiaro: “Guarda, Samsung, noi abbiamo realizzato un foldable da 4,1 mm di spessore da aperto (e 8,8 mm da chiuso, 8,9 mm in questa colorazione).” Una dichiarazione d’intenti che mette subito l’accento su una delle caratteristiche più rilevanti per un dispositivo pieghevole: la sottigliezza. In questo segmento, la differenza di 0,1 mm può sembrare irrilevante sulla carta, ma ha un valore simbolico altissimo. E in effetti, ciò che cambia veramente è l’esperienza d’uso quotidiana.

Quando è chiuso, il Magic V5 si maneggia con la stessa facilità di uno smartphone tradizionale. È comodo, leggero, ben bilanciato. Quando si apre, invece, svela un ampio display interno che rende l’esperienza di utilizzo davvero appagante: non tanto per i video, che restano spesso in formato orizzontale e quindi più fruibili dal display esterno, ma soprattutto per applicazioni produttive, giochi, fotografie, PDF, Word, Excel. È lì che questo schermo quasi quadrato mostra tutta la sua utilità.

Unboxing: dotazione completa (o quasi)

Aprendo la confezione si scopre una dotazione piuttosto ricca, considerando i vincoli europei. Manca il caricabatterie, com’è ormai prassi, ma troviamo un cavo USB-C to USB-C, perfetto per sfruttare appieno la potenza della ricarica Power Delivery. C’è anche una cover, ma qui si apre una parentesi personale: realizzare un dispositivo sottilissimo e poi appesantirlo con una custodia sembra un controsenso. Fortunatamente è una cover posteriore minimal, senza protezione frontale, che rispetta il design del dispositivo e include anche un supporto estraibile.

Una volta tolta la cover, lo smartphone nudo mostra tutto il suo fascino. Tuttavia, le camere posteriori sporgono parecchio, al punto da diventare quasi un piccolo “appoggio” naturale per il dito. Le dimensioni della sporgenza non sono trascurabili: si sfiora 1,5 cm di rilievo. Ma c’è una ragione: la dotazione fotografica è di alto livello.

Comparto fotografico: zoom, grandangolo e.. spessore

Il modulo fotografico integra:

  • una fotocamera periscopica 3x da 64 MP,
  • una principale da 50 MP con stabilizzazione ottica,
  • una ultra-grandangolare da 50 MP con angolo di 116°, non esageratamente ampio.

Una configurazione che punta all’equilibrio tra qualità e versatilità, supportata anche da un’ottima elaborazione software che, pur in versione beta, lascia già intravedere il potenziale fotografico del dispositivo.

Sul profilo inferiore trovano spazio la porta USB-C con supporto video, il doppio speaker stereo e la modalità desktop, per trasformare il telefono in una piccola workstation mobile.

Display e cerniera: una maturità ritrovata

Il cuore pulsante dell’esperienza foldable è naturalmente il display interno da 7,95 pollici, quasi quadrato, affiancato da un display esterno da 6,94 pollici con aspect ratio simile al 21:9. Il peso varia leggermente in base alla finitura, ma si colloca tra i 217 e i 222 grammi. Numeri interessanti, che si accompagnano a un feedback finalmente convincente sulla cerniera.

Se il Magic V3 aveva lasciato qualche perplessità per una cerniera troppo dura, qui Honor sembra essere tornata a una soluzione simile al V2, più fluida, ben bilanciata e comoda da usare. L’apertura è semplice, non serve forzare, e il meccanismo restituisce un bel feedback tattile. Anche la presa per aprirlo è agevole: non scivola, non oppone resistenza e trasmette un’ottima sensazione di robustezza.

Batteria e prestazioni: autonomia da verificare, ma la base è solida

Uno degli aspetti che ha colpito maggiormente è la batteria. In Cina il dispositivo monta una 6200 mAh, ma la versione europea – per motivi legati alla certificazione – sarà leggermente depotenziata, arrivando comunque a 5820 mAh, distribuiti in due moduli. La ricarica è rapida a 66 W via cavo e wireless a 50 W, una dotazione di tutto rispetto.

A gestire tutto ci pensa il processore Snapdragon 8 Gen 3 “Elite”, una delle soluzioni più potenti attualmente disponibili. E sebbene non tutte le app riescano a sfruttarlo al massimo, l’efficienza energetica garantisce ottime prestazioni senza consumi eccessivi. Le premesse, insomma, sono quelle di un dispositivo in grado di arrivare a sera con una buona percentuale residua di batteria.

Software e multitasking: beta, ma già promettente

Pur essendo una versione non definitiva, la parte software si presenta già curata. Il multitasking è versatile, con possibilità di aprire due o tre applicazioni in split view, selezionandole rapidamente da una barra laterale. È possibile chiudere una delle app, ridimensionare le finestre, oppure aprirne una in modalità floating, mantenendone altre due attive in background.

Interessante anche la gestione dello stato delle applicazioni quando si chiude il telefono: l’utente può scegliere se mantenerle attive o metterle in pausa, oppure farle ripartire alla riapertura. Il tutto è completato da gesture intuitive come lo swipe dal basso per richiamare la dock, molto utile nel passaggio da un’app all’altra.

Tra le novità software spicca Honor AI Space, una funzione ancora tutta da esplorare, ma che sembrerebbe orientata alla gestione domotica. Il sistema operativo è Android 15, con la promessa di cinque anni di aggiornamenti, un dato importante per chi cerca affidabilità nel lungo periodo.

Conclusione: sottile, elegante, concreto

Non c’è ancora un prezzo ufficiale, né una data precisa per l’arrivo in Europa, ma si parla di fine agosto per la presentazione e del mese successivo per l’eventuale commercializzazione. Nel frattempo, resta la curiosità per vedere cosa proporrà Samsung con il suo Fold 7. La “guerra dello spessore” è iniziata, e a beneficiarne saremo noi utenti, con dispositivi sempre più sottili, leggeri e comodi da usare.

Il Magic V5 è un fold che fa venire voglia di passare a questa categoria di prodotto, soprattutto perché quando è chiuso si comporta come uno smartphone tradizionale, senza compromessi. Chissà, forse questa volta il passaggio definitivo a un pieghevole potrebbe essere davvero arrivato.