I MIGLIORI POWERBANK e COME SCEGLIERLI

Voglio caricare lo smartphone? Il portatile? A che velocità voglio farlo? Qual è il connettore adatto? Wireless? E quanto tempo ci vuole per caricare il power bank? Oggi voglio fare chiarezza e, spero, aiutarvi nella scelta del power bank più adatto alle vostre esigenze!

Iniziamo subito dalla prima domanda che bisognerebbe porsi quando si cerca un powerbank: Cosa devo caricare?

  • Se la risposta è “lo smartphone” allora bisogna capire a che velocità massima si può ricaricare il proprio dispositivo ed avvicinarcisi il più possibile. Quella della powerbank dovrebbe essere una ricarica di emergenza, fatta in mobilità, e quindi più è veloce meglio è. Ovvio che se abbiamo uno smartphone con la ricarica superveloce a 65W o anche di più potrebbe non essere il caso quello di prendere un powerbank da 65W che poi è sicuramente anche molto grosso e pesante. Diciamo che fino ai 20/30W è consigliabile seguire quella potenza ma oltre è meglio valutare un po’ il rapporto costi benefici.
  • Nel caso invece del “computer portatile” sia potenza che capacità devono crescere per forza. Il minimo in questo caso dovrebbe essere 45W, anche perché molti portatili sotto non si ricaricano nemmeno o comunque in maniera troppo lenta, per intenderci un portatile che carica a 30W a meno che non si tratti di quelli proprio piccoli e sottili con batterie ridotte di solito non riesce nemmeno a caricare ma semplicemente si scarica più lentamente. I 45W quindi dovrebbero essere il minimo ma la potenza più adeguata e che vi permette di ricaricare ad una velocità accettabile o persino pari a quella della presa di casa è quella di 65W. In quanto a capienza in questo caso il minimo sarebbe 10.000mAh ma è davvero poco per un PC, meglio 20.000mAh ed in quanto al connettore con queste potenze diventa obbligatorio il connettore USB Type-C.

La seconda domanda da porsi invece è: Come lo voglio caricare? Via cavo o wireless?

  • La ricarica cablata è sicuramente quella più efficiente, non ci sono dubbi, ma posso consigliarvi quei powerbank che i cavi li hanno già integrati e ci sono già i connettori più comuni, come la USB-C per Android e laptop e la Lightning per iPhone e alcuni iPad (gli ultimi hanno la USB-C). Potersi portare con sé solo la powerbank e non dover pensare ai cavi è più comodo ed elimina il rischio di dimenticarli.
  • La ricarica wireless è indubbiamente la più comoda e, come per le powerbank con i cavi integrati, elimina il rischio di dimenticarseli ma ha un grosso difetto: l’efficienza. La ricarica wireless è molto meno efficiente di quella cablata e se con quest’ultima riusciamo a perdere solamente il 35% dell’energia con quella wireless ne perdiamo anche il 50%. Dalla mia esperienza infatti direi che se con una powerbank da 10.000mAh riusciamo a caricare via cavo una batteria da 6.500mAh con la ricarica wireless ne carichiamo invece solo una da 5.000mAh, il resto viene disperso in calore.

Che capacità deve avere?

Qui ci ricolleghiamo a quello che stavamo dicendo per i caricatori wireless, se ho un telefono con batteria da 5.000mAh ed un powerbank da 10.000mAh faccio la capacità del powerbank diviso quella del telefono che in questo caso sarebbe 2 ma occhio al discorso efficienza, abbiamo detto che una parte della ricarica si perde in calore quindi faccio 2 x 0,65 nel caso di quelli con il cavo o 2 x 0,5 per quelli wireless. Il risultato sarebbe quindi 1,3 ricariche nel primo caso e 1 sola nel secondo. In base a questi ragionamenti e a quanto tempo prevedete di restare senza corrente diretta a disposizione capirete che capacità vi servirà.

Quanto ci vuole per caricare il powerbank stesso?

Non solo la potenza di ricarica in uscita, bisogna controllare prima dell’acquisto anche quella in entrata. Un powerbank da 10.000mAh che carica solo a 10W ci metterà 4 ore, a 20W già diventano 2, partendo da questi dati in proporzione potrete capire tutti gli altri casi, ad esempio uno da 20.000mAh a 10W ci mette ben 8 ore, a 20W 4, a 40W 2 ore e così via.

Il nostro ragionamento finisce qua, speriamo vi sia stato il più utile possibile. Io ne ho provati alcuni ordinati da Monclick, portale di ecommerce con il quale mi trovo molto bene e che ha collaborato per questo video e posso farvi alcuni esempi.

Ho iniziato da un powerbank da 5.000mAh di Celly con la ricarica massima sia in entrata che in uscita a 5W. Costa solo 9,99 euro ma la risposta è no. Troppo lento e senza porta USB-C. Mi è piaciuto invece quello della linea PANTONE (sempre di Celly in realtà) da 5.000mAh non solo per il colore sgargiante ma a 14,99 euro offre porte USB-A, USB-C e microUSB fino a 10W ed è abbastanza compatto, non male. Celly da 10.000mAh molto meglio di quello piccolo, più capiente e con ricarica a 10W ma anche lui non ha la USB-C ed è meno compatto di quello PANTONE. Mi ha deluso anche un powerbank Rivacase da 20.000mAh con tutti i cavi e connettori integrati, comodo ma 10W per questa capienza sono troppo pochi e per 38,99 euro non credo ne valga la pena. Quello che mi è piaciuto di più per rapporto qualità prezzo è quello di Celly da 10.000mAh con ricarica wireless e MagSafe per iPhone, comodo e con la ricarica sia in ingresso che in uscita a 18W, ha la USB-C e un’aletta che lo fa diventare uno stand, 43,99 euro non sono pochi ma ci sta ed è anche pass through, cioè può ricaricarsi mentre a sua volta carica l’iPhone. Lenovo ne fa uno da 20.000mAh che si carica a 100W e può ricaricare a 65W. Il prezzo è di ben 154 euro ma per un portatile è il top. Se si vuole risparmiare qualcosa Trust ne fa uno simile che raggiunge i 65W massimi sia in entrata che uscita ma costa 87 euro, non male se si vuole risparmiare qualcosa.

PREZZI MONCLICK

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