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Ho mangiato nella cucina di Berton!!! Stella meritata!

Si lo so, sono un ragazzo fortunato. Ho sposato Chiara che conosce fin troppo bene i miei gusti e, spesso con sacrifici, mi regala sempre emozioni. E così è stato quando ho aperto una busta e dentro c’era un biglietto valido per una cena tête à tête da Berton, famoso stellato milanese. Ma non una cena qualsiasi!! Una cena in cucina! E si, perché nella nuova location di Porta Nuova, a due passi dai grattacieli Samsung, Google e presto anche Microsoft Berton ha aperto un bellissimo locale con anche la possibilità di un piccolo tavolino per due in cucina. Ma partiamo con ordine:

Il locale è molto bello. Elegante ma non freddo. Il benvenuto e su un divanetto con chips e (poche) bollicine rosè (ok, non bevo, è un limite, lo so….ma non parlo di argomenti che non conosco…e non bevo non per questioni religiose o salutistiche…è proprio che non mi piace, spesso mi fa venire mal di testa…insomma. Troppi non in questa frase!!!). Accoglienza perfetta.

Ma è il momento di accomodarci in cucina. Il tavolino è piccolo, massimo per due persone. La brigata è incredibilmente numerosa e organizzata. Conto circa 20 persone su un numero di commensali calcolato al volo tra le 40 e 50 persone. Direi che le premesse per un’ottima cena e servizio ci sono. E poi è Berton in persona a servirci e a raccontarci i piatti!! Ok, lui è schivo, ma molto professionale e gentilissimo.

Il benvenuto è con chips di parmigiano, zafferano e nero di seppia. Vabbè, guardatele….non c’è bisogno di commenti. Anzi si. Eccezionali! Accompagno il tutto con una blasfema birra bionda artigianale. Buona….ma il sommelier mi guarda male (no dai, non è vero!!).

Si inizia con Tapioca con curry pinoli e uvetta, una sfera (fatta in burro di cacao) di parmigiana di melanzane e un bignè al formaggio, zucchine e uova di trota. La cosa simpatica è che Chiara odia le zucchine….ma ha amato il bignè…forse non aveva sentito gli ingredienti. One shot per la sfera con un’esplosione di sapori in bocca.

Arriva poi un piatto che pare un quadro. Uno dei classici di Berton. I canestrelli con crema di liquirizia, corallo in polvere, germogli di liquirizia e limone. Un abbinamento che si è rivelato equilibrato e saporitissimo! Non solo bello….!!!

….e poi arriva lei. La rivelazione!!! Sapevo che Berton propone un menù a base di brodi. Personalmente i brodi mi hanno sempre evocato le influenze infantili e di conseguenza non mi hanno mai attirato. Ma nella vita davvero MAI dire MAI. E questo brodo di granciporro alle erbe e lemon grass, granciporro, indivia belga e verdure è stato un piatto rivelazione. E poi….guardate la brunoise (si ok, mi riempio la bocca di terminoni…ahahah….riassumendo verdure tagliate a cubetti di circa 2mm di lato). Perfettamente tagliata!

Poi arriva Berton, ci serve questi magnifici piatti e semplicemente annuncia la sua insalata di gamberi. E noi, altrettanto semplicemente e felicemente mangiamo quello che forse è stato il piatto migliore. Con gamberetti di laguna, schie fritte, e salsa di teste di gamberi con portulaca a creare un effetto croccante. E il contrasto di consistenze tra gamberi crudi, fritti è stata la sorpresa per il palato. Dire che era eccezionale anche il gusto è quasi scontato…

La faccia di Chiara (in galleria) dice tutto di questi tortelli di anatra su base di spinaci crudi e un brodo (sempre rivelazione) cremoso di zafferano.

Ma a questo punto della cena una constatazione. Cenare in cucina è fantastico, ma i profumi che le pietanze sprigionano saziano. Penso sia la prima volta che inizio ad essere in difficoltà ai primi piatti. Ma sono così buoni che…..continuiamo a mangiarli!!

E questo è il pane. Purtroppo anche il pane è buono (rigorosamente fatto nel ristorante) e non possiamo non assaggiarlo…e poi chiamarlo pane è riduttivo. La sfoglia croccante è al sale e taralli, ci sono i grissini e il pane bianco al lievito madre, mentre quello “a girella” è alle olive.

Spaghetti di patate con top di spaghetti gelatinati al pepe, crema di scalogno, scorzone estivo e un immancabile brodo al grana padano. Ok, ho deciso che la prossima degustazione da Berton sarà quella dei brodi! Lui ne è innamorato e ci sta trasmettendo questa passione. I ricordi dei brodini postinfluenzali è ormai molto molto lontana!!!!

E’ pur sempre fatto con il brodo….ma non un brodo qualsiasi bensì con l’acqua di governo della mozzarella. E tutti i sapori della pizzaiola sono polverizzati. Eccezionale anche la nota lattaceo-acidula  del riso. Che si gusta prima con il naso. Tutte quelle polveri sopra il riso sprigionano infatti un incredibile profumo! Che addirittura supera i profumi della cucina!

E ora tocca ai secondi (e io sono in difficoltà già da un paio di portate….chi commenta sul fatto che le porzioni sono ridicole verrà bannato!!! ahahahah). Il primo è un rombo con asparagi di mare e crema di yogurt. Cottura perfetta, contrasti di sapori particolari. nel complesso buono.

Spalla d’agnello da latte con crema d’aglio fermentato (il che toglie ogni effetto collaterale e proprietà che normalmente possono dare fastidio, eccezionale preparazione) porro e foglie di bietola.

Altro quadro in arrivo! Brodo di vitello e verbena ad accompagnare un’animella di vitello. Poi ciliege, crema di mandorle e lattuga romana. Purtroppo qui un errore. Il primo e l’unico. Animella cotta molto bene ma troppo, troppo salata! Non lo facciamo notare, uno scivolone può capitare a tutti. Secondo me sarebbe stato un piatto veramente superlativo con nulla lasciato al caso senza questo errore. Vabbè, capita! Però, essendo in cucina, ho scoperto come fare quella decorazione tonda. Un cucciaino di salsa sotto a un bicchiere dal fondo piatto et voilà! Stupirò i miei ospiti alla prossima cena 🙂

Ed ora iniziano i dessert!! E come d’incanto mi torna tutta la fame di quando sono entrato. Si, sono, e siamo, dei golosi! Cocco e barbabietole per questo predessert che ci traghetta verso i dolci veri…e che viaggio!!! La faccia di Chiara parla. La mia un po’ meno. Ma è lei la bella della coppia!! p.s. so che in uno stellato non ci si veste così…ma vi assicuro che in cucina fa molto molto caldo!

Sandwich di latte con kumquat, sesamo nero e l’immancabile brodo. A questo giro di cioccolato. ENTUSIASMANTE. Ne voglio un litro per la mia prossima influenza!!!

Arriva ora il dolce meno dolce. Pesca mandorla e una granita al finocchietto. Oltre che il meno dolce forse il meno convincente tra i dolci. Ma attenzione. Meno convincente qui sarebbe un dolce vincente in moltissimi altri ristoranti!

E ora un crescendo!! Partendo da un fantastico uovo non uovo. Sorpresa! Guscio in burro di cacao, yogurt e mango. Uno spettacolo. E il crumble di amaranto eccezionale.

…passando da un dolce che mi stronca! Ok sono goloso, ma il mio stomaco ha una determinata capienza. Ma è Berton in persona a impiattare dopo averci fatto vedere e annusare questo fantastico sufflè al cioccolato e gelato al fior di latte. Non posso dire di no. Anzi, vi confesso che ho chiesto il bis!! Anzi Abbiamo chiesto il bis.

…finendo con una provocazione. Un semplice spaghetto al pomodoro. Lo spaghetto di mezzanotte, con pomodoro crudo e temperatura tiepida per renderlo più digeribile. Sorpresa riuscita!! Lo spaghetto al pomodoro mette sempre d’accordo tutti e questo è uno spaghetto super!

La piccola pasticceria, una tisana e una sfera a sorpresa finale che non vi svelo (e si, da Berton, se siete appassionati gourmet non potete non andare…) terminano il nostro percorso degustazione.

E’ stata un’esperienza entusiasmante, ho scoperto i brodi, ho visto da vicino come lavora uno chef stellato e la sua brigata, organizzatissima, pulita, silenziosa e operosa. Ho mangiato grandi piatti, un solo errore, tanta cura, ricerca e gran materia prima. Insomma promosso all agrande.

Il conto? Attorno i 200 euro a testa. Ma ne è assolutamente valsa la pena! ..e se mangerete nella bellissima sala il conto sarà meno salato.

 

BERTON | via Mike Bongiorno, 13 – 20124 MILANO (MI) – ITALIA