Presentata al salone di Parigi del 2016 (sotto forma di prototipo) con la promessa di metterla in strada nel 2020, arriva oggi al salone di Francoforte la Volkswagen I.D. prima vettura concepita elettrica. Nasce sulla piattaforma MEB (piattaforma che ospiterà tutte le varianti della serie) e la cosa interessante sono le dimensioni. Non tanto quelle esterne (Lung 4261, Larg 1809, Alt 1552, passo 2765), dove è grande più o meno come una Golf, quanto quelle interne, pari ad una Passat. Questo è stato possibile grazie all’allungamento del passo di 12 centimetri rispetto a Golf. Volkswagen ha sfruttato il vantaggio tecnologico che l’elettrico porta: meno componenti meccanici.
Tre le possibili capacità di batteria: 45 Kwh, 58 Kwh e 77 Kwh per un’autonomia media rispettivamente di 330, 450 e 550 Km. La ricarica da colonnina a corrente alternata arriva a 11 Kw trifase mentre quella in corrente continua a 100 Kw. Si possono caricare fino a 290 Km in mezz’ora con la fast. Esternamente è molto gradevole, internamente sono stati eliminati molti pulsanti. E’ quasi tutto touch o a controllo vocale e i display sono due: uno davanti gli occhi del conducente, più piccolo, che termina con il selettore del freno di stazionamento e uno al centro plancia, più grande, touch, con il quale interagire per tutti gli altri comandi. Fortunatamente rimangono comandi dedicati per il climatizzatore e alcune scorciatoie utili.
A prima vista mi sono piaciuti i materiali. Non ci sono plastiche dure, linea led sotto al parabrezza e a metà cruscotto. La dotazione potrà comprendere anche un head up display a realtà aumentata che proietterà su una grande porzione di parabrezza. Baule capiente, 385 litri. I prezzi non sono stati annunciati ufficialmente. O meglio, non è stato annunciato il prezzo preciso ma la first edition, con batteria da 58 Kwh costerà meno di 40.000 euro e la versione d’attacco, con batteria da 45 Kwh costerà 30.000 euro. Prezzi non male, se si ragiona anche in ottica incentivi, sono decisamente competitivi! Non vedo l’ora di provarla su strada.
Forse entro fine anno ma, più probabilmente, primi mesi del 2020.