Recensione Apple Vision Pro

Un prodotto Apple capace di far discutere non è certo la novità ma questi Vision Pro, aldilà della loro qualità/utilità attuale sembrano davvero segnare un momento di svolta per la tecnologia. Nel mio caso fin dall’inizio ha prevalso lo scetticismo lo sapete, ma scetticismo su questo modello, sulle vendite consumer che potrà avere e non sul percorso che da qui potrebbe partire. Ho testato il nuovo Vision Pro per diversi giorni, ci ho lavorato, ci ho giocato, ci ho guardato film, ci sono andato a fare la spesa e sono pronto a raccontarvi tutto facendo anche una riflessione sul futuro insieme ad un grande esperto proprio nel campo professionale dei visori.

Il peggior Vision Pro di sempre. Si potrebbe riassumere tutto così? Se interpretiamo un attimo queste parole forse si. Apple viene spesso presa in giro perché usa la frase “il miglior iPhone di sempre” durante le presentazioni e quindi questo, essendo il primo modello in assoluto di visore sarà per forza il peggiore di tutti i visori Apple. Significa che fa schifo? Assolutamente no, si tratta sicuramente del migliore visore mai provato, del migliore dei visori acquistabili da qualsiasi utente e si tratta di un prodotto che farà molto probabilmente da vero apripista al mondo dei visori, ormai a corto di vera innovazione da diversi anni.

Ecco, in realtà Vision Pro non porta con se chissà quali innovazioni ma eleva la qualità così tanto che si aprono nuovi scenari di utilizzo. La qualità dei display 4K che contiene ad esempio ne permette l’utilizzo per il gaming o per fruire di contenuti multimediali anche continuativo con grandissima soddisfazione. La precisione delle gesture invece aumenta la produttività. La latenza di soli 12 millisecondi ci permette di muoverci all’interno del mondo reale anche quando lo utilizziamo senza correre pericoli e questi sono solo esempi. Saranno gli sviluppatori con la loro bravura e la loro fantasia a decidere cosa e quanto questo e i successivi Vision Pro potranno fare, perché in effetti i suoi limiti fisici, che ancora ci sono, sono pochi.

La produttività è e sarà senza dubbio uno dei suoi maggiori focus, poter lavorare su uno schermo gigante o schermi multipli affiancati e di qualità sospesi nell’aria magari mentre siamo in aereo o in treno o anche a casa rispetto al monitor di un portatile è sia più comodo che efficace oltre che vantaggioso per la privacy dato che mentre lo facciamo il display vero del computer rimane spento e con gesture così precise, anche se all’inizio le ho trovate un po’ innaturali, rende il tutto davvero fattibile. La latenza così ridotta poi possiamo solo immaginare a cosa porterà, perché non è semplicemente il poterci muovere ma anche poter fare cose importanti a distanza, pensate ad un medico che può operare da remoto.

L’intrattenimento, un po’ come il business, beneficia non tanto degli input quanto della qualità di visione, avere degli schermi di questa qualità potenzialmente da 80″ sempre a portata di mano non è certo una cosa da poco e lo stesso vale per il gaming, che in questo caso sì, gode dell’input lag ridotto.

La vita quotidiana è probabilmente quella in cui siamo ancora più lontani da un’applicazione stabile della tecnologia dei visori perché è quella che più ne mostra i limiti. Limiti dovuti agli oltre 600 grammi da tenere in testa, al calore sviluppato, all’attirare troppo l’attenzione e all’autonomia perché se quando siamo seduti sul divano o alla scrivania essere attaccati al powerbank non ci cambia nulla quando invece siamo in giro comporta ulteriore peso da portarsi dietro e comunque un’autonomia ancora ridotta a poche ore, non certo paragonabile a quella dello smartphone.

Ho anche avuto modo di fare una conversazione super interessante, anzi direi illuminate, con Andrea Bortolotti di Touchlabs. Una persona che si intende davvero di visori, che li conosce e ci lavora dal punto di vista professionale e mi ha fatto luce su una nuova prospettiva. Noi siamo abituati a confrontare i Vision Pro con altri visori consumer, come i Meta Quest e notiamo come il prezzo sia enormemente più alto ma per prestazioni e caratteristiche Vision Pro andrebbe confrontato con visori professionali, visori che esistono già con un input lag così basso che i piloti Volvo ad esempio ci guidano in pista e questi arrivano anche a costare 10.000 euro. Ecco quindi cosa ha fatto Apple, ha portato lato consumer tecnologie finora relegate a quello business, cosa che darà un enorme smossa al mercato, alla concorrenza, che farà sicuramente migliorare tutti i prossimi visori in uscita e abbassare ancora i prezzi generando concorrenza. Ben venga, speriamo bene e speriamo di poter assistere ad un grande miglioramento di questa tecnologia al più presto. Voi che ne pensate?