Recensione Apple iPhone 15

La confezione, proprio come quella dei Pro, presenta la novità del cavo USB-C in materiale telato e sicuramente migliore di quelli visti fino all'anno scorso. Continua, ovviamente, a mancare l'alimentatore.

Il titanio rimane esclusivamente per i modelli Pro e questi 15 sono costruiti in alluminio riciclato. Poco male visto che il peso risulta comunque più che accettabile. Parliamo di 171 grammi per 7,8 millimetri di spessore e troviamo anche qui la certificazione IP68 e la resistenza fino a 6 metri di profondità per 30 minuti.

Il display OLED lo permetterebbe ma ancora niente always-on display, che rimane ad appannaggio dei Pro. In quanto a connettività troviamo 5G, WiFi6, Bluetooth 5.3, NFC, Apple Pay e connettore USB-C con uscita video.

Il display è un OLED da 6.1" con risoluzione 1179 x 2556 pixel, 461 PPI, luminosità fino a 2000 nits e refresh rate a 60Hz. Il pannello è di ottima qualità, Apple non delude su questo ed è inutile parlare di ottimi colori e contrasti, poi i 2.000 nits lo rendono sempre ben visibile, anche sotto al sole diretto. L'unica nota stonata che Apple si ostina a non correggere sta nel refresh rate, è ormai la terza generazione di iPhone che vede i 120Hz sui Pro e solamente 60Hz sui modelli standard. Non lo noterete solo se provenite da altri smartphone a 60Hz, magari sempre iPhone, ma nel caso in cui aveste provato i 90 o 120Hz ci sarà poco da fare.. Si vedono come tanti microscatti e l'usabilità generale del telefono ne risente, o meglio, più che l'usabilità è la godibilità che cala.

Il processore è l'Apple A16 Bionic a 4nm con 6GB di RAM e 128, 256 o 512GB di memoria interna

La batteria è una 3.349mAh, per essere più precisi 17Wh, con ricarica cablata a 20W (più o meno, Apple non la dichiara mai) che impiega 30 minuti per raggiungere il 50% e ricarica MagSafe a 15W. L'autonomia è paragonabile ad iPhone 14, arrivo a sera della mia giornata stress tipica con il 15-20% residuo a sera.

Il software nativo a bordo è iOS 17, come al solito sono previsti 5 anni di aggiornamenti, quindi molto molto bene, e delle novità ne abbiamo già parlato. In breve è migliorata la tastiera, il correttore, ci sono le mappe offline, c'è la nuova schermata stand-by (una sorta di always-on molto molto carino e utile ma solo quando il telefono è in carica), c'è la funzione Tutto Bene, che permette all'iPhone di inviare notifiche a dei contatti scelti in precedenza quando arriviamo a destinazione in un nostro viaggio/spostamento e c'è la nuova schermata personalizzabile per ogni contatto di quando si riceve una chiamata.

Ottima parte telefonica come al solito, nulla da dire sulla ricezione o sulla qualità audio, anche in vivavoce. C'è la possibilità del dual-SIM grazie ad una Nano-SIM e una eSIM.

Il comparto camere è formato da:

• camera principale da 48MP con apertura f/1.6 e stabilizzazione ottica,
• camera ultra-grandangolare da 12MP con apertura f/1.4 e campo visivo di 120°,
• camera interna da 12MP con apertura f/1.9.

L'audio è stereo, con un buon volume e ben bilanciato. Ovviamente non c'è il jack per le cuffie.

Il processore Apple A16 è quello di 14 Pro e Pro Max quindi non può che girare benissimo. Non sarà l'A17 a 3nm con anche il ray tracing per i giochi ma non ha certo problemi, nemmeno con le app più pesanti. La stessa cosa vale per la vibrazione, secca e precisa.

La base del listino rimane sotto i 1.000 euro, per l'esattezza iPhone 15 costa 979 euro nella versione d'attacco da 128GB, sufficienti se non si scattano troppe foto e soprattutto se non si girano troppi video. Apprezzabile il nuovo processore, l'introduzione della Dynamic Island che gli dà una svecchiata e la camera a 48MP ma non riesco proprio a digerire il display ancora a 60Hz. Un display più veloce e fluido avrebbe potuto giustificare il passaggio dal 13 o 14 a questo 15 ma così no. A questo punto a chi non voglia spendere i soldi necessari per un 15 Pro continuo a consigliare iPhone 12 o 13 per risparmiare, o al massimo 13 Pro, che ha pure i 120Hz.