Ne avevamo parlato, dicendo che a settembre sarebbe arrivata dalla Commissione Europea la proposta per passare ad uno standard unico i connettori degli smartphone: l’ USB-C. Adesso è effettivamente stata pubblicata sul sito della Commissione e possiamo leggerla:
Con la proposta odierna di revisione della direttiva sulle apparecchiature radio, le porte di ricarica e la tecnologia di ricarica rapida saranno armonizzate: le porte USB-C diventeranno il formato standard per tutti gli smartphone, i tablet, le videocamere, le cuffie, gli altoparlanti portatili e le console portatili per videogiochi. La Commissione propone anche di separare la vendita dei caricabatteria da quella dei dispositivi elettronici, con maggiori vantaggi per i consumatori e una riduzione dell’impronta ambientale associata alla produzione e allo smaltimento dei caricabatteria, sostenendo in tal modo la transizione verde e digitale.
Come vediamo non si tratta solo di uno standard unico, ma anche di lasciare ai consumatori la scelta di acquistare o meno il caricabatterie, per evitare sprechi nel caso di chi lo avesse già. Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato al riguardo:
“I caricabatteria alimentano tutti i nostri dispositivi elettronici più essenziali. Con l’aumento del numero dei dispositivi, cresce anche il numero dei caricabatteria venduti che sono incompatibili o superflui. Con la nostra proposta mettiamo fine a questa situazione. I consumatori europei potranno utilizzare un caricabatteria unico per tutti i dispositivi elettronici portatili: un passo importante per aumentare la comodità e ridurre i rifiuti.”
Riportiamo anche i 4 passi della proposta:
- armonizzare le porte di ricarica per i dispositivi elettronici: il formato standard sarà l’USB-C. I consumatori potranno in tal modo ricaricare i loro dispositivi con lo stesso caricabatteria USB-C, indipendentemente dal marchio del dispositivo.
- armonizzare la tecnologia di ricarica rapida, contribuendo da un lato a evitare che i produttori limitino senza motivo la velocità di ricarica e dall’altro a garantire che la velocità di ricarica sia la stessa quando si usa un qualsiasi caricabatteria compatibile con un dispositivo;
- vendere i caricabatteria e i dispositivi elettronici separatamente: i consumatori potranno comprare un nuovo dispositivo elettronico anche senza un nuovo caricabatteria, con la conseguente limitazione del numero di caricabatteria superflui o inutilizzati. Si stima che, diminuendo la produzione e lo smaltimento di nuovi caricabatteria, la quantità di rifiuti elettronici si ridurrebbe di quasi mille tonnellate l’anno;
- informare meglio i consumatori: i produttori dovranno fornire informazioni pertinenti sulle prestazioni di ricarica, indicando tra l’altro la potenza necessaria per ricaricare un determinato dispositivo e se quest’ultimo supporta la ricarica rapida. Ciò permetterà ai consumatori di verificare con maggiore facilità se i caricatori che già possiedono soddisfano i requisiti dei loro nuovi dispositivi o li aiuterà a scegliere un caricabatteria compatibile. In combinazione con le altre misure, questo permetterà ai consumatori di limitare il numero di nuovi caricabatteria acquistati, con un risparmio di 250 milioni di € l’anno spesi finora per l’acquisto di caricabatteria superflui.
La proposta odierna relativa alla revisione della direttiva sulle apparecchiature radio dovrà ora essere adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio secondo la procedura legislativa ordinaria (codecisione). Un periodo transitorio di 24 mesi dalla data di adozione darà all’industria un ampio margine di tempo per adeguarsi alle nuove prescrizioni prima della loro entrata in applicazione.