Recensione Google Pixel 7

In confezione troviamo solo il cavo dati USB-C ed un adattatore da USB-A a USB-C.

Pixel 6 è costruito in metallo e vetro, pesa 197 grammi ed è spesso 8.7 millimetri, dati che lo rendono decisamente più ergonomico del 7 Pro. Anche nel suo caso ritroviamo comunque la certificazione IP68.

C'è l'always-on display con la visualizzazione delle notifiche, lo sblocco tramite impronta è da 9 volte su 10 e quello con il volto c'è ma solo in 2D, non adatto quindi alle app più sicure come quelle della banca. Riguardo a connettività troviamo: 5G, WiFi 6E tri-band, Bluetooth 5.2, GPS, NFC ed Android Auto.

Il display è un OLED da 6.3" a 90Hz con densità pixel pari a 416 PPI e luminosità di picco che arriva a 1.400 nits. Si tratta di un ottimo pannello, i 90Hz si notano rispetto ai 60 e molto poco invece rispetto ai 120, quindi si tratta di un buon compromesso e non presenta difetti di trascinamento o colori tendenti al rossiccio quando si abbassa la luminosità al minimo. Neri assoluti e colori vividi, da OLED.

Il processore è il Google Tensor Chip G2 con processo produttivo non espressamente dichiarato ma che dovrebbe essere a 5nm. Troviamo poi 8GB di RAM e 128 o 256GB di memoria interna non espandibile.

La batteria è una 4.355 mAh con carica cablata a 30W e wirelss a 15W. Autonomia? Questa è una domanda difficile perché questo nuovo processore varia moltissimo il consumo in base a quello che gli si chiede, soprattutto quando usiamo tanto il 5G scalda e perde di efficienza. Per darvi un'idea direi con utilizzo super stress arriva a mezzanotte, con utilizzo mio stress tipico arriva con il 15%, con utilizzo blando da weekend e molto WiFi anche con il 40% a sera.

Il software è il bello dei Pixel, avrete l'ultima versione di Android per 5 anni e l'interfaccia è piacevole da utilizzare con tante "chicche" utili. Mi riferisco alla funzione che vi ricorda i titoli delle canzoni rilevate dal telefono mentre eravate in giro a quella che "ascolta" se russate o tossite durante il sonno, oppure al traduttore incluso. Insomma, l'intelligenza artificiale è il suo forte.

Nessun problema da segnalare, ricezione ed audio sono ok. Il dialer però non permette di registrare le chiamate.

Il comparto camere è composto da:

• camera principale da 50MP con apertura f/1.85 e stabilizzazione ottica,
• camera ultra-grandangolare da 12MP con apertura f/2.2 e angolo di 114°,
• camera frontale da 10,8MP con apertura f/2.2.

Ottima qualità dell'audio, il volume è alto, ci sono i bassi ed è ben bilanciato.

Le prestazioni di questo Tensor G2 sono da super top di gamma in termini di velocità e fluidità, l'unico difetto è che sotto 5G scalda tanto, più dello Snapdragon 8+ Gen 1. Lo Snapdragon però può contare sul processo produttivo a 4nm, qui sembra siano 5 e potrebbe essere questo il motivo. Il feedback della vibrazione è davvero ottimo, forse il migliore mai provato, migliore persino di iPhone.

Il 128GB a 649 euro è davvero uno smartphone da consigliare, praticamente un top e a questo prezzo sono difficili da trovare. Peccato solo non arrivi in Italia con il Pixel Watch in bundle e per l'autonomia non certo da "battery phone" ma resta comunque tanto interessante.