La seconda puntata dedicata al tema del dare il primo cellulare in mano ai bambini. QUI LINK PRIMA PUNTATA
Il telefono che ho deciso di dare a mio figlio Gabriele è il Google Pixel 3a ed motivi per cui ho fatto questa scelta sono molteplici:
- è costruito in policarbonato e quindi più resistente alle cadute
- Non è molto grande ed è dunque adatto alle mani di un bambino
- Fa delle ottime foto e questo è uno dei motivi principali per cui sto dando uno smartphone a mio figlio
- Supporta Family Link, una applicazione che permette un controllo molto profondo sul dispostivo da dare ad un bambino.
Una volta creato un account al bambino, indicando la data corretta di nascita, ed inserendolo sullo smartphone, questo mostrerà quali applicazioni andrà ad installare con anche la possibilità di non installarne qualcuna o di rimuovere alcune di quelle già presenti.
Una volta completata la configurazione verrà creata una connessione con lo smartphone genitore. L’applicazione non andrà solo a controllare lo smartphone “figlio”, ma anche tutto l’account Google, comprese le ricerche, anche se collegato su un dispositivo diverso da quello su cui è installata.
L’applicazione permette la geolocalizzazione dello smartphone figlio ed una miriade di altre opzioni.
Tramite l’app è infatti possibile:
- Scegliere se rendere necessaria l’approvazione per il download di tutti i contenuti o parte di essi (ad esempio: i giochi possono essere limitati in parte tramite la classificazione PEGI) sul Play Store
- Su Google Chrome, permettere la visualizzazione di tutti i siti web, di limitare quelli per adulti (con anche la possibilità di approvarne di specifici) o di far visualizzare solamente siti specifici.
- Attivare il SafeSearch sull’intero motore di ricerca Google
- Controllare tutte le applicazioni installate sullo smartphone ed impostare app per app un limite di tempo o bloccarla del tutto. Sempre per quanto riguarda le applicazioni è possibile anche monitorarne l’utilizzo così da sapere quanto utilizza determinate applicazioni.
- Come già detto, individuare la posizione dello smartphone “figlio”.
- Controllare l’acceso dell’account su device terzi tramite la richiesta di autorizzazione allo smartphone Genitore.
- Impostare dei limiti di utilizzo giornalieri dello smartphone ed anche delle fasce orarie in cui lo smartphone potrà solamente effettuare e ricevere chiamate.
- Visualizzare l’elenco dei device al quale l’account è collegato.
- Consentire o meno l’installazione di APK da fonti sconosciute.
- Visualizzare quali applicazioni richiedono determinate autorizzazioni e da remoto scegliere chi può gestirle (se il genitore o anche il figlio).
- creare un gruppo famiglia in cui inserire, ad esempio, anche la moglie e dare anche ad essa le possibilità di controllo.
Lato figlio l’applicazione Family Link permette di far vedere al figlio:
- Su quali device è collegato.
- Quanto tempo ha utilizzato determinate applicazioni.
- La sua posizione attuale.
L’applicazione è molto potente ed ottimamente integrata all’interno del sistema operativo, inoltre, permette di adattarla ad ogni specifica situazione.
Family Link è presente anche su iOS.
iOS in generale, senza l’utilizzo di Family Link, permette la creazione di un account per minori, ma non ha quel livello di filtro come Android. Si può comunque lavorare in maniera analoga direttamente dal telefono andando nelle impostazioni e cercando “tempo di utilizzo“.
Da “tempo di utilizzo” è possibile:
- creare delle pause di utilizzo con dei codici di accesso dedicati e diversi rispetto a quello standard per il blocco schermo.
- Come su Android, settare le pause di utilizzo per ore o giorni della settimana con anche la possibilità di impostare un timer di utilizzo per le specifiche applicazioni.
- Limitare il download o la disinstallazione di determinate applicazioni.
- Limitare le comunicazioni come ad esempio: Chat, Facetime, Messaggi, con anche la possibilità di settare che durante la pausa di utilizzo sia possibile contattare solamente determinati contatti.
- impostare restrizioni per quanto riguarda le applicazioni consentite, dei contenuti visualizzati (musica, libri, video ecc) e dei contenuti web.
- Limitare la ricerca con Siri.
- Consentire o non consentire la geolocalizzazioni per determinate applicazioni.
L’inconveniente è quello di non avere un’applicazione “genitore” e di dover impostare le modifiche direttamente dallo smartphone del figlio.
In generale, il mio consiglio è quello di perderci il giusto tempo per settare tutte le limitazioni, magari spiegandogli il motivo per il quale state inserendo determinati filtri. Non controllatelo troppo, non stalkeratelo. Fidatevi di lui, ma allo stesso tempo ogni tanto controllategli il telefono perchè nonostante i 1000 blocchi e filtri potrebbe mettersi in situazioni non propriamente piacevoli.