Qualche mese fa ho fatto la recensione del DJI Mavic Pro, del quale sono rimasto piacevolmente stupito, ma oggi a Roma ho avuto la possibilità di provare il nuovo DJI Spark, il più piccolo della gamma di droni della casa cinese.
Ancora più piccolo del Mavic Pro, che già mi aveva stupito per la sua compattezza, pesa attorno ai 300 g. Monta un sensore da 12 Mpx, ci permette di registrare video in FullHD, con un gimbal stabilizzato a 2 assi (scelta dettata dalla volontà di costruire un drone particolarmente compatto e resistente). Può volare fino a 50 km/h, per circa 16 minuti continuativi.
Spark può decollare dalle mani e automaticamente viene attivato il Palm Control che riconosce i movimenti della mano: in questo modo è possibile indicargli di spostarsi in ogni direzione o di riatterrare sulla propria mano.
Quattro le opzioni per la modalità Quick Shot:
- Rocket, che punta la telecamera verso il basso con un decollo verticale
- Dronie, permette di volare, allontanandosi dal soggetto impostato.
- Circle, per ruotare intorno al soggetto della ripresa
- Helix, dove il drone gira a spirale intorno al soggetto mentre si vola in avanti
Ovviamente può essere controllato anche manualmente tramite smartphone o il telecomando in vendita separatamente, che garantisce anche una maggiore portata del wifi, che si limita a 50 m in altitudine e 100 m in campo aperto con il solo smartphone collegato.
E’ disponibile in 2 versioni, la base parte da 599€ e comprende tre paia di eliche, una batteria ed il cavo per la ricarica. La versione premium da 799€ invece offre una batteria in più, una borsa a tracolla per il trasporto, le protezioni per le eliche e il controller radio che estende la portata a 1.2 km (2.0 km che ho citato nel video sono per la versione USA che può contare su una maggior potenza di trasmissione del WiFi) ma che non è compatibile con Mavic (e ovviamente viceversa il comando di Mavic non è compatibile con questo Spark).
Le prime impressioni sono tutto sommato buone. Purtroppo le nostre unità montavano firmware ancora beta. Funzioni quali il controllo tramite gesture prevedono movimenti dolci, precisi e non sempre riescono a capire quello che vogliamo fare. I video FHD mi sembrano buoni ma non a livello di Mavic, idem le foto.
Ma diamo tempo a DJI di migliorare il firmware perchè le potenzialità di questo piccolo drone sono veramente interessanti sopratutto lato semplificazione delle riprese “in solitaria”!