Eh si, regimi. Intesi come giri motore. Balocco è infatti famosa per la presenza del centro prove sperimentali del gruppo FCA. Qui han provato segretamente la Giulia, qui provano i nuovi prototipi Fiat, Alfa, Abarth e non solo. In ogni angolo si respirano i motori anche perchè da ogni angolo sbucano prototipi camuffati. Il paese praticamente non esiste. Pochissime case, una chiesa, un ristorante. E tante cascine. Ed è proprio in quest’unico ristorante che ci fermiamo a pranzo durante la prova del sistema infotainment di FCA UconnectLive.
L’arredo è veramente un mix. Si respira aria da vecchia osteria mixata a un po’ di odere di motori. Una pinza freno ferrari, una Bimota, una minimoto e poi tante, tantissime credenze in legno. E intere pareti adibite a cantina. Purtroppo amo la birra e meno il vino, ma qui la scelta di vini, sopratutto piemontesi, è ampissima. Ci sono anche un paio di macchine da cucire, di quelle meccaniche a pedale. Io la ricordo perchè le mie prozie ne avevano una in casa e mi divertivo un sacco a usare il megapedalone per far girare il volano collegato all’ago. Che bei ricordi.
Molto bella anche la vecchia bilancia Berkel (famosissima per le affettatrici rosse) che fa capolino sul banco. E da sfondo le immancabili bottiglie. Bottiglie che proseguono anche nella sala e sull emensole. Una in particolare dedicata a una serie speciale di grappe di Romano Levi, famosissimo distillatore piemontese. Il colore delle grappe è dato dalle diverse botti nelle quali è stata fatta invecchiare la grappa. A ogni essenza corrisponde un colore. Ma il pomeriggio dovevo guidare….quindi….niente alcolici.
Il menù è tipicamente piemontese. I prezzi, per me che vengo da Milano, nella media. Apprezzo il fatto che il menù non sia particolarmente lungo e che non siano presenti piatti banali bensì tradizionali. Nel nostro caso il menù era predefinito. Si tattava infatti di un pranzo di lavoro.
Tradizionale anche l’apparecchiatura. Siamo pur sempre in un ristorante che si dichiara Osteria anche nel nome. La moda della “non” tovaglia qui non è arrivata. Pane e grissini sul tavolo. Nella media.
Si parte con l’antipasto composto da cinque assaggi. Parto dalla mousse di formaggi, sformato di spinaci con fonduta di Maccagno, buona, equilibrata nei sapori, ci avrei aggiunto della croccantezza, tutto un po’ molliccio. Passo poi allo strudel belga bacon e brie. Qui il croccante c’è, eccome. Buono, saporito. Poi una specie di lasagnetta di barbabietole. E qui non ci siamo. Mousse tra le fette di barbabietole troppo pastosa, quasi appiccicosa in bocca. Sapore? Di barbabietola, non molto di più. Molto buone invece le fettine di lonza con salsa tonnata, uno dei piatti forti della tradizione piemontese.
Non potevano mancare i ravioli del plin. Il primo infatti è composto da un “piattone” di questi ravioli, ripieni di brasato con ristretto d’arrosto e parmigiano. Buona la materia prima ma due criticità: ripieno un filo troppo duroe ristretto d’arrosto che, probabilmente, è stato lasciato troppo sul fuoco. Insomma era amarognolo con qualche sfumatura di bruciato. Nel complesso non male ma mi sarei aspettato decisamente qualcosa in più da un piatto tradizionale come questo.
Saltiamo il secondo (peccato, le carni piemontesi sono tra la migliori) e ci buttiamo su un tris di dolci.
Molto buona la crema di mascarpone con amaretti. Panna cotta buona ma con un difetto (che però a me ha fatto impazzire di gioia). Aveva diverse consistenze, una sorta di stratificazione. Sopra più morbida sotto più dura. In ultimo una torta di pere con cioccolato fondente. Ecco, quest’ultima non da manuale. Tutto sommato dei buoni dolci.
Chiudiamo il pranzo con la piccola pasticceria e il caffè.
Ero ospite, ma guardando il menù, la spesa media per tre portate si aggira sui 40 euro. Non poco, adeguata all’idea di cucina e al livello della materia prima. purtroppo dall’idea alla realtà le cose non sempre sono semplici e, pur avendo mangiato bene, non ci tornerei. Ma ci tornerò sicuramente…..a balocco ci capitiamo sempre più spesso e li…c’è solo l’Osteria!!
L’Osteria – Balocco piazza Castello 1.
Fotografie scattate con Honor V8